lunedì 31 ottobre 2011

Sneijder-Hazard: Numeri 10 a confronto

La sfida Europea di mercoledì sera allo stadio Giuseppe Meazza sarà una buona occasione per provare a scacciare i malumori che l’Inter sta incontrando in questo inizio di Campionato costellato di sconfitte.

Con una vittoria sul Lille i nerazzurri ipotecherebbero la qualificazione agli ottavi di Champions, potendo poi concentrare le -poche- forze a disposizione per cercare di riemergere anche nel torneo nazionale.

Inter-Lille sarà anche il personale duello tra i due fantasisti delle rispettive compagini: l’interista Wesley Sneijder ed il numero 10 avversario Eden Hazard.

Campione ormai affermato il primo, gioiello di prima qualità il secondo, sono sicuramente i calciatori dotati di maggior fantasia, di maggior classe. Due folletti in grado di cambiare il risultato da un momento all’altro.

Mettiamoli a confronto:

-Wesley Sneijder, arrivato all’Inter due anni fa dal Real Madrid, ha subito impressionato tutti oltre che per la tecnica sopraffina, soprattutto per la forte personalità mostrata sin dagli esordi in nerazzurro: una mentalità vincente,una determinazione che ha consentito al ‘Genio di Utrecht’ di imporsi -e talvolta di caricarsi sulle spalle- (in) una squadra piena zeppa di campioni, con la quale ha vinto al primo colpo tre titoli in un anno arrivando a sfiorare il Pallone d’Oro.

Olandese, 27 anni, 170 cm, Sneijder è considerato uno dei migliori trequartisti attualmente in circolazione. Nonostante il non brillantissimo inizio di stagione è costantemente accostato ai maggiori club europei, tra i quali Man Utd e Chelsea.

-Eden Hazard fa il suo esordio nel Lille a soli diciassette anni, nella stagione 2007/2008, alla vigilia della quale si era peraltro messo in mostra agli Europei under 17 portando la propria nazionale, il Belgio, sino alle semifinali.

Già dalla stagione successiva diventa un punto fermo della squadra francese, riuscendo ad ottenere il riconoscimento di “miglior giovane del campionato“. Si ripete l’anno successivo, anche se la stagione della definitiva consacrazione è quella del 2010/2011, quando grazie ai suoi assists ed al suo apporto in zona gol -sette reti in 37 partite- il Lille si laurea Campione di Francia, ed il giovane fantasista viene votato come miglior calciatore del torneo.

Belga, 20 anni, 172 cm, Hazard è già considerato uno dei maggiori talenti nel panorama calcistico europeo.

Velocità, dribbling, fantasia fanno di questo calciatore un pericolo costante per le difese avversarie. Con giocate mai banali e fini a se stesse, Eden Hazardha mostrato anche nella gara di andata tutto il proprio valore.

Real Madrid, Barcellona, Inter e molti altri clubs lo stanno seguendo seriamente, anche se la valutazione del giovane calciatore è già schizzata alle stelle, toccando quota 35 mln di euro.

Un olandese, un belga, un solo obiettivo: trascinare le proprie squadre alla vittoria.


*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

domenica 30 ottobre 2011

INTER vs Juventus 1-2

Nonostante le ripetute e numerose critiche (anche da parte di chi scrive) rivolte alle scellerate scelte societarie in fase di mercato, nonostante i numerosi infortuni, l'incertezza acuita dagli inevitabili cambi di allenatore (addirittura quattro in un anno), nessuno avrebbe mai immaginato una situazione così disgraziata, catastrofica.
Non è mia intenzione soffermarmi soltanto sul mero (seppur impietoso) dato statistico, che ci racconta di un'Inter 16ma in classifica, con sole 2 vittorie in nove gare disputate, sconfitta cinque volte e perforata per ben sedici (la peggior difesa dopo il Parma).
Il disastroso inizio di stagione passa anche dalla sconfitta in Supercoppa Italiana, dall'errata programmazione nella preparazione atletica, dalla pericolosa ed ormai intollerabile sensazione di torpore su cui la squadra si sta adagiando.
Ieri ho visto una squadra impotente (termine azzardato ma calzante): la voglia di lottare c'era, la tensione agonistica anche, purtroppo però l'inconsistenza fisica (e a questo punto anche tecnica) dei giocatori ha portato nuovamente allo scontato epilogo, la sconfitta.
I bianconeri non hanno offerto un gioco sfavillante, non hanno dominato la partita, ma hanno sfruttato al meglio le occasioni, portandosi a casa tre punti importantissimi anche per il morale.
Mr. Ranieri (che nel post-partita ha giustamente cercato di non affossare il morale dei suoi raccontando di una fantasiosa buona prestazione) aveva mandato in campo un undici formato da Castellazzi, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Obi, Sneijder, Zarate e Pazzini.
Se proviamo a leggere attentamente i nomi dei titolari, ci accorgiamo che gran parte di essi non è più in grado di rappresentare degnamente una squadra come l'Inter: troppi ultratrentenni, troppi giocatori spremuti, talvolta sopravvalutati e sin troppo responsabilizzati (se poi anche chi, come Sneijder, dovrebbe essere leader e invece soffre di apatia cronica, la situazione si fa ancor più tristemente insostenibile).
Nella sfida di ieri i soli Maicon (peraltro acciaccato), Obi, il solito Capitan Zanetti (per lui l'eccezione è d'obbligo), e Pazzini hanno mostrato di poter far parte di un gruppo che vuol tornare ad essere competitivo e vincente.
Gli altri, dispiace dirlo, non possono esser più tollerati: dagli errori tattici di Chivu e Nagatomo (che hanno portato ieri alle due segnature juventine), passando per lo scarso dinamismo di Cambiasso, la pigrizia di Sneijder, la scarsa condizione di Stankovic, tutti questi sono fattori che messi insieme hanno portato alla attuale, ormai pressochè irrecuperabile, situazione, ad un'Inter fuori dai giochi già ad Ottobre (roba da non credere).
Il pareggio di Maicon e la traversa di Pazzini avevano illuso tutti, avevano fatto sperare in una svolta, in un cambio di marcia che potesse finalmente riportare i Nerazzurri ai piani alti.
Il gol di Marchisio ha invece nuovamente frantumato sogni e speranze, riportando tutti alla cruda ma vera realtà: l'Inter sta attraversando un preoccupante (per usare un eufemismo) periodo di crisi, dal quale dovrà uscire al più presto per non trovarsi invischiata in una lotta (quella per la salvezza) che può risultare letale per chi non vi è avvezzo.
Il calendario adesso non appare proibitivo (almeno per le prossime tre-quattro partite), speriamo in qualche recupero che riporti un po' di freschezza, e che la fortuna finalmente ci assista.

.:: I Voti ::.

Castellazzi 6,5
Maicon 6,5
Lucio 5
Chivu 4
Nagatomo 4
Zanetti (C) 6
Cambiasso 5
Obi 6,5
Sneijder 3
Zarate 5
Pazzini 6

Stankovic 5
Castaignos 5
Alvarez 6

All. Ranieri 6

giovedì 27 ottobre 2011

INTER-juventus: la Sfida infinita


Quella di Sabato è una gara che non ha bisogno di presentazioni: Inter-Juventus, il Derby d’Italia, la partita delle partite.

Di precedenti -più o meno illustri- ne abbiamo a bizzeffe, tutti quanti ricordati per il sapore particolare della “grande sfida”, dell’antagonismo tra le due tifoserie, della tensione -sportiva- tra i calciatori in campo.

Inter-Juventus è molto più di una semplice partita, e lo scandalo “Calciopoli” ha certamente contribuito ad acuire la rivalità tra le due società, alimentando antipatie e malumori già esistenti.

La galanteria del Presidente Moratti contro l’inesperta sfacciataggine dell’ultimo degli Agnelli, preso dalla bramosia di compiacere un tifo che si ostina ad appoggiare l’ignobile tentativo di riabilitare il nome dei protagonisti del più grande scandalo del calcio italiano -veri ed unici colpevoli del recente disastro sportivo juventino- infangando quello di chi non può purtroppo difendersi, e che peraltro aveva fatto della moralità il proprio credo.

La sfida tra nerazzurri e bianconeri è tutto questo, il “precedente illustre” è la somma di tutti i precedenti, è la storia del calcio italiano che si affronta, una contrapposizione infinita di valori, tradizione, mentalità che ci accompagna da sempre.

L’ultima vittoria interista -indimenticabile- a Milano contro la Juventus è arrivata nella trionfale stagione del Triplete: lo strepitoso gol di Maicon ed il raddoppio di Samuel Eto’o lanciarono l’Inter verso la cavalcata trionfale che li condusse al tricolore.

Speriamo che la storia si ripeta, almeno per sabato.


*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

Atalanta vs INTER 1-1

Timidi segnali di ripresa, accompagnati però da un misero pareggio (difeso a denti stretti anche grazie ad un rigore parato da Castellazzi sul finire della partita).
L'auspicata vittoria non è purtroppo arrivata, nonostante il vantaggio e la buona compattezza mostrata per quasi tutto il primo tempo.
Mr. Ranieri aveva mandato in campo un undici formato da: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zaneti (C), Cambiasso, Stankovic, Sneijder, Zarate e Milito.
Confermato quindi Chivu al centro della difesa, con gli avvicendamenti di Stankovic con Thiago Motta in mediana e di Milito con Pazzini in avanti: tre scelte che risulteranno purtroppo non molto felici.
I Nerazzurri come detto riescono a trovare il vantaggio al minuto 32' con un destro chirurgico dell'olandesino Sneijder che va ad infilarsi proprio all'angolino.
Dopo il gol i Nostri Ragazzi amministrano e gestiscono la gara, senza però riuscire a trovare l'affondo decisivo per il raddoppio.
E proprio allo scadere della prima frazione vengono puniti da un innocuo cross del folletto Moralez, capitalizzato al meglio dall'incornata di Denis (l'errore di posizionamento di Chivu e la scarsa reattività di Julio Cesar hanno in realtà trasformato un vano tentativo nel gol del pareggio).
Si va così al riposo sul punteggio di parità.
Inizia il secondo tempo ed ecco l'ennesima tegola: Julio Cesar deve abbandonare il campo per una elongazione al muscolo della coscia sinistra, al suo posto entra Castellazzi (bruciato quindi il primo cambio).
Il consueto calo fisico si ripresenta puntualmente, consentendo ai padroni di casa di rendersi pericolosi sulle fasce con le discese degli esterni (Maicon e Nagatomo riescono comunque ad arginare degnamente i rispettivi avversari).
Il pressing dei bergamaschi non accenna a diminuire, evidenziando le difficoltà di tenuta di un centrocampo troppo lento, compassato e privo di lucidità (nonostante l'impegno profuso, Capitan Zanetti, Cambiasso e Stankovic non appaiono più in grado di garantire la solidità necessaria alla mediana).
Sneijder acciaccato (che lascerà il posto a Pazzini) e Milito sempre più somigliante ad una sorta di vegetale con gli scarpini non riescono ad accompagnare la buona verve di Zarate (sostituito inspiegabilmente con un deludente Obi) che da solo cerca di tenere in apprensione la retroguardia avversaria.
Al minuto 78' una stupenda triangolazione Stankovic-Maicon smarca in mezzo all'area Diego Milito: El Principe, solo davanti alla porta spalancata, colpisce di petto e manda alto.
E' la fotografia della partita dell'argentino, evidentemente fuori forma ed attualmente impresentabile.
Dieci minuti dopo, l'incubo sembra materializzarsi nuovamente, con l'ennesimo rigore (il quinto in otto partite!) fischiato contro i Nerazzurri (disattenzione di Chivu, ma concessione gratuita dell'arbitro Valeri per un tocco inesistente su Marilungo): stavolta la sorte ci grazia, e consente a Luca Castellazzi di neutralizzare il penalty calciato da Denis.
Tanta, troppa sofferenza per un misero pareggio contro l'Atalanta. Troppo poco per le ambizioni dichiarate.
Sabato c'è il Derby d'Italia: azzerare tutto, dimenticare il disastroso inizio, PRENDIAMOCI I TRE PUNTI!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4
Maicon 6,5
Lucio 6
Chivu 4
Nagatomo 6
Zanetti (C) 5
Cambiasso 5,5
Stankovic 5
Sneijder 6
Milito 3
Zarate 6,5

Castellazzi 7
Obi 5
Pazzini 5,5

All. Ranieri 5,5

lunedì 24 ottobre 2011

INTER vs Chievo 1-0

Arrivano i primi 3 punti a S. Siro: l'Inter può ri-partire. Ancora una volta.
Dopo la vittoria contro il Lille in Champions League Mr. Ranieri sceglie di confermare lo stesso undici titolare con: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Sneijder, Zarate e Pazzini.
La scelta paga, con i Nerazzurri che appaiono subito concentrati e pericolosi in avanti.
La buona organizzazione della squadra avversaria non consente però giocate semplici: il Chievo si dimostra infatti squadra ostica e difficile da affrontare, mette in campo tanta corsa e ritmo che creano non pochi fastidi ai Nostri Ragazzi.
Fortunatamente la partita si sblocca al minuto 34', quando Thiago Motta insacca di testa sugli sviluppi di un perfetto corner calciato dall'olandesino Sneijder.
L'Inter potrebbe trovare il raddoppio poco più tardi, ma Pazzini spedisce il pallone sopra la traversa.
Un primo tempo molto combattuto, comunque gestito al meglio dai Nerazzurri.
Nella ripresa è Maicon show: il brasiliano si riscopre "Colosso" e tiene in apprensione da solo tutta la retroguardia clivense.
Da terzino si trasforma in attaccante, per poi vestire nuovamente i panni del difensore. Veramente un piacere per gli occhi (colpisce anche una traversa clamorosa a termine di una delle sue inarrestabili discese palla al piede).
L'Inter nella ripresa ha comunque il merito di non scoprirsi troppo (e soprattutto di non subire reti per la seconda gara consecutiva, un piccolo record), legittimando il vantaggio e non riuscendo a trovare il raddoppio per pochissimo (Castaignos, Sneijder e Stankovic vanno davvero vicinissimi al gol).
Una domenica tutto sommato positiva insomma, nella quale la Squadra ha raggiunto l'obiettivo con il minimo sforzo.
Una vittoria fondamentale per preparare al meglio la sfida di mercoledì contro l'ottima Atalanta di Colantuono, ma soprattutto importante tappa di avvicinamento per l'ormai imminente Derby d'Italia contro la juventus.
D'ora in poi non sono ammessi ulteriori passi falsi, la squadra è ripartita: vietato fermarsi!

FORZA RAGAZZI!


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 7,5
Lucio 6
Chivu 6,5
Nagatomo 6
Zanetti (C) 6
Cambiasso 6
Thiago Motta 7
Sneijder 6,5
Zarate 6
Pazzini 6

Stankovic 6
Castaignos 5
Obi s.v.

All. Ranieri 7

mercoledì 19 ottobre 2011

Lille vs INTER 0-1

Un piccolo passo in avanti, una vittoria, la testa del girone: stavolta l'aria di Champions fa bene all'Inter, che con i tre punti conquistati stasera può mettersi definitivamente alle spalle la dolorosa debacle di Catania e può guardare con più serenità ai prossimi impegni.

Niente di trascendentale, per carità, anche stasera la squadra ha sofferto vistosamente il brusco calo fisico del secondo tempo (ormai una pericolosa consuetudine), peccando di incisività e concedendo troppe occasioni agli avversari. L'importante però era arrivare alla vittoria, e stavolta, finalmente, siamo riusciti nell'intento.


Mr. Ranieri aveva adottato il 4-3-1-2, mandando in campo: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Sneijder, Zarate e Pazzini.

Nel primo tempo i Nerazzurri hanno tenuto molto bene il campo, con i fondamentali rientri di Thiago Motta e Sneijder (poi crollati nella ripresa) che hanno garantito finalmente quella qualità e personalità che sinora era evidentemente mancata.



I padroni di casa del Lille hanno provato a mettere in difficoltà la retroguardia Interista con la velocità degli attaccanti, senza però riuscire ad impensierire seriamente Julio Cesar, anche grazie all'ottima prova offerta dai centrali difensivi Chivu e Lucio.


Al minuto ventuno una stupenda triangolazione Zarate-Sneijder-Zarate-Pazzini consente al bomber azzurro di portare in vantaggio i Nerazzurri con una gran conclusione al volo, davvero un bellissimo gol.



I francesi cercano subito di controbattere, ma la grande serata del portierone Nerazzurro sventa tutti i tentativi avversari.

Buona prova anche di Zarate, che insieme a Pazzini è riuscito a tenere sempre in apprensione la retroguadia avversaria.

Si va così al riposo sul risultato di uno a zero.


Nel secondo tempo i padroni di casa partono subito forte, schiacciando pericolosamente i Nostri e cercando insistentemente il pareggio. Il gioiellino Hazard, con i compagni di reparto, hanno dovuto però fare i conti con la grande serata di Julio Cesar, tornato finalmente l'"Acchiappasogni" che tutti aspettavamo.


Mr. Ranieri ha provato a dare freschezza al reparto offensivo inserendo a ruota Obi, Stankovic e Milito, ma la spinta del Lille è stata inesauribile sino al triplice fischio.

I Nerazzurri sono comunque stati capaci di difendere il gol di vantaggio, giocando una partita di sacrificio che ha permesso finalmente di mantenere la porta inviolata.


Passo dopo passo, partita dopo partita, iniziando dagli importanti recuperi dei giocatori cardine, della condizione fisica (e mentale), e delle convinzioni: è questa la strada da percorrere, è questo l'insegnamento che la vittoria di stasera deve consegnarci.


Per il Campionato è inutile fare calcoli e proclami. Speriamo, per dirla con le parole del Presidente (intervistato nel post-partita), che l'Inter "riesca a mantenere quell'abitudine a primeggiare" che ha caratterizzato la storia recente del calcio italiano.

Domenica a San Siro arriva il Chievo, squadra ostica, avversario fastidioso. Servirà una vittoria, un altro piccolo ma significativo passo in avanti.


FORZA RAGAZZI!


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 8
Maicon 6
Lucio 6
Chivu 6,5
Nagatomo 5
Zanetti (C) 6,5
Thiago Motta 6
Cambiasso 5,5
Sneijder 6
Zarate 6,5
Pazzini 7

Stankovic 5,5
Obi 6
Milito 5

All. Ranieri 6,5

domenica 16 ottobre 2011

Catania vs INTER 2-1

Doveva essere la partita del riscatto, è stata invece quella della disfatta, del definitivo addio a quelle già residue speranze di Scudetto che questo anomalo inizio di Campionato aveva contribuito ad alimentare.
Mr. Ranieri aveva schierato i Nerazzurri con un prudente 4-4-2 formato da: Castellazzi, Maicon, Samuel, Lucio, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Stankovic, Muntari, Pazzini e Milito.
La partita si mette subito sui binari giusti, con Cambiasso che dopo 5 minuti gira a rete con una volè mancina un perfetto assist di Maicon. 1 a 0.
Dopo il gol l'Inter amministra con una certa facilità il vantaggio, chiudendo sul nascere gli attacchi avversari e impedendo loro di concludere verso la porta difesa da Castellazzi.
Le condizioni atmosferiche (fitta pioggia) e la scarsa tenuta del terreno di gioco hanno sicuramente contribuito a limitare lo spettacolo in campo, impedendo fraseggi veloci e rendendo la vita ancor più difficile ai protagonisti in campo.
Per tutto il primo tempo abbiamo comunque assistito ad un'Inter padrona del gioco, compatta e determinata nel difendere quel vantaggio arrivato proprio ad inizio gara. Si va quindi al riposo sull'1 a 0.
Sono sufficienti i primi 5 minuti della ripresa per rispedire l'Inter nel baratro: prima il gran gol di Almiron, poi il discutibile (ma è inutile appigliarsi agli episodi arbitrali, tantopiù se il direttore di gara si chiama Orsato) rigore concesso ai siciliani e trasformato da Lodi.
Tutto da rifare, tutto ancora più difficile.
Il campo pesante, la confusione mentale, il vistoso calo fisico, la scarsa lucidità nelle giocate hanno evidenziato anche oltre il dovuto i grossi limiti della squadra nei rimanenti quaranta minuti di gioco, trasformando la seconda frazione in una lunga e lenta agonia che ha inevitabilmente condotto alla quarta sconfitta nelle prime sei gare di Campionato.
Mai un inizio così difficile nella Storia Nerazzurra, mai uno spogliatoio così abbacchiato e impotente (le dichiarazioni di Cambiasso, Cordoba, e Capitan Zanetti, che invocano unione ed orgoglio, sono indicative in tal senso) già ad ottobre (neanche negli anni bui di Calciopoli).
Qualcosa (più di qualcosa in realtà) non va, inutile girarci attorno.
E' stucchevole tornarci sempre sopra, ma la scarsa programmazione della Società è a mio parere il fattore di maggiore responsabilità e la causa più evidente dell'attuale -critica- situazione:

- quattro cambi di allenatore in un anno
- immobilismo sul mercato nella stagione post-Triplete (Pazzini e Ranocchia sono arrivati solo a Gennaio)
- immobilismo sul mercato nell'attuale stagione (Alvarez, Jonathan, Zarate e Forlan non possono essere considerati grandi rinforzi)
- cessioni discutibili
- mancate cessioni ancor più discutibili
- assenza di un importante collante tra squadra e Presidente, figura sin troppo sottovalutata ma che anche ai tempi di Mourinho è stata fondamentale sotto tutti i punti di vista (Oriali era capace di stemperare i toni spesso esasperati dal Mister, era quello che riuscì a convincere lo Special One della bontà degli acquisti di Lucio, Motta, Sneijder e Milito, era il punto di riferimento dello spogliatoio quando questo voleva far sentire la propria voce al Presidente, e viceversa).
Tutti questi elementi hanno portato al disfacimento di un'armata che solo un paio d'anni fa appariva indistruttibile.
Se in Società avevano già in mente di tirare la cinghia, facendo del FFP il proprio ed unico credo, perchè allora non puntare ad un ringiovanimento della rosa?
Perchè non cedere già lo scorso anno chi (come Milito, Sneijder, Eto'o, Maicon) aveva già manifestato la volontà di provare nuove esperienze, capitalizzare al meglio (abbassando notevolmente il monte ingaggi), e reinvestire una parte degli introiti in calciatori giovani e con maggiori stimoli?
Perchè quando si tratta di Inter tutto deve sempre apparire complicato e celato dietro non si sa quali misteri?
Le sfilate di Branca & C. sotto gli uffici di Corso Vittorio Emanuele, o le 'supercazzole' del Presidente, sono diventate francamente seccanti: Noi Tifosi vogliamo delle risposte concrete, vogliamo capire come sia stato possibile ritrovarci in questa situazione quando neanche un anno fa eravamo stati in grado di alzare la Coppa del Mondo per Club, vogliamo conoscere la verità sui vari cambi di guida tecnica e capire come può, una Società come l'Inter, trovarsi così impreparata di fronte a tutto questo!
Intanto la stagione appena iniziata appare già persa, la delusione aumenta, e le scelte future sembrano ancor più complicate (una mancata qualificazione alla prossima Champions League indebolirebbe notevolmente il potere d'acquisto dei nostri 'uomini mercato'): a questo punto non sarebbe opportuno cambiare radicalmente strategia e puntare su allenatore e calciatori inesperti (ma giovani) e cercare di ricreare negli anni un ciclo vincente, dal momento che quello attuale è evidentemente e palesemente giunto al termine?
Martedì a Lille è di nuovo tempo di Champions: godiamocela finchè ci siamo!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Castellazzi 6
Maicon 5,5
Lucio 4
Samuel 6
Nagatomo 4
Zanetti (C) 6
Cambiasso 6
Stankovic 4
Muntari 3
Pazzini 4
Milito 4

Cordoba 6
Alvarez 4
Zarate 3

All. Ranieri 6