lunedì 20 ottobre 2008

Prova di forza!

Ieri sera allo stadio olimpico di Roma abbiamo assistito ad una gara che già dopo 5 minuti non aveva più nulla da dire. Doveva essere la partita del rilancio per i giallorossi, la gara scaccia-crisi, ed invece è stata una vera e propria prova di forza dei nerazzurri che hanno surclassato e ridicolizzato la squadra della capitale che, tra le altre cose, vedeva il rientro del suo capitano Francesco Totti.
Spalletti aveva chiesto ai suoi giocatori di lottare con orgoglio, e i suoi giocatori lo hanno ripagato con un 4 a 0 di passivo che ha il sapore dell'umiliazione. Della roma ieri si è salvato soltanto il pubblico, che ha incitato i propri beniamini (irriconoscibili) anche quando la squadra era sotto di quattro reti.
Mourinho dal canto suo aveva stupito tutti per l'ennesima volta: accanto ad Ibrahimovic (doppietta ieri) ha schierato non Cruz come tutti si aspettavano, non Adriano come la logica imponeva, non Mancini che era l'ex di turno, ma udite udite Obinna (che tra l'altro lo ha ripagato con un gran bel gol dalla distanza), oltre naturalmente al suo pupillo Quaresma (anche ieri impalpabile, l'unica nota stonata in una serata da incorniciare). Questa volta il 4-3-3 funziona benissimo, i terzini fluidificanti avversari sono costretti a difendere soltanto e Ibra gioca da prima punta vera, reggendo palloni e smistandoli per le sovrapposizioni e gli inserimenti dei laterali e dei centrocampisti. A centrocampo il migliore è stato Dejan Stankovic (anche lui a segno con un gran tiro di controbalzo da fuori area), che con una prova di sostanza e di qualità potrebbe aver convinto il Mou a schierarlo titolare d'ora in avanti. Il rientrante Chivu in difesa ha brillato più degli altri suoi compagni di retroguardia, dando tranquillità e impostanto il gioco sin dalla linea dei difensori.
Che dire, una serata da ricordare per i nerazzurri che adesso guardano tutti dall'alto in basso, con due punti di vantaggio sulle seconde.
Non credo sia ancora il momento di parlare di fuga, ma le prossime 2-3 partite potranno veramente imprimere una scossa quasi definitiva al campionato (se l'inter dovesse uscirne vittoriosa).

I Voti:

Julio Cesar 6,5
Maicon 6,5
Chivu 7
Cordoba 6,5
Zanetti 6
Cambiasso 6
Muntari 6,5
Stankovic 7,5
Quaresma 5
Obinna 6,5
Ibrahimovic 8

Cruz 6
Dacourt 6
Mancini 6

All. Mourinho 7

giovedì 2 ottobre 2008

DERBY, WERDER E L'INTER CHE SARA'

Difficile esprimersi dopo la prestazione di ieri. Che dire di questa Inter dal potenziale infinito e dai risultati altalenanti? I critici sostengono che siamo una squadra in involuzione, fisicamente non al top e non ancora matura. Le critiche al mister iniziano a farsi abbastanza feroci, ma si sa l’invidia verso un uomo che guadagna bene e che riscuote grande successo mediatico è forte. Certo non dobbiamo essere acritici in quanto tifosi, ma lungi da me crocifiggerlo dopo una sconfitta ed un pareggio. Parto da una analisi del derby e della partita di champions per esprimere il mio pensiero sulla squadra e sul mister. La sconfitta del derby non è accomunabile con il pareggio col Werder: nella stracittadina il ritmo è stato sempre al di sotto delle aspettative, non siamo mai riusciti ad imprimere un forcing duraturo. Il Milan si sa è squadra dotata di ottimi palleggiatori e se non riesci ad attaccarla con velocità ed aggressività finisci per rimanere imbrigliato nella sua tela di passaggi e fraseggi. La formazione iniziale mi ha destato qualche dubbio in virtù delle condizioni degli esterni da noi schierati. Mancini e Quaresma sono giocatori potenzialmente devastanti, ma, come abbiamo visto, non stanno attraversando un grande momento ed una squadra che si affida all’estro dei due laterali, venuti a mancare loro, diventa prevedibile e scarsamente efficace. Il solo Ibra, la davanti, predicava nel deserto. Nel secondo tempo poi l’inserimento di Adriano e Cruz è servito più che altro a dare sostanza al nostro potenziale offensivo, ma queste sostituzioni non sono state accompagnate da una svolta nella fluidità di manovra. L’unico schema praticato è stata la palla lunga verso gli attaccanti nella speranza che accadesse qualcosa. Il gol poteva anche arrivare ma in maniera del tutto casuale. Insomma, il derby dal mio punto di vista è stato un passo indietro, scarsa personalità e scarsa fiducia nei nostri mezzi, non possiamo farci intimorire da una squadra che ha già dimostrato quanto debole può essere se attaccata. Nellaa sfida di champions invece vedo solo un piccolo rallentamento, se avessimo vinto la qualificazione sarebbe stata certa, ma anche così non vedo grossi problemi per il raggiungimento dello scopo dato anche che nei prossimi due turni andremo ad affrontare i ciprioti. Ma veniamo all’analisi della partita. La formazione iniziale devo dire che mi ha molto stuzzicato con Ibrahimovic-Adriano-Balotelli e anche Stankovic in mezzo al campo. La partita è stata fatta sempre dai nerazzurri che hanno creato molto ma concretizzato assai poco. La critica che vado a muovere è che a tratti sembriamo la Roma, un collettivo spettacolare, ma che si piace troppo ed alla fine può risultare inconcludente. Le squadre di Mourinho non sono mai state spettacolari, bensì solide e concrete e questo dimostra che ancora non abbiamo del tutto preso confidenza con i voleri del tecnico. La partita andava chiusa subito nel primo tempo anche perché era evidente che avevamo una formazione sbilanciata all’attacco e che anche il Werder avrebbe potuto impensierirci con Diego ed i suoi ottimi giocatori del reparto offensivo. Subìto il gol però va detto che abbiamo attuato un forcing convinto e deciso ed alla fine a mancare è stato un pizzico di fortuna. Manca però la cattiveria negli ultimi metri, mancano le conclusioni a rete ed è per questo, credo, che è stato inserito nuovamente Cruz, ma non è bastato. Spendo due parole per Cambiasso, Maicon e Zanetti 3 giocatori imprescindibili per l’Inter. Io mi sbaglierò, sarò di parte, ma credo che al mondo non ci sia un centrocampista più forte e tatticamente universale di Cambiasso. Così come sfido a trovare un terzino più devastante di Maicon. Dell’integrità fisica e della duttilità tattica, oltre che dello spirito, di Zanetti, non ho niente da dire, è ormai universalmente noto che il capitano è il capitano ed è fatto di una lega speciale. In conclusione ritengo che l’Inter sia ancora un cantiere aperto e nelle ultime due partite ha pagato la sfrontatezza dell’allenatore che ha provato a mettere in formazione molti attaccanti nel tentativo di vincere partite o di rimontare risultati non favorevoli. Questo, se da una parte può essere un campanello di allarme di una squadra non organizzata che butta dentro attaccanti su attaccanti per riuscire a segnare, dall’altro è un segnale forte e chiaro da parte di Mourinho: lui non solo vuole vincere, ma ritiene se stesso e la sua squadra i migliori al mondo e non importa se questo sia o non sia vero l’importante è che tutti i giocatori credano che questa sia la verità. Io leggo così le mosse azzardate del portoghese, un incitamento alla sua squadra, un segnale che vuol far capire che non dobbiamo temere nessuno. L’Inter deve fare la partita e deve pensare a se stessa perché se si esprime come sa può vincere sempre; sono le avversarie che si adatteranno a noi ( come sottolinea spesso il mister) e non viceversa. La sensazione è che la squadra segua l’allenatore e l’uomo Mourinho, lo spogliatoio pare unito intorno a lui, come si evince dalle dichiarazioni di Materazzi o dall’evidente rinascita di Adriano. Queste secondo me sono le fondamenta giuste per una futura Inter in grado di dominare i palcoscenici nazionali ed europei. La missione è ambiziosa ma al timone c’è l’uomo più ambizioso per compierla e seguendolo penso potremmo raggiungere i traguardi da sempre sognati
Iacopo Lari

domenica 14 settembre 2008

3 punti e l'Inter va!

Pre-partita veramente emozionante ieri sera a S. Siro in occasione della 2° giornata di Campionato che vedeva i padroni di casa dell'INTER di fronte al Catania di Walter Zenga. Emozionante proprio perchè era tornato Lui, l'Uomo Ragno, uno dei più grandi e sicuramente il più amato numero 1 tra i moltissimi portieri che si sono alternati nei 100 anni di storia nerazzurra. Amato perchè tifoso, amato perchè ex ragazzo della curva, amato perchè è sempre stato un grandissimo personaggio, oltre che il miglior portiere del mondo. Ci sono stati striscioni, tanti cori e una maglia donatagli dal Nostro Capitano Javier Zanetti. Walterone ha apprezzato, ma dopo il fischio d'inizio si è lasciato il passato (nerazzurro) alle spalle e ha iniziato a dare direttive alla sua squadra.


Mister Mourinho, da parte sua, ieri ha schierato l'Inter con il 4-4-2, con Balotelli e Ibrahimovic davanti, Quaresma e Figo sulle fasce, Vieira e Muntari centrali di centrocampo e con una difesa composta da Maicon, Materazzi (capitano per l'occasione), Burdisso e Maxwell.


C'era molta curiosità di vedere all'opera il Re della "trivela" Ricky Quaresma, e quest'ultimo non ha deluso le attese provocando proprio con uno dei suoi cross con l'esterno del piede destro l'autogol del catania che ha riportato i nerazzurri sul momentaneo 1-1. Già, perchè il Catania aveva saputo sfruttare l'unica occasione creata mandando in gol il centravanti Plasmati con un bel colpo di testa, portandosi così in vantaggio al 42' p.t.
I nerazzurri, dopo aver raggiunto il pari, come detto, grazie a Quaresma (con la gentile collaborazione di Mascara, che devia il traversone nella propria porta) si ritrovano in 10 uomini sul finire della prima frazione di gioco per l'espulsione di Muntari, reo di aver alzato troppo le mani nella protezione della palla e di aver colpito al volto Tedesco (che Mourinho ha poi accusato di scarso fair-play).
L'inter si vede così costretta a giocare in 10 per tutta la ripresa e Mourinho a sua volta è obbligato a ridisegnare la formazione. Toglie un impalpabile, irriconoscibile, irritante Figo e inserisce al suo posto Capitan Zanetti, piazzandolo nel ruolo di centrale di centrocampo accanto a Vieira e facendo arretrare Balotelli largo a sinistra a coprire la fascia. Il 2-1 interista non si fa attendere e arriva al 3' del secondo tempo anch'esso su autorete di uno sfortunato Terlizzi che colpisce di testa una rimessa laterale di uno scatenato Maicon.


Negli ultimi minuti i nerazzurri potrebbero arricchire il bottino ma prima Ibra e poi Maicon non riescono nella stoccata decisiva.
Tutto sommato è stata una serata positiva.



I Voti:
Julio Cesar 6
Maicon 8
Materazzi 6,5
Burdisso 6,5
Maxwell 6,5
Vieira 6,5
Muntari 5
Figo 3,5
Quaresma 7
Balotelli 6
Ibrahimovic 5,5

Zanetti 6
Cambiasso 6
Mancini 6,5

All. Mourinho 6,5

domenica 31 agosto 2008

Buona la prima (mezz'ora)


Nell'anticipo della prima giornata del campionato 2008/09 i Campioni d'Italia affrontano la Sampdoria di Cassano, e sul difficile campo di Genova non vanno oltre il pareggio. Le reti le segnano Ibrahimovic al 33', concludendo un bel triangolo con Mancini, e per i doriani il pareggio arriva al '68 con Delvecchio, bravo a ribadire in rete sottoporta un bel pallone arrivato da un cross del compagno di squadra Padalino.
Un pareggio sostanzialmente giusto per quello che si è visto in campo, con un'Inter che gioca meglio nella prima mezz'ora e che trova il gol con un lampo di Ibra e con una Samp che nel secondo tempo rientra più motivata e mette in difficoltà i Nerazzurri pressandoli a tutto campo e impedendogli di far gioco, e che riesce a raggiungere il meritato pareggio quasi spingendo la palla in rete con tutti i suoi effettivi.
La partita ha dato, se ce ne fisse stato bisogno, due indicazioni molto chiare:
1) Figo non può giocare in quel ruolo, non è in grado di coprire tutta la fascia, non ha più il guizzo che aveva un tempo e non riesce mai a superare l'avversario in dribbling. Della fase difensiva non ne parliamo neanche. Come ho già avuto modo di dire dovrebbe essere lui stesso a rendersi conto della situazione e farsi da parte.
2) Un centrocampo senza Cambiasso non è un centrocampo presentabile. Ieri sera l'inter non ha iniziato un'azione degna di nota dalla linea dei centrocampisti e il gol è arrivato solo per la bravura dei singoli (attaccanti). E' vero che i tanti infortuni hanno costretto l'allenatore a schierare Esteban in difesa, ma "El Cuchu" è troppo importante per il nostro gioco, quindi speriamo di rivederlo al più presto nel suo ruolo naturale.
Consoliamoci ricordando che anche lo scorso campionato era iniziato con un pareggio, per di più in casa, e poi tutti abbiamo visto com'è andata a finire.


I Voti:
Julio Cesar 6
Maicon 5,5
Materazzi 6,5
Cambiasso 6,5
Maxwell 5
Zanetti 6
Stankovic 6
Muntari 5
Figo 4
Mancini 6
Ibrahimovic 6

Jimenez 6
Balotelli 6
Crespo 6

All. Mourinho 6

sabato 30 agosto 2008

Prendiamoci la Coppa..

Sorteggio niente male per i Nerazzurri che dalle urne di Montecarlo vengono inseriti come testa di serie nel Girone B insieme a Werder Brema, Panathinaikos e Anorthosis.
Sulla carta l'unica insidia potrebbe essere rappresentata dai tedeschi, squadra molto fisica impreziosita negli ultimi anni dalla classe del brasiliano Diego, ma non sono uno spauracchio che può impensierirci più di tanto. I greci e i ciprioti sinceramente non credo possano crearci problemi di nessun genere. Come ho detto, però, solo sulla carta, e le ultime edizioni della coppa dovrebbero illuminarci e metterci in guardia in tal senso.
A mio parere anche le altre italiane passeranno il turno, con l'unica incognita della Fiorentina, capitata in un girone di ferro con Lione, Bayern Monaco e Steaua Bucarest; se la squadra di Prandelli però riuscirà ad esprimere tutto il potenziale a disposizione potrebbe anche riuscire a qualificarsi.
L'inter DEVE passare come prima del girone, come già detto da mister Mourinho, e non deve subire cali di concentrazione e/o di condizione tra Febbraio e Marzo come è successo nelle scorse edizioni.
Staremo a vedere, io quest'anno sono molto fiducioso!


28 Agosto 2008


La Supercoppa è NOSTRA!!


Rigore di Capitan Zanetti e Supercoppa Italiana ai nerazzurri! E' stato questo il fantastico epilogo della partita di ieri: una gara piena di forti emozioni, tanto forti da non sembrare nemmeno vere a questo punto della stagione, ovvero ancor prima del suo inizio.
Il buongiorno si vede dal mattino?Frase scontata e banale, ma anche molto indicata per descrivere la nuova Inter di Mourinho...perchè questa è veramente una nuova Inter, ad iniziare dal modulo e soprattutto per la mentalità e la voglia che i giocatori esprimono in campo. E' vero, c'è chi ha osannato il nuovo allenatore ancor prima di conoscerlo, c'è anche chi lo ha criticato per i suoi modi distaccati, freddi e spocchiosi, ma una cosa va detta: Mourinho è uno che vuole vincere, è uno di quelli che vuole sempre imparare e migliorarsi, e ieri sera si è dimostrato anche un gran signore dedicando la vittoria a chi gli ha reso possibile disputare quella partita, ovvero al rimpianto (da una parte di tifosi) Roberto Mancini.
Di fronte ieri c'era la solita Roma, schierata da Spalletti con lo stesso modulo di gioco ma con due nuovi interpreti (Riise e Baptista) che in realtà non hanno brillato più dei vecchi. Il primo tempo è un piacere assoluto per gli occhi esigenti degli interisti: scambi di prima, pressing a tutto campo, centrocampisti che sovrastano in lungo e in largo gli avversari, un gol (di Muntari, dopo un bel cross di un inesauribile Maicon) strameritato e la sensazione di avere una squadra veramente competitiva. Il secondo tempo parte sulla falsariga del primo, ma con una Inter più rilassata e attendista, quasi stanca di pressare una squadra avversaria che non sembra esserci. Invece ecco il gol del solito De Rossi (che con quella maglia addosso rende sempre al 110%) e il susseguente avanzamento della roma che sembra veramente rinfrancata dal pareggio. A circa 30 minuti dalla fine Mourinho decide di sostituire un esausto Figo (deve rendersi conto lui stesso, per primo, di non poter reggere oltre 20 min con questo modulo) con l'esuberante Mario Balotelli. Quest'ultimo lo ricambia con una prestazione stratosferica impreziosita da un gol che secondo me dovrebbe valergli la maglia da titolare. Sul pareggio romanista venuto con l'autogol di Stankovic non voglio nemmeno soffermarmi. Mi piace invece sottolineare il forzato impiego di Totti da parte dell'allenatore avversario, che il giocatore ripaga sbagliando il rigore decisivo e consegnandoci la Coppa.


E' il nostro Capitano (dopo una partita incredibile) a segnare l'ultimo rigore e ad alzare la Supercoppa Italiana. Grazie Javier, Grazie Presidente, Grazie (per adesso) Mou!



24 Agosto 2008