martedì 27 settembre 2011

CSKA Mosca vs INTER 2-3

Tre punti pesantissimi. Sappiamo quanto sia importante non commettere passi falsi in Champions League, e stasera era fondamentale vincere per cancellare la sconfitta d'esordio: perdere sarebbe equivalso ad una (quasi certa) eliminazione.
Mr. Ranieri, stasera ha mandato in campo l'Inter con un 4-3-1-2 formato da: Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Obi, Alvarez, Milito e Pazzini.
I Nerazzurri sono passati in vantaggio dopo poco più di 5 mnuti sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Alvarez e concluso a rete da una bella girata di destro di Lucio.
Il gol frena momentaneamente l'entusiasmo dei padroni di casa, squadra fisicamente ben strutturata e con ottime individualità nel reparto offensivo.
I Nostri Ragazzi riescono ad accorciare e ripartire con una certa facilità, tenendo perfettamente le distanze tra i reparti e chiudendo le sortite offensive del CSKA.
Le scorribande di Nagatomo, le chiusure di Chivu e Lucio, il senso tattico di Cambiasso e la buona prova in avanti di Pazzini fanno ammirare anche sprazzi di bel gioco in una squadra che appare veramente rigenerata, anche sotto l'aspetto fisico.
Alla metà del primo tempo arriva anche il raddoppio: numero di Nagatomo sulla destra, cross in mezzo ed il Pazzo trasforma da pochi passi. È un 2 a 0 più che meritato, con i Nerazzurri sempre più padroni della partita.
Quando però la prima frazione stava avviandosi alla chiusura, ecco la punizione pungente di Dzagoiev che al minuto 48' accorcia le distanze. Si va al riposo sul 2 a 1.
La ripresa inizia con i padroni di casa in avanti, alla ricerca del pari: i Nerazzurri sono bravissimi a reggere l'urto iniziale, respingendo i pericolosi attacchi avversari.
Dopo pochi minuti Pazzini deve però abbandonare il campo per infortunio: al suo posto entra Mauro Zarate, autore di un'ottima prestazione.
Nonostante i tentativi dei russi la difesa riesce a disimpegnarsi brillantemente, sino al minuto 76' quando una indecisione di Lucio consente a Wagner Love di trafiggere Julio Cesar sul primo palo.
Neanche il tempo di festeggiare che i Nerazzurri ritrovano il vantaggio: gran palla di Cambiasso (oggi il migliore in campo insieme a Chivu), Zarate controlla di petto e conclude con un sinistro che va ad infilarsi proprio all'angolino. E' il gol che chiude la partita.
I tentativi dei moscoviti nel finale sono infatti ben controllati dai Nerazzurri, che riescono così a portare a casa una vittoria importantissima per il prosieguo nel girone.
Adesso tutti concentrati per Sabato, a Milano arriva il Napoli.

FORZA RAGAZZI!


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6,5
Nagatomo 7
Lucio 7
Samuel 5,5
Chivu 7,5
Zanetti (C) 6
Cambiasso 8
Obi 6
Alvarez 6
Pazzini 6,5
Milito 5

Zarate 6,5
Jonathan 6
Crisetig s.v.

All. Ranieri 8

domenica 25 settembre 2011

Bologna vs Inter 1-3

Bastava poco, lo andavamo ripetendo da tempo: in quattro giorni siamo passati dal 3 a 1 di Novara alla vittoria di Bologna.
Il processo di 'ricostruzione' è appena iniziato, ma le sensazioni sono tutte positive: si è rivista l'Inter pronta a soffrire per difendere il risultato, è tornata la difesa a quattro, c'è stata tanta, tanta voglia di portare a casa un risultato che mancava da troppo tempo.
Al suo esordio sulla panchina Nerazzurra Mr. Ranieri ha mandato in campo l'Inter con un 4-4-2 (che spesso si trasformava in 4-3-1-2 in fase di possesso, vista la tendenza di Coutinho ad accentrarsi) così composto: Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Coutinho, Obi, Forlan e Pazzini.
La disposizione tattica ha riportato certezze e convinzioni, i singoli (in particolar modo i centrali difensivi) sono apparsi come liberati da inutili incombenze e sono stati protagonisti di una partita impeccabile.
Il buon Bologna di Bisoli ha fatto di tutto per complicare la vita ai Nerazzurri, mettendo in campo tanta voglia e quantità, che unite alla qualità del reparto offensivo fanno dei rossoblù una squadra molto temibile (ancor di più tra le mura amiche): la vittoria di ieri deve esser quindi valutata anche alla luce di questi aspetti, perchè arrivata su un campo insidioso in un momento di particolare difficoltà per i Nostri Ragazzi.
Il bel gioco ancora stenta, la condizione non appare ottimale, le assenze continuano a pesare moltissimo, in special modo in un centrocampo che, ancora orfano di Stankovic, Thiago Motta e Poli, non lascia molte alternative: Cambiasso e Zanetti, Zanetti e Cambiasso.
I due argentini ci mettono tanto cuore ed esperienza, che alla fine pagano sempre in partite delicate come quella di ieri.
In avanti, con l'assenza di Sneijder, il nuovo allenatore aveva scelto di mandare in campo la coppia Forlan-Pazzini, con l'uruguaiano a giostrare dietro alla punta azzurra.
Il nr. 7 Nerazzurro è andato in gol (al 39') mettendo in campo tanto impegno, 'El Cacha' ha cercato di svariare su tutto il fronte offensivo, peccando probabilmente di lucidità nei colpi decisivi.
Col ritorno dell'olandesino Sneijder (il cui infortunio appare più serio del previsto) l'attacco a due punte sarà probabilmente la scelta migliore.
Dopo il vantaggio Nerazzurro, con cui peraltro si è chiuso anche il primo tempo, la ripresa inizia con i padroni di casa alla ricerca del pari e con i Nerazzurri pronti a colpire in contropiede: al minuto cinquanta una clamorosa traversa impedisce a Cambiasso di segnare il 2 a 0 che avrebbe probabilmente chiuso la partita.
Una quindicina di minuti dopo infatti il buon arbitro Tagliavento decide di inventarsi un rigore (probabilmente per premiare gli sforzi offensivi del Bologna che non avevano sortito sino a quel momento l'effetto sperato) che Diamanti trasforma in modo impeccabile: è un pareggio che potrebbe tagliare le gambe ai Nerazzurri, che invece ribaltano tutto con una semplice ma efficacissma giocata al minuto ottanta, quando il tandem Cambiasso-Pazzini consente a Milito di procurarsi un rigore che lascia gli avversari in dieci uomini.
El Principe non sbaglia e porta l'Inter sul 2 a 1.
Gli avversari accusano il colpo e pochi minuti dopo sono costretti ad arrendersi per la terza volta: punizione dalla destra ben calciata da Muntari e colpo di testa vincente di Lucio.
E' il 3 a 1 della liberazione, dell'esultanza di Julio Cesar e dell'abbraccio col Capitano, della vittoria ritrovata e della crisi, probabilmente, scacciata.
Adesso ci attende una settimana difficile e delicata che potrà portare però ulteriore convinzione ed entusiasmo.
Si ricomincia martedì, a Mosca, dove servirà una vittoria per cancellare anche il brutto esordio europeo.
Intanto però godiamoci questo piccolo momento di rinascita.

FORZA RAGAZZI!


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6,5
Nagatomo 8
Lucio 6,5
Samuel 6,5
Chivu 7
Zanetti (C) 6
Cambiasso 7
Obi 6,5
Coutinho 6,5
Forlan 6
Pazzini 7

Jonathan 5
Muntari 6
Milito 7

All. Ranieri 7

giovedì 22 settembre 2011

Ufficiale: Claudio Ranieri è il nuovo allenatore dell'Inter

MILANO - Claudio Ranieri è ufficialmente il nuovo allenatore dell'Inter. Il tecnico ha firmato il contratto che lo legherà alla Società fino al 30 giugno 2013.

Tutta F.C. Internazionale ha il piacere di dare il benvenuto e il 'buon lavoro' a Claudio Ranieri e al suo staff.


Fonte: Inter.it

mercoledì 21 settembre 2011

Vogliamo l'UOMO RAGNO!

RIALZARSI e RIPARTIRE!
Due imperativi che questa squadra conosce molto bene e che ancora una volta dovrà adottare come solo ed unico credo.
È capitato anche in passato, quando dalle rovine (e tutti sappiamo quali fossero le reali cause) l'Inter di Roberto Mancini riuscì ad aprire un ciclo di vittorie interminabili, proseguite poi con il Triplete dello Special Mourinho e chiusesi con la conquista del Mondiale per Club dello scorso anno sotto la gestione Benitez.
Gli anni bui erano ormai uno sbiadito, lontano, quasi dimenticato ricordo.
L'attualità invece li ripropone, in tutta la loro più cruda ed indigesta realtà: un inizio così disperato non lo si era mai visto in casa Inter.
Stavolta sarà più difficile, la voglia dei giocatori probabilmente non è più la stessa, il peso degli anni inizia inesorabilmente a farsi sentire, ed i nuovi acquisti non sembrano avere la giusta personalità per sopportare il peso di una maglia così gloriosa: la Società stavolta deve scegliere bene. Serve un motivatore, un conservatore, non un inutile rivoluzionario.
Questa squadra ha vinto tutto quello che c'era da vincere, e nonostante tutto è a mio parere ancora capace di primeggiare (almeno in Italia).
Un nome c'è, è Interista e competente: Walter Zenga!

Zanetti 757: "C'è SOLO 1 CAPITANO!"

Con l'anticipo della quarta giornata di Campionato, a Novara, Javier Zanetti festeggia le 757 presenze ufficiali con la maglia dell'Inter, l'unica vestita dall'argentino da quando arrivò in Italia. Il capitano nerazzurro supera così Giuseppe Bergomi, che è arrivato a quota 756 presenze.
Le 756 presenze di Zanetti sono così suddivise: 538 in serie A, 64 in Coppa Italia, 141 nelle coppe europee e 13 in altri tornei. Il debutto ufficiale di Zanetti in nerazzurro risale al 27 agosto 1995: Inter-Vicenza 1-0, in serie A.

Molti ex allenatori della recente Storia Nerazzurra hanno voluto complimentarsi con Javier Zanetti, tramite Inter.it, per il raggiungimento del suo ultimo record in nerazzurro.




Sono felice di avere l'occasione di congratularmi con Javier per il suo record, con cui supera le presenze di Beppe Bergomi all'Inter, e mi considero fortunato per aver lavorato con due simili leggende nerazzurre.

Javier ed io siamo arrivati in Società nello stesso anno, il 1995, e sono rimasto subito colpito dalla sua professionalità, dalla sua voglia di imparare e di adattarsi a un calcio nuovo, dalla sua totale dedizione e dalla sua concentrazione sugli obiettivi da raggiungere. Per cui, non sono sorpreso dal fatto che abbia raggiunto il record di presenze in nerazzurro e la buona notizia per l'Inter è che il suo percorso attuale non dà segni di cedimento.

Ancora una volta, infinite congratulazioni, Javier, per un onore meritatissimo e tutto il meglio per le partite future.

Roy Hodgson


Carissimo Javier,

su di te è stato scritto e detto tutto e di più. Per questo, diventa difficile trovare qualcosa di originale da dire sul tuo conto. Io ti ho conosciuto quando eri poco più di un ragazzino, ma già allora era facile intuire le tue qualità, non soltanto professionali, ma anche umane. Insieme abbiamo passato un anno e mezzo bellissimo, perchè quello era veramente un bel gruppo. Un gruppo fatto di persone di valore come te, come Diego (Simeone), come Beppe (Bergomi) e come tutti gli altri. Capitani fuori e dentro il campo. Tu eri giovane, ma era chiaro che ti ispiravi alle persone giuste, eri giovane, ma avevi personalità da vendere e avevi tanto voglia di sacrificarti e di imparare. Poi sei diventato un calciatore sempre più importante, sei diventato uomo, marito, padre, sei diventato il simbolo di una squadra e non di una squadra qualunque. Oggi festeggiamo con te il record del giocatore che ha disputato il maggior numero di partite nell'Inter e io ti dico con il cuore che per me il vero Fenomeno del calcio sei tu. Perchè giocare da anni, stagione dopo stagione, garantendo sempre il massimo rendimento come hai fatto tu, è da veri fenomeni. Sei un esempio per chi sta nel mondo del calcio e per coloro che guardano da fuori. E poi, ti voglio bene perchè sei rimasto la persona che eri, malgrado la notorietà, gli scudetti, le Coppe, i guadagni, gli elogi. Tutte cose bellissime, ma che possono far girar la testa. Non la tua.

Ti abbraccio con affetto, tu sai quanto sincero

Gigi Simoni


Javier Zanetti è stato uno dei migliori professionisti che ho mai avuto. Per la sua totale dedizione, la sua onestà, la sua capacità di sacrificio, la sua responsabilità. Un professionista al servizio della squadra e non parlo di lui come giocatore, ma come professionista all'interno del gruppo. Un grande capitano che sempre ha messo al primo posto quello che era meglio per il gruppo, non ho mai assistito a un solo atto d'egoismo. E il primo dei suoi pregi sta in quella sua straordinaria e trasparente umiltà, per questo merita tutti gli onori, dalla distanza che ci separa e non è molta, il mio umile omaggio è in queste parole, lo ricorderò sempre come il MIGLIORE.

Héctor Cúper


Ho avuto la possibilità di affrontare Pupi da giocatore ed ebbi una grande impressione perchè, nonostante fosse giovane e in un Paese che non era il suo, giocava con grande intensità e qualità.

Poi ho avuto la fortuna di allenarlo all'Inter e posso dire con assoluta certezza che ogni allenatore vorrebbe avere un giocatore come lui, per la professionalità e per la qualità che mette in campo e perchè tranne il portiere (forse) può fare tutti i ruoli.

È una persona molto perbene e questo non guasta.

Mi fa molto piacere per il suo record, che poi ottiene in un club importante come l'Inter, e soprattutto perche supererà un simbolo nerazzurro come Bergomi. Tanti complimenti Pupi e continua così.

Con affetto

Roberto Mancini


Zanetti per me significa la gioia di vivere, la gioia di fare del calcio il proprio lavoro, ogni mattina, è il sorriso, è la forza di vivere, è la passione di allenarsi, è la felicità di tutti quanti lavorano insieme a lui. Javier Zanetti per me è tutto questo, e un uomo che ho il piacere di sentire amico per sempre.

Dopo tutto questo, e solo molto dopo, arriva il calciatore, e non sarò io, che sono stato il suo allenatore solo per due anni nella sua incredibile carriera, a parlare di un uomo che ha scritto la sua storia ed è una storia bellissima. Io dico solo grazie di tutto, grazie di avermi dato un piccolo spazio nella tua storia... a me resta un abbraccio, in mezzo al Santiago Bernabeu, un abbraccio che non sarà l'ultimo, ma è stato sicuramente il più bello dei nostri due anni insieme.

Può essere che un giorno qualcuno batta il record di Javier, ma di Zanetti ce n'è soltanto uno.

José Mourinho


Grande Pupi! Il capitano raggiunge l'ennesimo record, e riesce a farla sembrare una cosa normale. Per chiunque altro si parlerebbe di impresa, ma trattandosi di lui è semplicemente la conseguenza di una carriera costruita lavorando moltissimo. Come si fa a parlare del capitano senza cadere nella retorica? I numeri però non bastano a spiegare cosa rappresenta per l'Inter e per tutto il mondo del calcio. Quando mi è stato chiesto un pensiero su di lui, ho faticato a trovare le parole. Mi è venuta subito in mente la Fondazione Pupi che ha costruito con Paula e sì, credo che proprio lì si possa intravedere il lato di Javier che si conosce meno, ma che lo fa essere il Capitano. E allora non servono troppe parole, semplicemente: grazie Pupi!

Leonardo

Novara vs INTER 3-1

Adesso possiamo dire di aver toccato il fondo. Anzi siamo proprio sprofondati negli abissi, e tornare a galla appare molto complicato.
La sconfitta per 3 a 1 di stasera non ha bisogno di spiegazioni, di analisi tattiche, di approfondimenti di alcun genere: la situazione attuale della squadra è peggiore di quanto tutti potessimo immaginare.
Due anni fa, quando l'Inter di Mourinho stava costruendo partita dopo partita l'indimenticabile stagione del Triplete, il Novara di Tesser militava in Lega-Pro.
Stasera i Campioni del Mondo in carica sono stati dominati ed umiliati da Rigoni e compagni.
È stata la peggiore Inter degli ultimi anni. È stato probabilmente il peggior inizio di stagione dell'ultracentenaria storia Nerazzurra. È crisi nera alla quarta giornata di Campionato.
C'è altro da aggiungere? Probabilmente no.
Soprattutto se vi è la pretesa di trasformare l'elementarietà del calcio in qualcosa di astrattamente complicato e problematico.
Dello sventurato modulo che l'allenatore si ostina ad adottare abbiamo parlato fino alla nausea. Della scarsa progettualità della Società anche.
Nessuno però poteva attendersi un tale crollo psico-fisico da parte di calciatori così esperti: la gara di stasera ha evidenziato i grossi limiti di una rosa che difficilmente potranno esser colmati con la (inevitabile) cacciata del tecnico.
È una squadra demotivata, priva d'orgoglio e chiaramente logorata, vecchia, stanca.
Sicuramente la delusione del momento concorre ad inasprire i già pesanti giudizi negativi, anche se il dato statistico è raccapricciante e non ci viene in soccorso: quattro sconfitte ed un misero pareggio nelle prime cinque gare stagionali. È veramente difficile nascondere il malumore.
Stasera il tifoso Nerazzurro si sente tradito da tutti: dai giocatori, dalla Società, dall'allenatore.
Si dice che al peggio non ci sia mai fine. Noi tutti speriamo che quella di stasera sia stata la morte sportiva di una squadra che deve trovare la forza di rinascere.
Inutile il commento alla gara: Novara-INTER 3-1. Non serve aggiungere altro.

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 5
Lucio 4
Ranocchia 5
Chivu 5
Zanetti (C) 4
Cambiasso 5
Nagatomo 4
Sneijder 4
Castaignos 4
Forlan 4
Milito 4

Obi 4
Pazzini 4
Zarate 4

All. Gasperini 3

sabato 17 settembre 2011

INTER vs Roma 0-0

Un punto in due partite, così non va.
La sfida con i giallorossi negli ultimi anni aveva abituato a ben altro: stasera si sono affrontate due squadre in seria difficoltà, uscite dal campo con un pareggio che sa tanto di sconfitta per entrambe.
Mr. Gasp, che sembra voler evidenziare oltre il dovuto la propria sciocca testardaggine, ha riproposto anche stavolta l'inutile difesa a tre, mandando in campo un undici così formato: Julio Cesar, Lucio, Samuel, Ranocchia, Zanetti (C), Cambiasso, Nagatomo, Obi, Sneijder, Forlan e Milito.
Purtroppo tutti i limiti dell'impostazione (imposizione) tattica che il tecnico si ostina a riproporre sono stati ancora una volta sin troppo evidenti: la difesa non regge, il centrocampo non costruisce, l'attacco rimane isolato e sterile.
Non tutti i mali devono essere addebitati al modulo, certamente il logorio di alcuni uomini non aiuta (Capitan Zanetti ha raggiunto stasera quota 756 in Nerazzurro, eguagliando il grande "Zio" Bergomi, e il peso delle partite e degli anni inizia a farsi sentire anche per lui), però l'allenatore deve prendere atto che l'esperimento è fallito, che la strada intrapresa non è quella giusta.
L'Inter non è il Genoa, non c'è tempo per provare, non serve inventarsi niente: i giocatori in rosa sono tutti esperti e navigati, non hanno bisogno di lezioni tattiche.
Le occasioni ci sono state, d'accordo, ma se non fosse stato per il ritrovato Julio Cesar (che stasera è tornato a vestire i panni dell' "Acchiappasogni" sventando due/tre occasioni da gol avversarie) anche stavolta saremmo qui a parlare di sconfitta.
Il peggior inizio di stagione degli ultimi anni deve però fungere da ulteriore stimolo, dopotutto possiamo soltanto migliorare. In questo senso le parole dei vari Zanetti, Zarate, Sneijder fanno ben sperare: la squadra ha voglia di rialzarsi, il gruppo è compatto e, nonostante tutto, è ancora dalla parte dell'allenatore.
Come detto, questa sera l'Inter ha costruito diverse occasioni importanti (subendone però altrettante) che solo la sfortuna non ha trasformato in gol: la nuova posizione di Sneijder (schierato si in mediana, ma con maggiore libertà di manovra), la buona prestazione di Nagatomo sulla corsia di destra e l'impegno degli attaccanti hanno fatto intravedere piccoli, importanti passi avanti.
Purtroppo però la vittoria ancora non è arrivata (e contro l'attuale Roma, tenuta in piedi soltanto dal mostruoso De Rossi, non era un'impresa impossibile), e lo scarso rendimento di qualche giocatore (anzi di buona parte degli undici in campo) unito alla sventurata gestione dei cambi da parte del tecnico hanno fatto stizzire l'esigente pubblico di S. Siro (e non solo quello) che non riesce a comprendere i motivi dell'attuale (disgraziata) situazione della squadra.
Mr. Gasp ha spiegato che la sostituzione di Forlan con Muntari è avvenuta per la necessità di infoltire il centrocampo e dar fiato al trio in avanti. La logica però avrebbe suggerito l'inserimento di Pazzini, uomo degli ultimi minuti, attaccante in grado di ribaltare gli equilibri e di trovare il gol vittoria.
Il rammarico è ancora una volta tanto, ma dobbiamo stare uniti per uscire, insieme, da questo particolare momento.
Il livello del Campionato è mediocre, il tempo per rientrare c'è e va sfruttato.
Noi siamo l'INTER, non scordiamolo mai!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar: dopo le difficoltà palesate in questo inizio tribolato di stagione, stasera torna sui suoi livelli e salva la porta in diverse occasioni. Voto 7

Lucio: la difesa a 3 probabilmente lo penalizza, anche se stasera ricopre il ruolo senza particolari sbavature. Voto 6

Samuel: cerca di mettere esperienza e determinazione, ma va troppo spesso in difficoltà sugli attacchi giallorossi. Voto 5,5

Ranocchia: nonostante la marcatura sul giovane borini, attaccante rapido e veloce, non sia semplice, il difensore nerazzurro si disimpegna molto bene. Voto 6,5

Zanetti (C): stasera il capitano raggiungeva lo "Zio" Bergomi a quota 756 in nerazzurro. Le numerose gare iniziano inesorabilmente a farsi sentire anche per lui. Voto 6

Obi: tanto impegno ma troppa imprecisione. Voto 5,5

Nagatomo: buona prova prima a destra e poi sulla sinistra. Soffre fisicamente ma quando ha la possibilità di distendersi in campo aperto spinge con buona efficacia. Voto 6,5

Cambiasso: poco presente. Lento e macchinoso. Non ancora in forma. Voto 5

Sneijder: quando tocca la palla la squadra si accende. Sicuramente il più pericoloso tra i Nerazzurri. Ma da solo non basta. Voto 6,5

Milito: tanto movimento ma poca concretezza. Voto 5

Forlan: mobile. Forse troppo. Manca di efficacia negli ultimi metri. Voto 5

Zarate: entra col piglio giusto, creando spesso superiorità numerica e andando pericolosamente al tiro in un paio di occasioni. Venti minuti però sono pochi. Voto 7

Jonathan: poco incisivo. Voto 5

Muntari: no comment. Voto 4

All. Gasperini: ripropone la difesa a tre, inspiegabilmente. La squadra non lo segue, il gioco non si vede. L'inserimento di Muntari nel finale fa il resto. Molto confuso. Voto 3