lunedì 27 febbraio 2012

Napoli vs INTER: 1-0

Che vergogna!
Si, è veramente vergognoso assistere continuamente a prestazioni imbarazzanti come quella di ieri.
E' vergognoso aver perso sette delle ultime otto partite.
E' vergognoso che la Società non prenda provvedimenti e rimanga ancora una volta immobile ed impassibile di fronte ad una situazione sportivamente tragica come quella attuale.
E' vergognoso esser tornati al centro di barzellette tragicomiche da bar. Non eravamo più abituati a tutto questo. Non ci aspettavamo potesse tornare tutto così in fretta.
E invece il crollo è arrivato, inesorabile e inarrestabile, come non accadeva da più di mezzo secolo.
Ieri il Napoli, pur non facendo niente di eclatante ha surclassato i Nerazzurri sotto l'aspetto fisico, tecnico, tattico, psicologico, conseguendo una vittoria meritata, niente da dire.
L'amarezza più grande è stata quella di assistere al definitivo crollo dal punto di vista morale, alla resa anche da parte di chi aveva cercato sino ad ieri di reagire, di risollevarsi: le prestazioni di Capitan Zanetti, Stankovic, Cambiasso, di coloro i quali incarnano insomma la figura di leader della squadra, sono state davvero emblematiche.
La squadra è stanca, inerme, angosciatamente svuotata: semplicemente non è più una squadra.
Inutile appigliarsi al clamoroso errore di Pazzini nei minuti finali della partita.
Ancora più inutile criticare le scelte più che discutibili di un allenatore che anche ieri ha nuovamente sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: dallo schieramento dell'undici inziale alle "correzioni" in corsa Mr. Ranieri ha colpevolmente contribuito a far affondare una nave già pericolosamente alla deriva.
Servirebbe una scossa, un segnale forte, una ventata di novità.
Servirebbe una presa di posizione importante da parte dalla Società: occorre fissare un obiettivo, perseguirlo con tutte le forze rimaste, per poi cambiare a fine anno, rivoluzionando, ripartendo da zero.
Non dovremmo essere però Noi Tifosi a suggerirlo, non saremmo dovuti arrivare a tanto dopo un ciclo di gloriose vittorie impareggiabile.
Certo, il mio essere ripetitivo potrà annoiare molti lettori, ma è praticamente impossibile non mettere sotto accusa una Società che non ha saputo (o non ha voluto) programmare il futuro in una condizione ideale come quella del post-Triplete. I Tifosi avrebbero appoggiato qualsiasi scelta, qualsiasi decisione.
Il problema è stato proprio questo, sono state le NON-scelte, è stato l'immobilismo che ha caratterizzato le ultime quattro sessioni di calciomercato, sono state le troppe indecisioni a portare la squadra all'attuale, insostenibile e difficilmente riparabile situazione e al forte disappunto dei supporters Nerazzurri.
Mentre sto scrivendono giungono le ultime nuove: Massimo Moratti starebbe seriamente pensando di confermare l'allenatore, almeno sino al ritorno di Champions League contro il Marsiglia.
Una volta non sarebbe stato così. Una volta (anche se in passato di errori ne sono stati fatti, e non pochi) sette sconfitte consecutive non sarebbero state tollerate. E nonostante la frustrazione per le mancate vittorie, Noi eravamo stati sempre pronti ad appoggiare le scelte del Nostro Presidente, sempre fiduciosi nel concedergli credito.
E' per questo che mi rimane, che ci rimane, difficile comprendere quale sia la strada che la Società ha deciso di intraprendere: sarebbe gradita una maggiore chiarezza, dopotutto anche Noi facciamo parte di questa Grande Famiglia.
E sono proprio queste titubanze che si riflettono pericolosamente in campo: la squadra non ha un'idea di gioco, sembra abbandonata a se stessa, senza un vero condottiero, senza una guida capace ed affidabile.
Il calcio è cambiato, chi gioca sotto-ritmo rimane spesso fregato (e sconfitto): la quasi totalità degli allenatori di Serie A (e del resto d'Europa) sembra averlo capito. L'Inter, e Ranieri, no.
L'esperienza da sola non può fare molto, o comunque non più dei risultati positivi (tra cui le famose sette vittorie consecutive) conseguiti sinora: servirebbe freschezza, ma c'è sempre la paura di rischiare.
Chi non osa non sbaglia, ma purtroppo neanche vince.
Prendetelo come volete, questo mio messaggio, ma prendetelo: CAMBIARE! Così non andiamo da nessuna parte. La lenta agonia lasciamola agli altri, per favore!
Di correttivi ne sono stati fatti sin troppi in questi ultimi due anni, è vero, ma è pur vero che una serie di sconfitte così devastante non era mai stata tollerata in passato.
La confusione mentale dell'allenatore si è vista chiaramente nelle scelte di ieri: siamo partiti con un 4-3-1-2  con Julio Cesar, Faraoni, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Stankovic, Cambiasso, Sneijder, Forlan e Milito. Il primo tempo chiuso sullo 0 a 0, senza infamia e senza lode (e senza gol subiti). I cambi all'intervallo (con passaggio al 3-5-2) hanno poi portato alla sconfitta: fuori i due unici elementi di fantasia (Sneijder e Forlan, impalpabili è vero, ma pur sempre i soli in grado di saltare l'uomo) dentro una punta (Pazzini) e un difensore (Cordoba). Risultato? Centrocampo sbilanciato, attacco inesistente, difesa disequilibrata e gol di Lavezzi. Si salvi chi può.
Il passaggio in Champions è ancora possibile, Presidente faccia qualcosa.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 5
Faraoni 6
Lucio 5,5
Samuel 5,5
Nagatomo 6
Zanetti (C) 4
Stankovic 5
Cambiasso 4
Sneijder 4
Forlan 4
Milito 5

Cordoba 4
Pazzini 5
Poli 5,5

All. Ranieri 3


*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

giovedì 23 febbraio 2012

Olympique Marsiglia vs INTER: 1-0

Rabbia, rabbia e ancora rabbia.
La sesta sconfitta nelle ultime sette partite disputate non può che stuzzicare l'irascibilità di Noi Tifosi, non può lasciarci indifferenti. 
Dopotutto, se così fosse, significherebbe che l'amore verso i colori Nerazzurri starebbe pian piano affievolendosi.
E invece no, non è così, è proprio in momenti delicati come quello attuale che il Cuore Interista dovrebbe riempirsi di fede ed appoggiare incondizionatamente la Squadra. Pratica difficile, quasi impossibile, ma doverosa.
Il Tifoso non deve però esser preso in giro, non deve sentirsi tradito: le parole rilasciate da Mr. Ranieri nel post-partita di ieri hanno avuto invece il cattivo gusto della "presa per i fondelli". 
Definire "buona" la prestazione di ieri, "equilibrata" la disposizione tattica e "soddisfacenti" le prestazioni di Zarate e Sneijder non possono essere considerazioni accettabili: tutti abbiamo visto la partita, tutti abbiamo capito dopo dieci minuti che giocare senza un punto di riferimento in avanti avrebbe portato inevitabilmente all'ennesima figuraccia. Tutti tranne lui, Claudio Ranieri, autore di scelte incomprensibili, che si rivelano infatti sempre sbagliate.
La motivazione del tecnico in merito alla scelta dello schieramento iniziale è stata quella di voler "cercare un maggior bilanciamento" tra i reparti. Ma quale bilanciamento? E soprattutto, quali reparti?
L'Inter è scesa in campo con un 4-3-2-1 (??) nel quale la punta avanzata (Forlan) non giocava una partita intera da 4 mesi  e per giunta in carriera ha sempre fatto la mezza punta, e dove Sneijder e Zarate (titolare dopo svariate tribune consecutive), schierati come trequartisti, hanno sbagliato praticamente tutto.
A centrocampo la "freschezza" di Cambiasso, Stankovic e Zanetti (105 anni in tre) ha soltanto acuito il male (anche se ad onor del vero i tre sono stati gli unici a salvarsi), sfociato in tutta la sua possanza al minuto novantatre, quando un colpo di testa (sugli sviluppi di un calcio d'angolo regalato da Julio Cesar ai francesi) di Andrè Ayew ha colto impreparata tutta la difesa.
Sino a quel momento la forza propulsiva Nerazzurra era stata capace di produrre un solo tiro in porta.
Il tutto sotto gli occhi impassibili di un allenatore che ha poi avuto anche il coraggio di difendere le proprie scelte, e di pararsi il culo chiamando a raccolta i Supporters Nerazzurri per la gara di ritorno: "mi aspetto che il 13 Marzo S. Siro ci soffi alle spalle e che ci aiuti a conseguire la qualificazione".
Eh no caro Mister, non funziona proprio così! La fiducia va guadagnata e lei, insieme alla squadra (tranne poche eccezioni), avete esaurito il credito.
San Siro dovrebbe urlare in faccia tutto il proprio disappunto, senza prestarsi ai ridicoli tentativi della Società di minimizzare il tutto.
Anche il d.t. Marco Branca ha infatti avuto la brillante idea di ricordare a tutti in quali condizioni versasse l'Inter sette anni fa (ovvero prima della Coppa Italia del 2005), che le sconfitte fanno purtroppo parte del gioco.
Quelle sconfitte in realtà facevano parte di un periodo che è meglio dimenticare, la crisi attuale non può invece essere giustificata così banalmente: i risultati negativi, le non vittorie, i periodi delicati, la fine di un ciclo, possono manifestarsi in diversi modi, ma non così! Non ad un anno (e poco più) di distanza da un Titolo di Campioni del Mondo, non dopo aver dominato il Campionato Italiano per cinque stagioni consecutive!
E' ora di tirare fuori gli attributi (se ancora ci sono)! E' ora di dare un senso a questa insensata e problematica stagione! E' ora di tornare ad essere INTER!
Magari subito da domenica prossima, proprio nello stadio dove la crisi è cominciata, quel S. Paolo di Napoli che ha visto interrompersi la lunga ed illusoria serie di vittorie che aveva riportato i Nerazzurri ai piani alti.
Noi siamo con Voi!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4
Maicon 3
Lucio 5,5
Samuel 5,5
Chivu 3
Zanetti (C) 6
Stankovic 6
Cambiasso 6
Zarate 3
Sneijder 3
Forlan 5,5

Nagatomo 6
Obi 5.5

All. Ranieri 2

sabato 18 febbraio 2012

INTER vs Bologna: 0-3

Adesso basta!
L'INTER agli INTERISTI! 
Nell'ultimo anno si sono succeduti sulla panchina Nerazzurra prima un milanista (Leonardo), poi uno juventino (Gasperini) ed infine un romanista (Ranieri). Risultato? Inter allo sbando, squadra da rifondare, probabile esclusione dalla Champions League (il terzo posto a questo punto appare soltanto un miraggio) dopo undici partecipazioni consecutive.
Direi niente male per una squadra che soltanto due stagioni fa era stata capace di realizzare un Triplete mai riuscito a nessuno in Italia.
Non sapremo mai cosa sia scattato nella testa del Presidente Moratti in quel 22 Maggio 2010, quando il sogno di una vita fu finalmente toccato con mano. Da lì in poi, una continua serie di errori ed indecisioni che hanno portato l'Inter all'attuale, disastrosa, situazione.
Criticare un Presidente che si è sempre distinto per l'amore, per la passione manifestata in questi anni verso la causa Nerazzurra, che ha investito centinaia di milioni di Euro per costruire una squadra competitiva, che ha saputo prendersi gustose rivincite dopo i soprusi subiti nell'era pre-Calciopoli, credetemi, è davvero difficile. Anche dopo una stagione come questa. Anche dopo due sconfitte interne con Novara e Bologna. Anche dopo aver ceduto Balotelli, Eto'o e Thiago Motta ed aver preso come sostituti Castaignos, Palombo e Zarate.
Una cosa, comunque, è certa: Massimo Moratti si è circondato di figure non all'altezza della situazione, non preparate per stare ai vertici di una società gloriosa e prestigiosa come quella  Nerazzurra, con una tifoseria esigente, e da sempre soggetta alle durissime critiche di una stampa che dopo 6  anni di ininterrotti trionfi Nerazzurri sta assaporando nuovamente il piacere di sputarci addosso deplorazioni e biasimi.
La sconfitta di ieri contro il Bologna ha chiaramente mostrato, una volta per tutte, i limiti di una squadra apparsa veramente allo sbando: due gol subiti in un minuto per disattenzioni individuali. Il terzo arrivato dopo lo slalom tra quattro difensori Nerazzurri di un attaccante che non fa certo del dribbling e della tecnica la sua arma migliore.
In mezzo un'Inter confusionaria, sperduta, inconcludente. Ostaggia di un ricordo ormai passato, di una squadra ormai passata, di giocatori ormai passati (la prova offerta ieri da Zanetti e Cambiasso, da Lucio e Maicon, è stata veramente ai limiti della sopportazione).
Purtroppo la rifondazione è veramente necessaria, ed i nostri precedenti appelli non erano stati casuali.
Adesso deve venir fuori il vero piglio del Presidente, che dovrà per una volta riuscire ad esser duro e deciso e fare pulizia intorno a sè: via chi non merita di stare in società, via chi non merita di indossare la maglia Nerazzurra. E sfortunatamente, ce ne sono tanti: da Branca a Ausilio, da Paolillo a Ranieri, per arrivare sino ai viziati e superbi Sneijder e Maicon, agli improponibili Zanetti e Cambiasso, agli esauriti Julio Cesar, Lucio, Chivu, Stankovic, agli inadeguati Zarate, Castaignos, Forlan.
Se Massimo Moratti non sarà in grado di operare in tal modo, se la sua generosità e signorilità dovesse ancora una volta prevalere sul semplice ma necessario senso di concretezza, allora dovremmo (e dovrebbe egli stesso) chiedersi se non sia giunto il momento di farsi da parte, di passare il testimone a qualcuno che non avrebbe alcun tipo di problema a ripartire da zero.
Sono parole dure, ne sono consapevole, ma anche per Noi Tifosi non è un momento semplice: in poco tempo siamo passati dall'estasi del trionfo alla depressione per la sconfitta. Senza vedere la benchè minima volontà di invertire la dolorosa ed impietosa caduta verso l'attuale oblio.
Eravamo stati abituati ad allenatori di polso come Mancini e soprattutto Mourinho, capaci di tenere unito  lo spogliatoio, di difendere la squadra dagli attacchi (spesso gratuiti) della stampa, con un modulo ed uno stile di gioco ben precisi (e vincenti).
Come detto in apertura, siamo passati poi dalle mani di un brasiliano bravo soltanto nella preparazione della fase offensiva (con il quale abbiamo perso uno Scudetto), e da due allenatori italiani che ancora non sono riusciti a trovare una giusta dimensione (e che non hanno mai vinto niente di niente). Tralasciamo la parentesi Benitez di cui non vale neanche la pena parlare.
Dall'esterno sembra che si voglia far passare il gioco del calcio per una cosa astrusa, complicata, quando invece così non è!
Molto spesso, e mi rivolgo a Lei Presidente, le scelte d'istinto, quelle meno ponderate (come era capace di fare un tempo), si sono rivelate le più azzeccate. 
E allora le lancio un'idea: perchè non riportare gli INTERISTI in Società? Perchè non affidare la guida tecnica a due "pazzi tifosi" come Walter Zenga e Marco Materazzi?
Dopotutto il primo ha già dimostrato grande professionalità ed umiltà avendo già allenato (con ottimi risultati) in Romania, Serbia, Turchia e anche in Italia, il secondo potrebbe essere invece molto utile per ricreare uno spogliatoio unito e affamato, e potrebbe portare quella carica, quel temperamento, quella personalità che adesso mancano in modo sin troppo evidente (anche Leonardo era passato dalla scrivania alla panchina senza alcun tipo di esperienza, anche Matrix come il milanista è stato un Campione del Mondo e non avrebbe neanche bisogno di conseguire il tesserino di allenatore). 
Intanto mercoledì ci sarà l'insidiosa trasferta di Marsiglia: vediamo se almeno in campo Europeo l'orgoglio potrà portare ad un risultato positivo.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4
Maicon 3
Lucio 3
Ranocchia 3
Nagatomo 6
Faraoni 5
Zanetti (C) 3
Cambiasso 3
Forlan 3
Sneijder 3
Pazzini 5

Poli 5
Castaignos 3

All. Ranieri 2



*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

lunedì 13 febbraio 2012

INTER vs Novara: 0-1

Rifondazione.
Una parola non difficile da comprendere, un po' più complicata da attuare.
L'Inter, la Società Inter, dovrà riuscire nell'intento, dovrà capire che è giunto il momento di cambiare: un male certo doloroso, ma tremendamente necessario.
Queste non sono semplici riflessioni dettate dalla profonda amarezza per l'ennesima, incredibile, sconfitta  (la nona solo in Campionato) arrivata in questa stagione, ma rappresentano un ragionamento più ampio e complesso, basato sulla infausta, infelice realtà dei fatti.
La squadra non va più, inutile negarlo, serve un cambiamento radicale nelle strategie societarie, un cambiamento che porti a migliorie sostanziali e non solo apparenti, un cambiamento basato sulla qualità delle scelte.
Per farlo serviranno coraggio ed idee chiare, ben supportate ed appoggiate da una Società forte e competente, che dovrà essere in grado di pianificare un progetto solido e concreto.
Il gol di Caracciolo, la sconfitta con il Novara, il trend negativo iniziato (nuovamente) dopo le sette vittorie consecutive sono solo la punta visibile di un iceberg di problematiche difficili da analizzare.
Prendendo in esame la gara di ieri possiamo notare come a tutto ciò si sia aggiunta anche una massiccia, talvolta determinante, dose di sfortuna.
Mr. Ranieri, per ovviare alle pesanti assenze di Maicon (squalificato) e Samuel (infortunato) aveva mandato in campo (col 4-3-2-1) un undici formato da: Julio Cesar, Zanetti (C), Lucio, Cordoba, Chivu, Poli, Cambiasso, Stankovic, Sneijder, Alvarez e Milito.
Errore evidente:  modulo e scelta dei giocatori. Come si può schierare una formazione ad una sola punta contro l'ultima in classifica?
Perchè affidarsi ancora una volta agli usurati Zanetti e Cambiasso e non concedere spazio agli scalpitanti Faraoni e Palombo?
Probabilmente le indicazioni ricevute durante le sedute di allenamento settimanali avranno spinto l'allenatore verso tale scelta, anche se sinceramente è apparsa più dettata dalla paura del 'rischio' che da altro.
Ieri serviva assolutamente una vittoria, era più che possibile una vittoria, ed invece è arrivata una sconfitta che ha generato e sta generando pericolose incertezze, per giunta alla vigilia degli Ottavi di Champions League.
Una sconfitta maturata ancora una volta per colpa delle solite, banali, disattenzioni difensive ma anche a causa dell'ennesima scandalosa direzione arbitrale (ai Nerazzurri mancano due rigori: uno per l'atterramento di Poli e uno per quello di Cambiasso).
Gli sforzi della squadra, i tentativi dell'allenatore di riaggiustare uno schieramento improbabile, sono stati vani: il Novara ha espugnato S. Siro, cogliendo la seconda vittoria stagionale sull'Inter. Roba da non credere.
Adesso la speranza è quella di ripercorrere la strana e tortuosa strada della prima parte della stagione, quando dopo le numerose e rovinose cadute l'orgoglio Nerazzurro aveva portato la squadra a ridosso delle prime posizioni.
Era stato soltanto un timido fuoco di paglia, d'accordo, ma le emozioni provate durante la lenta risalita e l'affermazione nel Derby di Milano dopo due anni sono state davvero impagabili.
Venerdì arriverà a S. Siro il Bologna di Pioli, invischiato nella dura lotta per non retrocedere: basta regali, è l'ora di risvegliarsi!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4
Zanetti (C) 5
Lucio 5
Cordoba 4,5
Chivu 4
Poli 6,5
Cambiasso 5
Stankovic 6,5
Sneijder 6,5
Alvarez 5
Milito 5,5

Pazzini 5
Forlan 5
Nagatomo 5,5

All. Ranieri 4

martedì 7 febbraio 2012

ORGOGLIO NERAZURRO!

Dal sogno di Madrid all'incubo di Roma. In poco più di venti mesi abbiamo assistito alla rovinosa caduta dalla perfezione alla mediocrità.
Tutto è iniziato proprio in quel 22 Maggio 2010:  l'addio annunciato di Mr. Mourinho, le dichiarazioni inadeguate ed intempestive di Milito, eroe della serata, sono state soltanto il preludio di una triste, lenta, ma inevitabile discesa che oggi, forse, ha trovato il suo punto d'arrivo.
Probabilmente le penose critiche arrivate a quel tempo dalle frustrate tifoserie avversarie (e dai soliti "prostituti intellettuali") avevano un piccolo fondo di verità: l'Inter non ha saputo vincere. O meglio, non era preparata a farlo così in fretta e così copiosamente.
Lo stato di appagamento post-Triplete ha infatti offuscato le strategie societarie, quasi annullandole: è arrivato un allenatore, Rafa Benitez, mai amato ed appoggiato sino in fondo dalla Presidenza, sono state attuate scelte di mercato scellerate (come la cessione di Balotelli sostituito con il modesto Biabiany), è iniziata una stagione battezzata dalla sconfitta in Supercoppa Europea (tra l'altro unico trofeo mancante in bacheca), poi fortunatamente culminata con la vittoria della Coppa Italia (e della Supercoppa Italiana).
In mezzo, oltre all'esonero dell'allenatore spagnolo ed ai sei mesi 'leonardiani', il goffo tentativo di riparazione nel mercato di Gennaio con un paio di acquisti (Pazzini e Ranocchia) di seconda fascia.
Sull'inizio dell'attuale stagione è inutile dilungarsi: dopo un mercato in entrata pressochè inesistente e la cessione di Samuel Eto'o all'Anzhi, a fine Settembre è arrivato l'esonero di Gasperini, che ha portato Claudio Ranieri sulla panchina Nerazzurra. Un inizio titubante, poi le ormai celeberrime e sin troppo celebrate sette vittorie. A Gennaio arriva poi un'altra, l'ennesima, cessione illustre: Thiago Motta a Parigi, arrivano Palombo e Guarin. Purtroppo sopraggiungono anche le cadute di Napoli, Lecce e Roma che ci costano Coppa Italia e Campionato.
Di una cosa possiamo esser comunque certi: nonostante sia iniziato tutto dopo il famoso Triplete, quei fantastici trionfi, quelle indimenticabili emozioni del Maggio 2010 non potrà mai portarcele via nessuno (come invece è accaduto a qualche altra squadra, che si è vista revocare trofei ormai conquistati).
E' proprio per questo che non dobbiamo mai perdere l'orgoglio di essere INTERISTI!

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domenica 5 febbraio 2012

Roma vs INTER 4-0

Otto gol subiti in due partite, 3 sconfitte nelle ultime quattro, per un girone di ritorno iniziato addirittura in modo peggiore rispetto a quello già disastroso dell'andata.
L'Inter del duemiladodici, dopo le illusorie vittorie su milan e lazio (oltre ai sei punti arrivati con genoa e parma) è questa, inutile girarci attorno: le responsabilità, come sempre, sono da suddividere tra squadra, allenatore e società, anche se la lunga striscia positiva aveva per un paio di mesi messo a tacere critiche e malumori.
Una sconfitta come quella patita oggi a Roma sarà difficile da metabolizzare, non tanto per la classifica (anche il gruppetto di testa ha rallentato), quanto per le modalità con cui la disfatta si è consumata: squadra scarica (soprattutto mentalmente), scelte del Mister prive di senso logico, neanche il minimo cenno di orgoglio.
I Ragazzi non sono scesi in campo, e stavolta c'entra poco anche il modulo (tirato in ballo da Ranieri alla vigilia quale maggiore causa delle cattive prestazioni offerte dalla squadra in quest'ultimo periodo).
E' stata un'altra occasione persa: con gli 8 punti lasciati per strada nelle ultime 3 partite i Nerazzurri sarebbero adesso al secondo posto, a -1 dalla capolista juventus, nonostante il disastroso inizio.
E invece ci troviamo nuovamente a guardare con rammarico (e rabbia) una classifica che poteva e doveva essere diversa, a veder lottare per il titolo squadre non degne e certamente non superiori (qualitativamente) alla nostra. Tutto ciò perchè la Società ha commesso il banale (ma decisivo) errore di non voler programmare il futuro del post-Triplete. Perchè l'errore a monte è stato proprio quello: l'incapacità (o molto più verosimilmente la scarsa volontà) di "rinfrescare" la rosa con acquisti mirati, che avrebbero risparmiato spese folli (che serviranno nel futuro prossimo se l'Inter vorrà tornare a primeggiare) e figuracce.
Tornando al match di oggi, Mr. Ranieri aveva mandato in campo un undici formato da: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Palombo, Obi, Pazzini e Milito. 
L'amarezza più grande è stata proprio quella di vedere una squadra formata per 7/11 da "triplettisti" andare alla deriva senza un benchè minimo cenno di risveglio: oggi l'Inter ha meritato il pesante passivo contro una modestissima roma, brava a capitalizzare al meglio quattro regali della nostra difesa.
Fabio Borini (doppietta), Juan e Bojan sono riusciti a segnare con il minimo sforzo, perforando la difesa Nerazzurra prima su un innocuo calcio d'angolo, poi con due lanci dalla retroguardia e una conclusione arrivata quasi per caso. Con questo non voglio certo sminuire il buon lavoro del tecnico giallorosso Luis Enrique, che al suo primo anno in Italia è riuscito (per usare parole sue) a dare un'impronta evidente alla propria squadra, con un gioco basato sull'estenuante possesso palla a linee orizzontali, che spesso ha incontrato difficoltà ma che oggi è valso un roboante quattro a zero.
Quanto detto per sottolineare con ancor più forza le criticità della squadra, le responsabilità di un allenatore, Ranieri, che oggi (ma del resto era capitato spesso in quest'ultimo periodo) ha sbagliato praticamente tutto: dall'inserimento di Obi nell'undici titolare ai cambi nell'intervallo, dall'ostinazione nel volersi affidare ancora una volta ad un centrocampo con Cambiasso e Zanetti evidentemente spompati alla testardaggine nel proseguire con un modulo (il 4-4-2) che indebolisce chiaramente la potenza offensiva della squadra isolando gli attaccanti negli ultimi trenta metri, lasciati soli a combattere contro le difese avversarie schierate.
Con le assenze di Sneijder e Alvarez la linea a quattro in mediana (ora orfana anche di Thiago Motta) è improponibile: manca qualità, mancano geometrie, mancano gli inserimenti.
Per non parlare della fase difensiva, resa ancora più critica dal cattivo stato di forma di Lucio e soprattutto di Julio Cesar, che sembrano esser diventati spettatori non paganti degli attacchi avversari.
Su Maicon poi non voglio neanche pronunciarmi: se vuol cambiare aria, che se ne vada pure!
Meglio puntare allora su una squadra giovane e desiderosa di mettersi in mostra che andare alla deriva con giocatori arrivati ormai al capolinea, capaci soltanto di creare false aspettative con 4-5 partite di livello in un'intera stagione.
Eppure, nonostante tutto, siamo ancora lì, ad un passo da quel terzo posto che significherebbe Champions League anche il prossimo anno.
E questo la dice lunga sulla mediocrità dell'attuale Campionato di Serie A (otto sconfitte in 22 partite sono un'enormità), aumentando ulteriormente il cruccio per il distruttivo autolesionismo che ci ha portati all'attuale, infelice, situazione.
Domenica arriva il Novara, vediamo di non ripetere la figuretta dell'andata.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4
Maicon 3
Lucio 4
Samuel 4,5
Nagatomo 5
Zanetti (C) 4
Cambiasso 4
Palombo 4
Obi 4
Pazzini 5
Milito 6

Cordoba 4,5
Poli 5,5
Faraoni s.v.

All. Ranieri 3


*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

giovedì 2 febbraio 2012

INTER vs Palermo: 4-4

Anche questo è 'Pazza Inter'. 
Certo, ne avremmo fatto anche a meno stavolta, ma i Nerazzurri sono questi: prendere o lasciare.
Quando una squadra riesce a segnare ben 4 reti in casa, nel 90% de casi arriva anche la vittoria. Ieri non è stato così, e purtroppo i perchè sono molti e alquanto preoccupanti.
Mr. Ranieri, dispiace dirlo, ci mette ancora una volta del suo, con cambi incomprensibili e scelte iniziali illogiche: saper cambiare modulo nel corso di una gara può talvolta essere una virtù importante (l'allenatore Nerazzurro si autodefinisce un pioniere in questo), a patto che non diventi una pericolosa consuetudine, che poi inevitabilmente porta all'interno della squadra insicurezze ed incertezze che ne compromettono il rendimento.
Contro il Palermo l'allenatore ha iniziato la gara con un 4-3-1-2 formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Poli, Sneijder, Milito, Pazzini. 
Andata in svantaggio per ben due volte, la squadra ha saputo reagire e riagguantare il pareggio, per poi portarsi sul 3 a 2 dopo circa un'ora di gioco.
Dopo lo spavento iniziale il vantaggio Nerazzurro riporta quindi un po' di serenità, anche se molti problemi sarebbero stati evitabili con una maggior accortezza nella scelta dei giocatori da mandare in campo: che senso ha avuto la scelta di Ranocchia titolare in coppia con Lucio quando tutti sappiamo benissimo che l'unica arma degli avversari in avanti è rappresentata dalla rapidità di Miccoli? Perchè non concedere poi un po' di riposo a Zanetti e Cambiasso, sempre titolari dall'inizio della stagione, palesemente in una condizione fisica non al top? 
A volte sembra che gli addetti ai lavori vogliano far apparire il calcio come un qualcosa di complicato e astruso, quando in realtà non è affatto così!
Un Grande Allenatore, in tempi neanche molto remoti, ci ha insegnato due piccole e semplici regole: quando una squadra vince e cerca di mantenere il risultato vanno inseriti difensori, quando invece una è in svantaggio, dentro più attaccanti possibili!
E invece, al nuovo pareggio rosanero (3-3), arriva un'altra infelice scelta del mister: fuori Sneijder, dentro Obi, per un 4-4-2 che su un campo innevato come quello di ieri è risultato ancora meno incisivo del solito.
Grazie all'ennesimo colpo vincente di un Principe ritrovato l'Inter è riuscita comunque a trovare anche il quarto gol, salvo poi essere recuperata a cinque minuti dal termine da un'altra rete (la terza della partita) di Miccoli, che si è preso gioco ancora una volta dell'imbarazzante difesa Nerazzurra.
Le indicazioni sono state molte:
1) Ranocchia non può essere considerato un titolare, almeno per adesso. La scusante del campo non regge: per essere il centrale dell'Inter non è sufficiente soltanto la prestanza fisica, servirebbero anche un pizzico d'astuzia e malizia in più. Marcare un giocatore come Miccoli non dovrebbe essere un compito così difficile, anche se la responsabilità è da condividersi in questo caso con l'allenatore che ha scelto di mandarlo in campo.
2) Giocatori esperti come Capitan Zanetti e Cambiasso dovrebbero rendersi conto da soli di non poter avere la pretesa di giocare ogni partita. L'ostinazione del leader potrebbe altrimenti diventare un vero, grande problema per una squadra che sta tentando di rinnovarsi.
3) Il terzo attaccante dell'Inter non può essere Zarate. Se nel mercato di Gennaio le scelte Societarie sono state tutto sommato condivisibili, non possiamo dire altrettanto dell'atteggiamento tenuto negli ultimi due anni dagli stessi uomini di mercato. È così difficile capire che c'è bisogno di una punta di primo livello?
4) Le 7 vittorie consecutive non possono diventare un limite. Brava la squadra a risalire (d'altronde l'alternativa era quella di condurre un Campionato ai margini ed alla ricerca della salvezza), ma nel momento decisivo non può arrivare soltanto un punto in due partite: i 5 punti persi nelle ultime due gare avrebbero significato terzo posto e -2 dal Milan. Nonostante il pessimo inizio.
5) L'allenatore deve capire che Sneijder è adesso insostituibile. Pazienza se l'olandese ha atteggiamenti da primadonna ed un carattere difficile: con la partenza di Thiago Motta è rimasto l'unico in grado di dare qualità alla squadra, quindi deve giocare e non essere mai sostituito, mai!
6) Se un portiere attraversa un momento di palese calo di forma, anche se si chiama Julio Cesar, può e deve essere tenuto fuori: nelle ultime 5 reti subite (ci mettiamo anche quella di Lecce) il brasiliano detiene un alta percentuale di responsabilità.
L'amarezza come si intuisce è tanta, perchè anche quest'anno stupide indecisioni ed evitabilissimi errori ci stanno facendo sfuggire di mano un Campionato che poteva benissimo essere alla nostra portata.
Sabato affronteremo un'altra grande decaduta, la Roma di Luis Enrique: serve una vittoria, inutile ricordarlo.
Nonostante tutto, siamo sempre con voi!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 3
Maicon 3
Lucio 4
Ranocchia 3
Nagatomo 6,5
Zanetti (C) 4
Cambiasso 4
Poli 7
Sneijder 6,5
Milito 8,5
Pazzini 6

Obi 6
Palombo 6,5
Zarate 2

All. Ranieri 4