mercoledì 31 agosto 2011

Calciomercato chiuso, non male!

Finalmente chiusa la finestra estiva del mercato, è ora di fare un primo bilancio.
Il tanto atteso top-player non è arrivato, anche se dopo la cessione di Samuel Eto'o tutti si aspettavano (ci aspettavamo) nomi altisonanti.
E invece in casa Inter sembrano aver preso proprio sul serio la questione del Financial Fair Play, tanto da andare incontro a malumori e disappunti di tifosi e critica.
Il nome caldo per rinforzare l'attacco è sempre stato quello di Carlos Tevez: l'argentino purtroppo sarà costretto a rimanere alla corte di Mancini contro la propria volontà, visto e considerato che le richieste dei 'citizens' (50 mln di Euro) non potevano esser soddisfatte.
Ad Appiano arrivano Diego Forlàn e Mauro Zarate: senza bisogno di presentazioni il primo, una interessante scommessa il secondo.
Due sudamericani totalmente agli antipodi, ma con una gran voglia di far bene.
L'uruguaiano, 32 anni, approda in Nerazzurro dopo sette anni passati in Spagna tra Villareal e Atletico Madrid, con due titoli di 'Pichichi', una Scarpa d'Oro, un Mondiale e una Copa America da protagonista.
L'argentino, 24 anni, vestirà la maglia dell'Inter dopo 3 anni di Lazio, durante i quali ha mostrato grandi doti tecniche troppo spesso tradite però da un'egoismo e da una indolenza tattica stucchevoli, che tutti auspichiamo potrà riuscire a limitare e migliorare.
Con la cessione di Eto'o arrivano dunque due attaccanti (anche se dobbiamo ricordare anche il trasferimento di Pandev al Napoli) ed un centrocampista, Andrea Poli (22 anni), pronto al grande salto e maturo per la definitiva consacrazione ai massimi livelli.
Degli altri acquisti (Jonathan, Alvarez e Castaignos) abbiamo già avuto modo di parlare (sicuramente quello che ha fatto la migliore impressione è stato il brasiliano).
Adesso Mr. Gasp (che potrà in questo modo proseguire anche col suo credo, il 3-4-3-) dovrà trovare la disposizione tattica più adatta a valorizzare le caratteristiche dei singoli, con un bel gruppo a disposizione.
Credo che la Società abbia voluto assecondare le richieste dell'allenatore, lasciando perdere calciatori forse con maggiore appeal, ma meno congeniali alla filosofia gasperiniana.
L'Inter è completata, e direi che possiamo ritenerci tutto sommato soddisfatti, in attesa del responso del campo.
Si partirà da Palermo, trasferta non certo semplice, dove servirà assolutamente una vittoria per iniziare al meglio.
Io sono fiducioso, e voi?

FORZA RAGAZZI!

Ufficiale: Forlan, benvenuto all'Inter!

MILANO - Diego Forlan è dell'Inter. Sistemati gli ultimi dettagli burocratici dell'operazione, il miglior calciatore del Mondiale 2010 e il vincitore della Copa America 2011 con l'Uruguay, entra a far parte, ufficialmente, del club campione del Mondo.

L'Inter ha acquistato Forlan dal Club Atletico de Madrid, a titolo definitivo, e l'attaccante ha sottoscritto un contratto biennale.

Nato a Montevideo il 19 maggio 1979, figlio d'arte, ambasciatore Unicef, formato dal Danubio, cittadino nel mondo dei gol: Indipendiente, 37; Manchester United, 13; Villarreal, 58; Atletico Madrid, 90; 'Celeste', 31; 1 al Mondiale 2002 e 5 al Mondiale 2010 dove trascina l'Uruguay al 4° posto; Pallone d'Oro Adidas 2010; 2 volte Pichichi della Liga; 2 volte Bota de Oro Uefa; bronzo (2004) e oro (2011) in Copa America; 1 campionato inglese; 1 supercoppa inglese; 1 FA Cup; 1 Europa League; 1 Supercoppa europea.

I numeri - e questi sono solo quelli più evidenti - raccontano la carriera di un 'top player' assoluto del calcio che vuole continuare a scrivere, in nerazzurro, nuove pagine di una bellissima storia.

Diego, benvenuto all'Inter!

Fonte: Inter.it

Bye bye Baby!

Ancora un altro, non uno qualunque stavolta.
Molti pezzi del formidabile puzzle costruito da José Mourinho nei suoi due anni in Nerazzurro si stanno sfaldando, lasciando dello squadrone triplettista ormai soltanto un lontano ricordo.
Il primo a fuggire era stato Lui, il condottiero, il vero motore della corazzata vincente sapientemente assemblata.
L'ultimo, in ordine cronologico, proprio una scoperta del portoghese: il "bambino" lascia Milano per l'inghilterra, per lui pronto un contratto di 4 anni con il Newcastle United. All'Inter andranno 6 mln più bonus.
E pensare che agli esordi Davide Santon era considerato un talento tra i più cristallini nel panorama europeo: a 17 anni aveva già esordito in Champions e annullato in marcatura il pallone d'oro Cristiano Ronaldo, non proprio una cosa da tutti. Erano arrivate poi la convocazione in nazionale maggiore e tanti titoli sui giornali.
Quello attuale, il suo terzo all'Inter, doveva essere l'anno del riscatto dopo una stagione sfortunata. Ci aspettavamo tutti il rilancio, la definitiva consacrazione.
Il ragazzo ha importanti mezzi fisici, atletici e tecnici: probabilmente però non ha saputo gestire a dovere l'improvviso successo piombatogli addosso.
Bruciare le tappe non è sempre un bene, talvolta può anzi ritorcersi contro.
Il ragazzo però ha soltanto 20 anni, e tutto il tempo necessario per fare le esperienze necessarie alla sua maturazione definitiva.
Dispiace sempre quando parte un giovane, tantopiù se proveniente dal vivaio!
Un grande in bocca al lupo Davide per la tua nuova avventura! Good Luck!

lunedì 29 agosto 2011

Ufficiale: Andrea Poli è dell'Inter

MILANO - Andrea Poli è dell'Inter. Il centrocampista, classe 1989, tra le più importanti giovani realtà espresse nelle ultime stagioni dal calcio italiano (con 36 presenze azzurre dall'under 17 all'under 21), entra ufficialmente a far parte della 'rosa' nerazzurra. Pochi minuti fa, con l'U.C. Sampdoria, è stata definita l'operazione, con la formula del prestito con diritto di opzione, e il calciatore ha sottoscritto un contratto sino al 30 giugno 2016 (in caso di esercizio del diritto).

Fonte: Inter.it

giovedì 25 agosto 2011

Sorteggio Uefa Champions League 2011/2012

Questa sera, ore 18:00, si sono svolti i sorteggi per l'edizione 2011/12 della competizione Europea più importante ed affascinante, la Uefa Champions League.
Dall'Urna di Montecarlo sono state estratte le avversarie dei Nerazzurri, inseriti nel Girone B insieme ai russi del Cska Mosca, ai francesi del Lille ed ai turchi del Trabzonspor.
Sulla carta quindi un sorteggio abbordabile, anche se poi i reali valori si dovranno valutare sul campo.
In attesa di conoscere il calendario possiamo comunque ritenerci soddisfatti e crediamo che il passaggio e la testa del girone sia alla portata dei Nerazzurri.

FORZA RAGAZZI!

Proviamo a darci una risposta...

Nel 2009 la partenza di Ibrahimovic portò in dote cinquanta milioni di euro più Samuel Eto'o, attaccante dai numeri straordinari nonchè fresco vincitore di una Champions che lo aveva visto assoluto protagonista.
Il mercato Nerazzurro era però già ben avviato: erano arrivati Thiago Motta, Milito, Lucio e si attendeva il tanto richiesto trequartista, che raggiunse Milano nell'ultimo giorno di mercato per 15 mln di euro e che rispondeva al nome di Wesley Sneijder.
Nel mercato di riparazione fu acquistato poi Goran Pandev, un ulteriore rinforzo per rimpiazzare l'assenza di Eto'o impegnato (per un mese) con il suo Camerun in Coppa d'Africa.
Sei acquisti che si sarebbero rivelati fondamentali per la conquista dello storico 'Triplete' in quell'irripetibile e formidabile Maggio 2010.
Sembrava l'inizio di un'Inter dominante anche in campo europeo, ma la eccezionale serie di successi (i Nerazzurri venivano da una striscia vincente, dal 2005, di 5 Campionati consecutivi, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane e la Champions League) aveva in realtà saputo ben mascherare la mutata, e più parsimoniosa, politica di mercato che la Società stava intraprendendo: l'acquisto più oneroso in questi ultimi anni è stato quello "sfortunato" del portoghese Quaresma, arrivato a Milano per poco più di venti milioni di euro.
E mentre in Europa assistevamo alle faraoniche campagne acquisti delle inglesi (Man Utd, Chelsea, Man City), delle spagnole (Barcellona e Real Madrid) e delle tedesche (Bayern Monaco, Wolfsburg) in Italia, la pluriscudettata Inter aveva iniziato a stringere la cinghia dopo una decina d'anni di mercati estivi faraonici.
E' vero, il miglior mercato è quello in cui si riescono a prendere i migliori giocatori a prezzi abbordabili, quello in cui la competenza della dirigenza dovrebbe riuscire a sopperire alla mancanza di risorse: la realtà è che il calcio sta cambiando, e l'Inter (ed il suo Presidente) sta attraversando questa mutata realtà con i successi attesi da tanto, troppo tempo, trovandosi probabilmente impreparata.
Nel calcio attuale è vietato fermarsi, tutto scorre veloce, a suon di quattrini. E' un mondo in continua evoluzione, un'industria potentissima che ai propri vertici, probabilmente, non lascia ormai più spazio alla gestione familiare.
Sono arrivati gli sceicchi, i magnati, le società quotate in borsa, gli azionisti, facendo del calcio un vero e proprio business e privandolo peraltro dei suoi sentimenti più autentici: emozione, orgoglio, amore per la maglia, riconoscenza.
Forse è proprio per questo che anche i Campioni più genuini si stanno mercenarizzando, adeguandosi (in modo ancor più netto) alle logiche del danaro.
Forse è anche per questo che l'Inter, perso un top player come Samuel Eto'o, non riesce a rimpiazzarlo a dovere, trascinando sin troppo per le lunghe trattative low-cost come quelle che dovrebbero portare Forlan, Kucka e Zarate (nomi non certo entusiasmanti) in Nerazzurro.
Forse ancora una volta i soldi, e soltanto quelli, stanno cambiando tutto quanto.

Eto'o: "Grazie a Tutti gli Interisti"

MILANO - Una lettera di saluti e di ringraziamenti. Samuel Eto'o ci pensava da giorni: ha scelto si scriverla, da solo, nella serata del 24 agosto 2011, il giorno che ha ufficializzato il suo trasferimento dall'Inter all'Anzhi.

Una lettera che l'attaccante ha scelto di pubblicare sul suo sito personale (www.samueletoo-officiel.com) e su www.inter.it

"Mi sembrano giusti e doverosi alcuni ringraziamenti a persone che mi hanno dato molto in questi due anni fantastici che ho trascorso nell'Inter. Vorrei, innanzitutto, rivolgere un sentito ringraziamento ed il mio saluto più cordiale al Presidente, Dott. Massimo Moratti, ed alla sua famiglia per tutto quanto ha fatto e per la disponibilità dimostrata nei miei confronti e dei miei cari. Rimarrò sempre legato al Dott. Moratti per la stima e l'affetto che mi ha dimostrato in questi splendidi anni. Per poi passare a tutti i compagni di squadra, consapevole che - senza il loro incoraggiamento ed aiuto in campo - l'Inter non sarebbe riuscita ad ottenere numerose ed importanti vittorie sia a livello nazionale che internazionale. Un particolarissimo saluto - anche - a tutti i calciatori italiani e stranieri che mi hanno permesso di essere migliore di partita in partita.

Un sentito ringraziamento anche agli allenatori dell'Inter di questi anni e, soprattutto, a Mister José Mourinho che mi ha voluto fortemente, per l'opportunità che mi ha dato portandomi a Milano.

Un caro saluto anche a Marco Branca, Direttore dell'Area Tecnica, al Direttore Sportivo, Piero Ausilio, al Team Manager, Andrea Butti, e a tutto il personale di F.C. Internazionale e del centro sportivo "Angelo Moratti" di Appiano Gentile: medici e fisioterapisti, accompagnatori, cuochi e camerieri, magazzinieri e giardinieri e a tutti le persone di Inter Channel.

Non dimenticherò mai l'affetto dei tifosi interisti (Mauro il più grande di tutti) che mi hanno fatto sentire uno di loro e che mi hanno sempre sostenuto ed aiutato. Così come a tutti i giornalisti che ho avuto il piacere di conoscere.

Sento, altresì, il dovere di ringraziare la mia 'mama italiana' - Ciacia Guzzetti - per il suo aiuto ed il mio Super Manager - Claudio Vigorelli - per l'impegno e la professionalità che ha dimostrato.

Grazie ad un interista doc mi sono sentito 'italiano': Marco Materazzi. Grazie fratellone mio.

Sperando di non aver dimenticato nessuno, ancora grazie a Voi tutti!"

Samuel Eto'o

mercoledì 24 agosto 2011

Eto'o: i saluti di Moratti e dell'Inter a Samuel

MILANO - F.C. Internazionale comunica di aver definito l'accordo con F.C. Anzhi Makhachkala "Anji" per il trasferimento di Samuel Eto'o.

Il presidente Massimo Moratti e tutta l'Inter salutano, con affetto, Eto'o, con il quale hanno condiviso, con passione e professionalità, due bellissime stagioni, 102 partite, 53 gol e 6 indimenticabili trofei.

A Samuel il sincero in bocca al lupo per tanti altri successi con la sua nuova squadra.

Fonte: Inter.it

lunedì 22 agosto 2011

INTER vs Olympiacos 2-2

L'amichevole contro i greci dell'Olympiacos disputata ieri a Ginevra (Stade de Genève) ha visto i Nerazzurri recuperare due gol di svantaggio e raggiungere, alla fine, il meritato pareggio.
Ad una settimana dall'inizio del Campionato la squadra di Mr. Gasp appare però ancora (troppo) imballata, non perfettamente inserita nei nuovi schemi tattici dell'allenatore e priva di punti di riferimento importanti.
L'assenza di Wesley Sneijder ieri ha evidenziato maggiormente il problema: la squadra cercava l'appoggio su Milito, ma il Principe non può essere il costruttore del gioco Interista, deve esserne bensì il finalizzatore, cosa in cui riesce molto meglio.
Con la partenza di Samuel Eto'o (e ieri finalmente lo ha ribadito anche Gasperini) è necessario rinforzare la rosa, in special modo nel reparto avanzato, con qualche nome di sostanza e personalità.
La gara di ieri è terminata in pareggio soltanto grazie all'eccellente dote realizzativa di Pazzini (subentrato nella ripresa) e non per merito della manovra espressa dalla squadra.
Il modulo (3-4-3, cambiato più volte durante il match) non sembra, e lo diciamo ormai da tempo, esaltare particolarmente le caratteristiche dei singoli.
Se l'allenatore intende però insistere su questa strada sarebbe opportuno che la Società si comportasse di conseguenza: servono un attaccante esterno, un centrocampista centrale ed un difensore (possibilmente veloce) in grado di far rifiatare Samuel e Lucio (ormai giunti alla soglia dei 33 anni).
La struttura portante c'è, l'esperienza e la determinazione anche (e lo abbiamo visto ieri quando, sotto di due reti, la squadra ha avuto la forza di raggiungere il pareggio), c'è soltanto bisogno di un pizzico di freschezza in più e, perchè no, di qualche faccia nuova.
Si parla molto di Tevez, Forlan, Lavezzi (nelle ultime ore è stata caldeggiata anche l'ipotesi del ritorno all'ovile del difensore Matteo Ferrari), tre nomi sicuramente interessanti e funzionali al gioco Interista.
Dobbiamo però tener presente che mancano poco più di dieci giorni alla fine del mercato e concentrare le attenzioni sui nomi e sugli acquisti con maggiore possibilità di riuscita: escluso Lavezzi, per il quale la trattativa avrebbe tempi troppo lunghi, non capisco però l'attendismo della società nei confronti degli altri due. Tevez e Forlan sono separati in casa nelle rispettive società, basterebbe poco per sbloccare (o quantomeno iniziare) le trattative.
C'è poi un nome che circola da diverso tempo, quello del giovane centrocampista brasiliano Casemiro: se l'intenzione è quella di portarlo a Milano, urge accellerare i tempi.
Intanto ieri abbiamo potuto apprezzare la bontà dell'acquisto del brasiliano Jonathan, giocatore arrivato in Nerazzurro in punta di piedi, che tornerà utilissimo soprattutto in questo inizio di stagione con Maicon ai box.
Il giovane brasiliano si è fatto apprezzare ieri per la grande corsa, la velocità e la qualità delle giocate, tutte caratteristiche importanti che purtroppo l'altro acquisto dell'estate, il tanto reclamizzato Ricardo Alvarez, non ha ancora mostrato di possedere: l'argentino appare lento e compassato, inadatto a giocare sull'esterno (non riusciamo però a capire quale sia la posizione a lui più congeniale), inesperto e privo di malizia. Così non va, inutile girarci attorno.
Come detto qualche giorno fa, voglio però dar fiducia alla Società, anche se manca davvero poco alla chiusura del mercato.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Samuel 5
Chivu 6
Zanetti (C) 6
Jonathan 7,5
Thiago Motta 5,5
Cambiasso 6
Obi 7
Alvarez 4,5
Castaignos 5
Milito 6

Ranochia 6,5
Santon 5
Faraoni 6,5
Crisetig s.v.
Pazzini 8

All. Gasperini 6

venerdì 19 agosto 2011

Tim Cup: il Trofeo ancora ai Nerazzurri!

Nella stupenda cornice dello Stadio San Nicola di Bari si è svolta ieri l'undicesima rassegna della Tim Cup, che ogni estate ripropone il triangolare con le regine del calcio italiano: Inter, milan e juventus.
Nella prima mini-sfida è subito Inter-juventus, e si capisce immediatamente (anche dal tifo sugli spalti) che i bianconeri non hanno ancora digerito la decisione del Consiglio Federale (che si era espresso a favore della non-revoca dello Scudetto 2006 assegnato ai Nerazzurri).
Sul campo è partita vera, l'astio tra le due compagini è forte, ed i calciatori non risparmiano entratacce ed atteggiamenti un po' sopra le righe.
Per i bianconeri la partitella (si gioca su 45 minuti) rappresenta una sorta di rivincita, di riaffermazione dell'orgoglio (??) personale e, trascinati dal capitano Del Piero, i giocatori juventini mettono in campo grinta, determinazione, dinamismo degni di una finale.
L'Inter appare invece più attendista, ben consapevole (nonostante le numerose defezioni) della propria superiorità: al vantaggio di Vucinic pareggia dopo pochi minuti Andrea Ranocchia con un gran colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto magistralmente da Wesley Sneijder.
Il risultato rimane invariato sino ai vittoriosi calci di rigore, che vedono i Nerazzurri imporsi per 7-6 e vincere così la prima delle tre gare in programma.
A prescindere dal risultato favorevole, si sono visti degli aspetti positivi che fanno ben sperare:
1) Wesley Sneijder (come dichiarato anche da Mr. Gasp nel dopogara) ha giocato più vicino agli attaccanti, restringendo quindi il raggio d'azione alla zona che predilige e nella quale può essere più pericoloso e pungente per gli avversari;
2) Jonathan, da oggetto misterioso, ha fatto intravedere ottime giocate e buona corsa, dimostrando di valere i 5 mln spesi dalla Società e di poter essere più che utile alla causa (ancor più oggi, dopo il forfait di Maicon);
3) Obi cresce di partita in partita, è un prodotto del vivaio su cui puntare;
4) le ripartenze avversarie, anche se talvolta pericolose, sono state ben controllate dalla improvvisata retroguardia (con Capitan Zanetti subentrato nella linea a tre in sostituzione dell'acciaccato Chivu).
Certo, ci sono aspetti da migliorare come l'attenzione e la lunghezza tra i reparti, l'appoggio alla fase offensiva e lo schieramento sui calci piazzati, ma tutto sommato non è andata male.
Nella seconda mini-sfida i bianconeri battono il milan per 2 a 1, dimostrando ancora di tenere molto al trofeo estivo (probabilmente l'unico cui Conte e compagni possono aspirare).

Giungiamo così al secondo Derby stagionale fuori porta, con i rossoneri vogliosi di rivalsa dopo la sconfitta contro la juventus, ed i Nerazzurri pronti a cancellare la debàcle pechinese.
Si rivede El Principe Milito in avanti, supportato dal giovane Castaignos e dall'abulico Alvarez (evidentemente quella dell'esterno alto non è la posizione che ama di più).
Milan grintoso ed Inter tranquilla e ben disposta in campo, pronta a sfruttare la buona vena di Milito che appare volitivo ed in palla come ai bei tempi.
L'attaccante argentino colpisce prima una traversa clamorosa su calcio di punizione (ad Amelia ormai battuto), poi riesce a segnare con un tocco da fuoriclasse, ridicolizzando la difesa rossonera dopo aver raccolto lo stupendo lancio di Cambiasso (che aveva astutamente guadagnato un calcio di punizione ai danni dello sciocco ambrosini sulla linea mediana).
La reazione del milan sta tutta in un colpo di testa del giovane boateng, ben controllato però da Castellazzi.
Finisce 1 a 0, con i Nerazzurri che si aggiudicano meritatamente il Trofeo.
Con l'intensità messa in campo contro i rossoneri dobbiamo dire che si è vista una buona Inter, certo ancora in cantiere, ma sulla strada giusta.
Pochi accorgimenti, speriamo qualche colpo di mercato, adattamento ai nuovi dettami del tecnico e l'Inter vincente del Presidente non sarà soltanto una vana promessa.
Dobbiamo essere fiduciosi, tutti insieme, e tutto tornerà a sorriderci.
Ne sono certo.

FORZA RAGAZZI!

mercoledì 17 agosto 2011

Io sto con MORATTI!

Amarezza.
E' questo il sentimento che accomuna la maggior parte di Noi Tifosi Nerazzurri in questi caldi giorni d'estate.
La partenza di un campionissimo del calibro di Samuel Eto'o è difficile da digerire, tantopiù all'indomani della deludente sconfitta in Supercoppa patita dai rossoneri.
Pur consapevole di aver criticato, talvolta anche duramente, le ultime scelte della Società, voglio però, da Tifoso, analizzare l'attuale delicata situazione Interista in modo più accurato, tentando di comprenderne i motivi.
Pur non condividendone la sostanza, il principio, dobbiamo ammetterlo, è quello giusto: il Presidente ha deciso di non piegarsi alle logiche di mercato del calcio attuale, comandato da procuratori, sceicchi e dalle esose richieste dei calciatori.
La famiglia Moratti (in special modo nella figura di Massimo) ha dato tanto al calcio, ha investito ingenti risorse ed ha saputo riportare l'Inter in cima al Mondo (non dimentichiamo che siamo Campioni del Mondo in carica) scontrandosi spesso e volentieri con sistemi occulti (Calciopoli) e scarsa riconoscenza.
Negli ultimi anni tutte le mosse societarie sono state impeccabili (cancelliamo la meteora Quaresma), anche se non apprezzate nell'immediato.
Due estati fa la cessione di Ibrahimovic scatenò l'ira dei Tifosi, garantendo a stampa e tv titoli da prima pagina.
Leggevamo a quel tempo: "Moratti ha finito di spendere", oppure "l'Inter senza Ibra non sarà più competitiva".
Stessi titoli, stesso tenore, due anni dopo, con la cessione di Eto'o che secondo molti apre scenari apocalittici, l'inizio di un tunnel di decadenza destinato a durare degli anni.
Proprio stamani il Presidente Moratti (probabilmente la sua unica colpa è stata quella di concedere troppo potere al fido Marco Branca, con la conseguente cacciata di Oriali) ha rassicurato tutti, promettendo un'Inter vincente, nonostante l'illustre cessione: dobbiamo ripartire da qui, e fidarci del Nostro Presidente e delle scelte che saranno adottate.
Mi sembra improbabile che la Società lavori contro il bene di se stessa, andando incontro ad impopolarità e biasimi.
Noi siamo l'Inter, Moratti è l'Inter, e dobbiamo, tutti insieme, aver fiducia: i colpi arriveranno, ne sono certo, ed il sapore della vittoria tornerà presto.

FORZA INTER!

martedì 16 agosto 2011

Volete andare? Prego!

Tutto era iniziato poco più di un anno fa, quando i Nerazzurri tornarono dopo quasi mezzo secolo sul tetto d'Europa, quando la terza vittoria in quell'irripetibile Maggio 2010 chiuse il triangolo del "maledetto" Triplete.
Certo, era ampiamente prevedibile immaginare che dopo aver raggiunto la vetta inevitabilmente gli anni a venire non sarebbero stati così prosperosi di trionfi.
Quello che nessun Tifoso Interista riusciva però a comprendere era quell'inspiegabile voglia di andar via (di cui noi vi avevamo già parlato al tempo http://interistanelcuore.blogspot.com/2010/05/linspiegabile-voglia-di-andar-via.html) palesata dai nostri calciatori più rappresentativi nell'immediato day-after, con una sorta di effetto domino difficilmente arrestabile.
Poi tornò il calcio giocato, le sirene di Madrid, Londra, Manchester sembrarono finalmente placarsi, senza però mai spegnersi: il mal d'Inter riprese così la sua marcia, diffondendosi ancora una volta tra i big, i cosiddetti top-players.
Sono tre mesi ormai che il nome dell'olandese Wesley Sneijder è sulla lista dei partenti, destinazione Manchester. A Samuel Eto'o sono bastati invece una decina di giorni per assecondare le proprie ansie migratorie, dicendo sì alla corte di una squadretta russa che in Italia giocherebbe, forse, in lega pro.
Non venitemi a dire che sono stati i soldi, non posso pensare che il camerunense abbia accettato il trasferimento "soltanto" per i 20 mln annui del contratto, mi rifiuto (all'Inter dopotutto ne guadagnava dieci).
La verità è una sola, e tornando indietro probabilmente la Società agirebbe in modo diverso: i giocatori, che tutti più o meno hanno raggiunto la soglia della trentina (mi riferisco agli eroi di Madrid), lo scorso anno riuscirono finalmente a coronare il sogno della conquista dell'Europa e probabilmente hanno in quel momento esaurito gli stimoli per difendere i Nostri Colori.
Certo, non tutti, fortunatamente ci sono le apprezzate e piacevoli eccezioni (e mi riferisco a Capitan Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Samuel) che non possono però scacciare l'amarezza del Tifoso che riesce ad amare incondizionatamente questi colori e chi li indossa per esser poi, puntualmente, tradito.
L'atteggiamento di Eto'o racchiude tutto questo mio ragionamento: grazie a lui ed al suo sacrificio nell'adattarsi ai dettami di Mr. Mourinho abbiamo vinto tutto, tutti i Nerazzurri ne hanno apprezzato le qualità tecniche, tattiche, umane, appoggiandolo anche nei momenti più difficili (pochi) e sostenendolo sino allo stremo per poi vedersi abbandonare, così, in dieci giorni d'agosto, senza nemmeno un saluto.
Sedotti ed abbandonati dal campione di turno, che insegue solo fama, vittorie, soldi e che probabilmente non ha mai amato davvero i Nostri Colori. E non li ha mai meritati.

giovedì 11 agosto 2011

Che coraggio!

Anche se mi ero ripromesso di non parlare più di Calciopoli, evitando di cadere nelle trappole mediatiche messe in atto dai dirigenti juventini per destabilizzare l'ambiente Nerazzurro, ma soprattutto per calmare le ire dei propri tifosi, avviliti ed adirati per la recente serie di capitomboli in cui la loro squadra è incappata senza saper trovare apparentemente soluzione, è impossibile non replicare alle provocazioni gratuite di chi dovrebbe soltanto vergognarsi a parlare dell'argomento.
Datemi pure dell'infantile bizzoso, non tutti del resto hanno lo stesso aplomb del Presidente Moratti quando si tratta di questioni così delicate.
Contestualizzando il tutto, ieri il presidente juventino agnelli è tornato sullo spinoso argomento (evidentemente, pervasi da una strana forma di masochismo, in Corso Galileo Ferraris non sono bastate le sentenze del 2006 e la recente decisione della Federazione) definendo lo Scudetto del 2006 come quello "dei prescritti".
Beh, che dire, intanto il nostro caro amico dovrebbe andare a rileggersi meglio la relazione del procuratore Palazzi, relativa alla stagione precedente l'assegnazione di quello Scudetto, ed in secondo luogo potrebbe fare a meno di parlare di prescrizione: probabilmente il simpatico ragazzotto non ricorda i vari processi subiti dalla sua juventus, come quello per doping, oppure non è del tutto informato sulle intercettazioni emerse cinque anni fa, sulle quali si è basato tutto il processo sportivo e che provocarono sdegno in tutto il Paese.
Sinceramente non capisco neanche tutta quella schiera di tifosi bianconeri pronti ad appoggiare questa battaglia, inconsapevoli del fatto che tutto ciò viene messo in atto, come detto, per far distogliere il loro sguardo dalle gravi sconfitte subite sul campo in questi ultimi anni (frutto dell'incompetenza dirigenziale), i quali dovrebbero rendersi conto che quella pagina ignobile della loro storia dovrebbe essere cancellata, cacciata via, visto e considerato che la responsabilità della deprimente attuale situazione (a livello di risultati sportivi) della loro squadra è da addebitarsi solo e soltanto a Calciopoli ed alle meschinità messe in atto dagli allora dirigenti bianconeri.
Adesso in casa Inter ci sono altri problemi, giovanotto vai veramente in vacanza, facci il favore...


mercoledì 10 agosto 2011

Cosa succede?

Non sono i giorni migliori per il Tifoso Interista, inutile girarci attorno.
Accendi la tv, sfogli un giornale, apri una pagina web e le notizie sono sempre le stesse: i Nerazzurri stanno smantellando la squadra che poco più di un anno fa era riuscita a trionfare in Italia ed in Europa, compiendo un'impresa, il 'Triplete', mai riuscita a nessuno (tra le italiane).
Apparentemente placato, per il momento, il tormentone Sneijder, ecco scoppiarne un altro, se volete ancor più roboante e fastidioso: Samuel Eto'o via dall'Inter per i petroldollari russi.
La squadra dell'Anzhi, che tra le altre si è già assicurata le prestazioni di Roberto Carlos e Zhirkov, è tornata alla carica nella giornata di ieri, proponendo all'attaccante camerunense un'offerta irrinunciabile: 20 mln di euro netti a stagione, con contratto quadriennale.
All'Inter, invece, poco più di 18 mln di euro, offerta ritenuta "interessante ed intelligente" dal Presidente Moratti, ma probabilmente non ancora del tutto soddisfacente (è trapelato che la richiesta Nerazzurra si aggiri sui 40 mln).
In mezzo a tutto questo (ieri a Milano nella sede dell'Inter erano presenti emissari del club russo a colloquio con i Dirigenti Nerazzurri) arrivano le parole di Wesley Sneijder rilasciate ad una televisione olandese, più o meno di questo tenore: non è arrivata alcuna offerta ufficiale del Man Utd, soltanto ufficiosa. Mi piacerebbe giocare con i Red Devils e l'Inter, di fronte ad un'offerta adeguata, mi cederà.
Tutti i saccentoni che popolano la rete mi etichetteranno sicuramente come nostalgico e prigioniero di un ricordo ormai lontano, quello di Mr. Mourinho.
Fatevi però una domanda: perchè con Mr. Mou in panchina tutto ciò non accadeva? Perchè col portoghese al timone della squadra veniva ceduto Ibrahimovic ed in cambio la società prendeva Eto'o (più 50 mln), Sneijder, Lucio, Milito e Thiago Motta, mentre adesso lo stesso Eto'o viene ceduto senza che la dirigenza abbia la minima idea di chi possa esserne il sostituto? Perchè con Mourinho anche chi non giocava si sentiva parte integrante ed importante del progetto, mentre adesso anche gli 'intoccabili' si sentono in diritto di disquisire e manifestare il proprio dissenso nei confronti dell'allenatore e delle sue scelte? Perchè? Perchè...perchè?
Probabilmente perchè Josè Mourinho non era bravo soltanto a chiacchiere, come si ostinano a sostenere ancora in molti, ma era il migliore anche nell'impostazione tattica e, soprattutto, nel mercato. Era lui il vero dirigente (insieme ad Oriali, inspiegabilmente fatto fuori dalla Società), era lui che si imponeva, anche sbagliando (vedi caso Quaresma), ma almeno acquistando.
Mancano venti giorni alla chiusura del calciomercato, e ci troviamo a dover fronteggiare l'esodo dei Nostri Campioni con gli acquisti di Jonathan, Alvarez e Castaignos, forse un po' pochino, no?
Non fatemene una colpa, ma lo ribadisco, con Mr. Mourinho tutto questo non accadeva.

Tanti auguri, CAPITANO!

Tanti auguri, CAPITANO!
Trentotto anni, sono tanti Javier, ma non per te.
Ricordo ancora quando sei arrivato in Nerazzurro, in quell'estate del 1995, ormai sedici anni orsono.
Semplice, come sempre, hai saputo importi e conquistare una maglia da titolare, tu che all'Inter eri arrivato praticamente da sconosciuto. Quella maglia adesso te la sei tatuata addosso, nel cuore.
Una carriera formidabile la tua: oltre 1000 partite da professionista, di cui 753 con la tua Inter, e non è ancora finita.
Vederti alzare quella coppa, il 22 maggio dello scorso anno, è stata un'emozione indescrivibile.
Te la sei meritata tutta Capitano, vero uomo, degno erede di quella bontà e semplicità che da sempre contraddistingue i Nostri colori e chi prima di te aveva saputo portare con orgoglio quella fascia. Zanetti, fa rima con Facchetti.
Due esempi di calciatori straordinari, di uomini straordinari, perbene, sinceri.
Come i Nostri Auguri, così, semplici, come piacciono a te!
Buon Compleanno, e ancora grazie.

la Redazione di INTERISTA NEL CUORE