martedì 31 gennaio 2012

Lecce vs INTER: 1-0

La sconfitta di ieri non può essere archiviata semplicemente con le solite frasi fatte del tipo "prima o poi doveva succedere" o "i filotti di vittorie sono fatti per essere interrotti". No, non è così: le ragioni vanno analizzate a fondo, dettagliatamente.
In primo luogo perchè è arrivata al termine di una partita dominata dai Nerazzurri, puniti al primo tiro in porta degli avversari, ma soprattutto perchè i tre punti persi ieri potrebbero precludere definitivamente la rincorsa dei Nerazzurri allo Scudetto.
Dopo le ritrovate speranze, la lenta risalita, le illusioni post-Derby, il piccolo passo falso di Lecce potrebbe quindi pregiudicare il lavoro di un'intera stagione: tutti Noi fino a ieri pensavamo che la pretenziosa impresa di un nuovo Scudetto fosse dopotutto possibile, a patto di non incappare in altri bruschi incidenti di percorso.
La debacle è invece puntualmente arrivata dopo ben sette vittorie consecutive, la testa della classifica è nuovamente schizzata a +9, ma non tutto deve essere considerato irrimediabilmente perduto: dipenderà dalle prossime due sfide contro Palermo e Roma. Sei punti per tornare a sperare, di nuovo.
So che in molti saranno in disaccordo con me, ma stavolta non voglio cadere nell'errore commesso ad inizio stagione: dobbiamo avere fiducia nella squadra, nei Nostri Ragazzi, e dopotutto anche nella Società. Questo Gruppo ha dimostrato di poter uscire da situazioni intricate, di poter sovvertire anche il più pessimistico dei pronostici: per questo non dobbiamo disperare, ma crederci, sempre.
A Lecce è arrivata la sconfitta, è vero, ma la squadra è stata assoluta padrona del gioco per quasi tutta la durata del match, sfiorando il gol in svariate occasioni. I padroni di casa sono stati salvati soltanto dalla fortuna e dalla giornata di grazia del proprio portiere, concomitanze difficili da ritrovare in una partita.
Certo, le responsabilità per la battuta d'arresto non possono e non devono essere riversate soltanto sul fato o sulla bravura dell'avversario: Mr. Ranieri, spesso e volentieri lungimirante e puntuale nei cambi e nello schieramento dell'undici titolare, stavolta non può essere considerato esente da colpe.
L'allenatore è partito con un 4-3-1-2 formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Obi, Sneijder, Pazzini e Milito: il primo tempo, chiuso sotto di una rete, ha visto i Nerazzurri molto propositivi nella fase offensiva, e probabilmente a tratti in difficoltà in ripiegamento, ma senza andare mai veramente in sofferenza.
Lo sviluppo dell'azione che ha portato al vantaggio leccese è infatti stata piuttosto casuale: cross dalla trequarti del centrale difensivo Oddo, stop di Giacomazzi in area, con conseguente conclusione a rete.
L'Inter ha cercato prima lo sviluppo sugli esterni, poi la via centrale: la serata passiva di Maicon ha obbligato Sneijder a prendersi la squadra sulle spalle, e l'olandesino ha cercato di illuminare con un dignitoso primo tempo.
Nell'intervallo infatti la sostituzione del folletto di Utrecht ha destato dubbi e perplessità: come può uscire un calciatore offensivo quando la squadra è sotto di una rete? Non che il sostituto Ricky Alvarez abbia demeritato, ma il cambio è parso da subito illogico e affrettato: la nuova disposizione (4-4-2) ha dato maggiore equilibrio senza palla, ma ha anche evidentemente penalizzato la necessaria (in quel momento) spinta offensiva.
Nonostante ciò le occasioni, come detto, sono arrivate a grappoli, senza però portare al gol.
In una giornata pessima dal punto di vista del risultato e della gestione è arrivata una importante risposta dalla squadra: l'Inter c'è ancora, fortemente! E poco importa se la solita stampa-spazzatura si sia concentrata soprattutto sulle statistiche, sulla sconfitta e sul "litigio" Sneijder-Pazzini: chi capisce di calcio sa benissimo che quella di ieri è stata una sconfitta immeritata, sa che potrà costare moltissimo a livello mentale, ma sa anche che i Nerazzurri non ne usciranno ridimensionati.
Come dicevo in apertura, saranno le prossime due gare a darci la reale dimensione di questa Inter, che intanto ha ripreso a fare mercato (a quanto pare arriveranno i centrocampisti Guarin e Kucka per rinforzare un reparto ormai logoro).
Adesso tutti concentrati sulla partita di mercoledì: una vittoria per continuare a crederci, sempre e comunque!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 5
Maicon 4
Lucio 6
Samuel 6
Nagatomo 6,5
Zanetti (C) 6
Cambiasso 6
Obi 6
Sneijder 6,5
Pazzini 6
Milito 6

Alvarez 6
Zarate 4

All. Ranieri 5

giovedì 26 gennaio 2012

Napoli vs INTER: 2-0

Prima o poi la sconfitta doveva arrivare: i Nerazzurri sono stati eliminati dalla Coppa Italia da un Napoli non irresistibile, che si è imposto per due reti a zero grazie agli aiuti di un arbitro (Celi) apparso non all'altezza.
Il direttore di gara è stato probabilmente influenzato dall'atmosfera del San Paolo, uno stadio che può mettere in soggezione chiunque.
E' nostra abitudine sorvolare su episodi dubbi, quando questi però si rivelano decisivi non possiamo esimerci dal raccontarli.
Il rigore concesso al Napoli per atterramento di Cavani da parte di Thiago Motta, probabilmente, ci sta; il rigore NON concesso ai Nerazzurri per EVIDENTE trattenuta e spinta di Maggio ai danni di Milito ha veramente del clamoroso: come si fa a non cencedere un penalty del genere? Per non parlare poi della stucchevole faziosità dei commentatori Rai (Varriale in primis, incredibilmente inadatto al ruolo e oggettivamente privo della necessaria imparzialità richiesta) che ha reso gli errori arbitrali ancor più seccanti.
Mr. Ranieri aveva attuato un mini turnover, mandando in campo (modulo 4-4-1) un undici formato da Castellazzi, Maicon, Ranocchia, Samuel, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Obi, Sneijder e Milito, risultato alla luce dei fatti sin troppo rinunciatario.
Per tutta la prima frazione i Nerazzurri hanno avuto infatti evidenti difficoltà nella manovra offensiva, dove Milito, lasciato solo a combattere con i tre centrali partenopei, non è riuscito a creare granchè.
Il dinamismo dei mediani avversari ha poi impedito a Sneijder di accorciare sull'attacco, finendo quindi per soffocare anche quelle poche possibilità offensive che lo sviluppo della manovra Nerazzurra aveva cercato di proporre.
I padroni di casa non hanno comunque creato molto di più, insistendo troppo spesso nell'allargare il gioco sugli esterni ben controllati dai terzini Interisti.
Si va quindi al riposo sul risultato di 0 a 0.
Per la ripresa arriva il primo cambio: fuori il giovane nigeriano Obi, dentro Ricky Alvarez. 
La mossa sembra funzionare, con l'argentino subito in mostra, protagonista di alcune giocate che se potessero avere la giusta continuità farebbero del trequartista un calciatore veramente completo.
Al minuto cinquanta arriva poi l'episodio che cambia la partita: Thiago Motta perde un brutto pallone al limite dell'area, Cavani ne approfitta cercando di andare alla conclusione, quando lo stesso Thiago Motta lo atterra in area di rigore. L'arbitro concede la massima punizione, l'uruguaiano ringrazia e trasforma.
Circa cinque minuti dopo l'esterno del Napoli Cristian Maggio sbilancia Milito provocando un fallo da rigore che soltanto l'arbitro non vede: vibranti le proteste di tutta l'Inter, che costano paradossalmente anche un giallo al Principe, veramente cose da non credere (se a tutto ciò aggiungiamo poi il triste commento Rai sopra ricordato, beh...lasciamo perdere!).
L'Inter avrebbe comunque le occasioni buone per pareggiare la partita, ma prima Alvarez (ancora poco concreto sottoporta), poi Cambiasso non riescono a superare il portiere avversario.
L'ingresso di Zarate per lo spaesato Thiago Motta ad una quindicina di minuti dal triplice fischio serve soltanto ad aumentare il rammarico per una partita che poteva tranquillamente esser vinta e che invece è stata compromessa dalla scandalosa direzione arbitrale e da qualche errore di troppo in area avversaria.
Rimangono comunque la grande prestazione d'orgoglio offerta dalla squadra nella ripresa, la buona prova difensiva di un Andrea Ranocchia finalmente ritrovato, la condizione sempre migliore di Sneijder (che nel secondo tempo è cresciuto), la personalità (tradita dalla scarsa concretezza) di un Ricardo Alvarez che sta mostrando di avere davvero grandi potenzialità.
Domenica intanto i Nerazzurri dovranno affrontare la dura trasferta leccese: altri 3 punti per continuare a sognare.

FORZA RAGAZZI!

.:: I voti ::.

Castellazzi 6
Maicon 5
Ranocchia 6,5
Samuel 6,5
Chivu 6
Zanetti (C) 6
Cambiasso 6
Thiago Motta 4,5
Obi 6,5
Sneijder 6,5
Milito 6
Alvarez 6,5
Zarate 4

All. Ranieri 6

lunedì 23 gennaio 2012

INTER vs Lazio 2-1

Le insidie preannunciate alla vigilia da Mr. Ranieri si sono manifestate in tutta la loro evidenza nel match di ieri, una partita di sofferenza, vinta dai Nerazzurri grazie alla determinazione e alla compattezza difensiva che in questo momento sono davvero l'arma in più della squadra.
Vista l'importante assenza in mediana di Thiago Motta, l'allenatore Interista aveva mandato in campo un undici formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Alvarez, Pazzini e Milito.
Un 4-4-2 un po' diverso da quello mostrato nelle ultime uscite, perchè ancor più propenso al contenimento che alla spinta offensiva.
L'inserimento di Chivu sulla sinistra ha infatti privato la fascia della spinta garantita da Nagatomo, indebolendo ulteriormente l'intraprendenza di Alvarez che ieri si è trovato a dover svolgere soprattutto compiti di copertura per tamponare le folate del diretto avversario Gonzalez.
Dall'altra parte, la serata fiacca di Maicon non ha permesso uno sviluppo fluido del gioco, già compromesso come dicevamo dalla pesante assenza di Thiago Motta che in mezzo al campo si è fatta sentire e non poco: Zanetti e Cambiasso sono stati come sempre preziosissimi in ripiegamento, meno in fase propositiva (d'altronde non possiamo chiedere loro anche questo).
Dopo i primi minuti di sostanziale equilibrio il laziale Rocchi colpisce prima un palo clamoroso, poi segna il gol che vale l'1 a 0 per i biancocelesti.
I Nerazzurri non perdono la testa, e con la calma e la sicurezza della grande squadra attendono il momento propizio, che arriva proprio all'ultimo minuto della prima frazione di gioco, quando la perfetta triangolazione Milito-Alvarez-Milito consente al Principe di battere il portiere avversario con un bel sinistro ad incrociare e di mettere a segno il suo ottavo gol in Campionato.
Nell'intervallo Mr. Ranieri (non contento, come riferito nel post-partita, della prestazione offerta dalla squadra) decide di cambiare: dentro Obi e Sneijder, fuori Chivu ed Alvarez.
Indubbiamente la manovra del gioco ne giova, ed al minuto 63' arriva il raddoppio Nerazzurro, stavolta firmato da Giampaolo Pazzini che sfrutta al meglio un rinvio di testa di Lucio e batte Marchetti con uno splendido pallonetto.
È il gol che decide la partita, una gara che ha visto la Lazio spingere negli ultimi venicinque minuti, senza però impensierire più di tanto una difesa tornata granitica come in passato (Lucio e Samuel ieri i migliori in campo).
L'unico pericolo è arrivato da una conclusione di Klose, che però Julio Cesar blocca facilmente.
Nonostante le patetiche lamentele dei laziali arrivate a fine partita per bocca dell'allenatore Edy Reja, nonostante la dura critica di Mr. Ranieri sul gioco espresso dalla squadra, la gara di ieri ha mostrato tutta la forza ed il carattere dei Nerazzurri, la capacità di soffrire e di difendere il risultato in una situazione non semplice.
Intanto la settima vittoria consecutiva consente all'Inter di chiudere il girone d'andata al quarto posto, a -6 punti dalla vetta, con l'entusiasmo alle stelle, una difesa ritrovata ed un reparto offensivo finalmente prolifico come un tempo. Non male visto l'inizio e le tante critiche piovute addosso alla squadra.
Mercoledì si torna di nuovo in campo: è tempo di Coppa Italia, con l'insidiosa trasferta di Napoli. Un impegno da affrontare con tutta la serietà necessaria.
FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 7
Maicon 6
Lucio 7
Samuel 7
Chivu 5
Nagatomo 6
Zanetti (C) 6
Cambiasso 6
Alvarez 5
Pazzini 6,5
Milito 7

Obi 6,5
Sneijder 6,5
Faraoni 6

All. Ranieri 7,5

venerdì 20 gennaio 2012

INTER vs Genoa: 2-1

Con un gol per tempo l'Inter vola ai quarti di finale di Coppa Italia, dove ad attenderla troverà il Napoli di Mazzarri. La gara in programma mercoledì 25/01/2011 si giocherà al San Paolo, trasferta sempre insidiosa per qualsiasi squadra.
Per l'esordio stagionale nella competizione Mr. Ranieri, con un ampio turn-over, aveva mandato in campo un undici composto da: Castellazzi, Maicon, Cordoba, Ranocchia, Zanetti (C), Faraoni, Cambiasso, Poli, Obi, Sneijder e Castaignos.
Cambio di uomini e cambio di modulo quindi, per un'Inter comunque bella e concreta, capace di condurre il gioco sin dall'inizio, senza mai rischiare praticamente niente.
Il primo gol arriva al nono minuto: un capolavoro balistico del brasiliano Maicon che, quasi da fermo, lascia partire dai venti metri un diagonale dalla destra che va ad infilarsi sotto la traversa. Una rete veramente spettacolare, arrivata dopo i primi minuti, dicevamo, tutti di marca Interista.



Gli avversari accusano il colpo e, complici anche le diverse assenze nel reparto avanzato, appaiono incapaci di impensierire la retrogaurdia Nerazzurra, ben comandata da un Andrea Ranocchia che sembra aver finalmente ritrovato una condizione accettabile.
Il gioco dei Nerazzurri continua comunque a svilupparsi prevalentemente sull'asse di destra, dove Maicon ed il giovane Faraoni creano scompiglio con continue sovrapposizioni e scatti in profondità.
Nella zona centrale, presidiata da uno Sneijder ancora imballato ma capace ugualmente di mostrare i soliti lampi di classe autentica, il troppo isolato Castaignos non riesce quasi mai a rendersi pericoloso.
La buona prova dei centrali di centrocampo Cambiasso e Poli ha consentito comunque alla squadra di rimanere padrona del gioco per quasi tutta la gara.
Per il raddoppio dobbiamo attendere l'inizio della ripresa, quando una triangolazione Poli-Obi-Poli consente al centrocampista italiano di andare a segno a due passi dal poriere. Un'azione di pregevole fattura che ha visto protagonisti i due giovani Nerazzurri, bravi a farsi trovare pronti ed a sfruttare l'occasione concessagli dall'allenatore.
Per il resto la partita ha avuto poco altro da offrire, ed anche gli ingressi di Zarate, Nagatomo ed Alvarez non hanno smosso più di tanto gli equilibri di una gara ormai incanalata verso un epilogo già scritto.
Una qualificazione meritata, che porta come detto direttamente a Napoli: una tappa difficile ma non impossibile che, se superata, garantirebbe quasi certamente ai Nerazzurri la terza finale consecutiva (considerando che l'accoppiamento per le semifinali sarà con la vincente di Chievo-Siena, due compagini non certo irresistibili).
Adesso tutti nuovamente concentrati sul Campionato: domenica arriva la Lazio, vietato sbagliare.
Un'altra vittoria per continuare a sperare.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Castellazzi 6,5
Maicon 7,5
Cordoba 6
Ranocchia 6,5
Zanetti (C) 6,5
Faraoni 6,5
Cambiasso 7
Poli 7
Obi 7
Sneijder 6,5
Castaignos 5

Zarate 5,5
Nagatomo 6
Alvarez 6

All. Ranieri 7,5  

lunedì 16 gennaio 2012

L'onestà paga, sempre!

Il day-after la vittoria in un Derby ha sempre un sapore speciale: i Nerazzurri ne stanno godendo tutta la più profonda gustosità, perchè dopo tre stracittadine perse l'affermazione di ieri non può certo essere considerata "normale".
Nonostante qualche titoletto della solita carta stampata faziosa, o di qualche poco obiettiva emittente tv, gli elogi alla squadra di Mr. Ranieri sono stati oggi assoluti protagonisti dell'informazione sportiva, nella quasi totalità concorde nell'affermare che i tre punti conquistati ieri hanno riaperto un Campionato sinora a sole tinte biancorossonere.
In realtà l'Inter una piccola vittoria l'aveva già conquistata in settimana, quando l'affare Tevez-milan era saltato a causa di una immane figuraccia della dirigenza rossonera, che nella persona del geom. Adriano Galliani aveva stavolta cantato vittoria troppo presto.
In un modo o nell'altro insomma la provvidenza pallonara aveva già emesso il suo verdetto: una riaffermazione della moralità perduta contro i metodi poco ortodossi (e molto ambigui) che purtroppo la maggior parte delle società calcistiche sta portando avanti in un mercato pervaso anch'esso -in special modo in Italia- dalla forte crisi finanziaria che ha colpito il nostro Paese.
Ci sono però regole da rispettare, di cui molto spesso ci si dimentica, ed i cui trasgressori quasi mai vengono puniti a dovere.
Mi sono stupito di come in pochi, pochissimi, abbiano sottolineato il malcostume, la totale mancanza di rispetto con la quale la società milanista ha portato avanti la trattativa con Tevez: non per Tevez, ma direttamente con il diretto interessato (e con il procuratore di turno), scavalcando di netto la società detentrice del cartellino del calciatore, il Manchester City.
Ebbene è proprio per questi motivi che la famosa fotografia ritraente il trio Tevez-Galliani-Kia Joorabchian non può non essere giudicata per quello che in realtà rappresenta: un forte affronto alla società datrice di lavoro del calciatore (con cui peraltro è a tutti gli effetti un valido contratto in essere), nonchè una grave inadempienza ai regolamenti che disciplinano le compravendite nel settore del calciomercato, o quantomeno alle sue corrette logiche.
E' anche per questo che ci sentiamo di ringraziare, una volta tanto, il nostro d.t. Marco Branca per aver agito con onestà e rettitudine, due caratteristiche che alla Nostra Società non sono mai mancate, e non mancheranno mai..

*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

Milan vs INTER 0-1

Cinquattaquattro minuti di tensione, attesa, agitazione trepidante. Poi arriva il gol di Milito, quasi un dejavù, vista la forte similitudine con quello segnato due anni fa, anche allora col mancino, anche allora ridicolizzando il marcatore diretto Abate.
Stavolta però, in quegli attimi intercorsi tra il perfetto lancio di Capitan Zanetti e la conclusione chirurgica del Principe ritrovato, c'è stato tutto il piacevolissimo gusto dell'attesa per una segnatura che ha definitivamente zittito malelingue, critiche ingiuste, rilanciando prepotentemente i Nerazzurri per la corsa Scudetto.
Mr. Ranieri, come previsto, aveva preferito portare avanti  la linea della continuità, mandando in campo l'undici delle ultime gare, un 4-4-2 con Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Alvarez, Milito e Pazzini.
Mai scelta è stata più azzeccata: lo schieramento ha lasciato i Nostri Ragazzi tranquilli mentalmente (d'altronde la squadra veniva da ben 5 vittorie consecutive), la voglia di riscatto, di rivalsa, l'orgoglio dei senatori ha fatto il resto.
In campo c'erano 8/11 della Grande Inter del Triplete, e ieri la forza dei grandi campioni si è vista in tutta la sua più sprezzante brillantezza: migliore in campo Capitan Zanetti, 39 anni, un calciatore veramente impressionante, non ci sono altri aggettivi per descriverlo.
La sua prestazione racchiude quella della squadra tutta: reparti corti, compagni sempre pronti ad aiutarsi, grinta, determinazione. Tutti elementi quasi dimenticati, che ieri hanno consentito l'affermazione su un milan che adesso inizia (nonostante le smentite d'obbligo) pericolosamente a tremare. La squadra di Allegri è stata surclassata tatticamente e fisicamente, annullata da un'Inter bravissima a non farsi sorprendere dalle buone individualità del reparto offensivo rossonero.
Nel primo tempo i Nerazzurri si sono visti anche annullare un gol regolarissimo, poi fortunatamente ininfluente ai fini del risultato finale.
Unico acuto degli avversari una traversa colpita da Van Bommel, per il resto soltanto possesso palla fine a se stesso.
È stata la vittoria di una difesa che ha ritrovato le smarrite certezze (solo un gol subito nelle ultime 6 partite di Campionato, Lucio e Samuel guerrieri come un tempo) dei terzini che finalmente stanno tornando a spingere come un tempo (Maicon autore di un primo tempo devastante, Nagatomo ormai una sicurezza sulla sinistra), di un centrocampo dinamico e "tosto", orchestrato dal direttore Esteban Cambiasso, dalla presenza fisico-tattica di Thiago Motta (autore ricordiamo di un gol valido, annullato ingiustamente), dallo strapotere fisico di un Capitano che ieri ha veramente impressionato tutti (l'azione del gol, con lo slalom tra tre avversari ed il lancio perfetto per Milito ha dell'incredibile), di un attacco nel quale 'El Principe' Milito è tornato micidiale come un paio d'anni fa, e dove Pazzini si vede poco ma lavora tantissimo (come confessato anche dallo stesso attaccante italiano nel post-partita).
Ci aspettavamo qualcosa in più da Ricky Alvarez, considerato il giocatore più in forma viste le precedenti prestazioni: per l'argentino l'emozione del primo Derby da titolare ha giocato un brutto scherzo (la sua conclusione in bocca al portiere avversario a due passi dalla porta ne è la chiara testimonianza).
Il bello insomma arriva adesso: i Nerazzurri sono usciti da una "bruttissima situazione" (per dirla con le parole del Presidente Moratti, intervistato sotto casa nel dopo partita e visibilmente soddisfatto per la vittoria) con tutto il loro carattere e professionalità, adesso devono continuare su questa strada.

Questa squadra, e lo stanno dimostrando i risultati, è capace di tutto: incrementare la striscia di vittorie consecutive porterebbe ancora maggior entusiasmo.
La Lazio è già alle porte (e Giovedì inizia anche la Coppa Italia contro il Genoa), sarebbe la settima vittoria, un altro passo verso uno Scudetto che adesso non appare poi così impossibile.
FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 7
Maicon 7,5
Lucio 7
Samuel 7
Nagatomo 6,5
Zanetti (C) 8,5
Cambiasso 6,5
Thiago Motta 6,5
Alvarez 6
Pazzini 6,5
Milito 8

Chivu 6,5
Sneijder 6
Forlan s.v.

All. Ranieri 8