lunedì 30 novembre 2009

WINTERSTORE



Nella slideshow qui sopra puoi vedere le foto del WINTERSTORE scattate dallo Staff di "INTERISTA NEL CUORE" a Milano in occasione della partita di campionato contro la Fiorentina.

domenica 29 novembre 2009

INTER vs Fiorentina 1-0

In un San Siro grigio e tempestoso l'Inter torna a brillare!

C'era da far dimenticare la brutta trasferta di Barcelona.
C'era da rispondere alle critiche subite.
C'era da prendersi i tre punti per tenere a distanza le dirette inseguitrici juventus e milan.

I Nerazzurri in un sol colpo hanno saputo centrare tutti gli obiettivi.

Mr. Mourinho per la gara contro la Fiorentina è tornato al suo modulo preferito, il 4-3-3, e ha schierato: Julio Cesar in porta, Zanetti (C) a destra, Lucio e Samuel centrali, Chivu a sinistra, a centrocampo Stankovic, Cambiasso e Muntari ed in attacco Eto'o, Quaresma e Milito.


Vista l'assenza per squalifica di Maicon, il Capitano ha dovuto adeguarsi e tornare al suo vecchio ruolo di laterale destro di difesa, ma la vera sorpresa è stata Quaresma, che si è preso il posto da titolare relegando addirittura in tribuna (si dice per comportamenti indisciplinati) SuperMario Balotelli. Proprio il portoghese è stato l'arma in più per i Nerazzurri che hanno dominato la gara tenendo schiacciati i viola nella propria metà campo praticamente per tutta la partita.

L'1 a 0 infatti è un risultato bugiardo, poichè la mole di gioco e di occasioni create dall'Inter potevano e dovevano (se non fosse stato per le imprecisioni dei vari Milito e soprattutto Eto'o) portare sicuramente ad una vittoria molto più netta.


La rete Interista arriva all'85° minuto su calcio di rigore che Milito trasforma dopo esserselo guadagnato: un ingenuo Comotto atterra infatti "el Principe" in area colpendo l'attaccante sulla caviglia senza invece temporeggiare come avrebbe dovuto. Da segnalare, in quest'azione, la splendida illuminazione di Thiago Motta che smarca Milito in area di rigore.

L'unico ad impensierire Julio Cesar in novanta minuti è stato Gilardino che, pochi minuti prima del vantaggio Interista, si era costruito un'occasione da gol con un stupenda azione in solitaria che aveva tagliato fuori i centrali Interisti, che però l'attaccante della Fiorentina aveva concluso sul palo.

Adesso non ci rimane che affondare i bianconeri e prenderci, mercoledì prossimo (9 dicembre), la qualificazione agli ottavi di Champions.


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Zanetti 7
Lucio 6
Samuel 5
Chivu 5,5
Cambiasso 6,5
Muntari 6
Stankovic 7
Quaresma 8
Eto'o 4
Milito 6

Thiago Motta 6
Vieira 6
Mancini 6

All. Mourinho 6



- Rigore di Diego "El Principe" Milito -

sabato 28 novembre 2009

INTERISTA NEL CUORE @ MILANO

Lo staff di INTERISTA NEL CUORE sarà a Milano nei giorni 28 & 29 Novembre per seguire la partita di campionato contro la Fiorentina.

Domenica potrete quindi vedere sul blog le immagini del nuovo Winterstore in piazza San Babila, le foto del ristorante "El Gaucho" di proprietà del nostro Capitano Javier Zanetti e gli emozionanti momenti della partita di campionato.

mercoledì 25 novembre 2009

Barcellona vs INTER 2-0

E' molto difficile trovare le parole per commentare la prestazione offerta ieri sera a Barcellona dai Nerazzurri. Mi appare inutile infierire ulteriormente, visto che i blaugrana hanno letteralmente ridicolizzato e surclassato la squadra di Mr. Mourinho sotto ogni aspetto, dall'intensità alla tattica, dalla grinta al gioco.
Ieri abbiamo assistito dunque ad una disfatta che molto probabilmente ci segnerà nel prosieguo della competizione (ammesso e non concesso il conseguimento della qualificazione agli ottavi). Se infatti la vittoria di Kiev aveva portato nuove convinzioni e maggior consapevolezza, la sconfitta del Camp Nou ha dissolto tutto in un sol colpo.
Riassumendo brevemente la gara c'è da dire che i Nerazzurri hanno iniziato con l'undici titolare (il solo Sneijder era assente) formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Stankovic, Eto'o, Milito.


La Squadra di Guardiola passa due volte, prima con Piquè sugli sviluppi di un calcio d'angolo, dopo col giovane Pedro che finalizza una bella discesa con cross di un superlativo Dani Alves.
Il primo tempo si conclude sul 2 a 0, con la squadra di casa che ipnotizza l'Inter dilettandosi in un possesso palla continuo.
La seconda frazione inizia come la prima, con un Barcellona sempre padrona del campo e del gioco e con i Nerazzurri ad osservare: da segnalare il cambio di modulo da parte di Mr. Mourinho, che schiera la squadra con un 4-4-2 sperando in una maggiore copertura degli spazi. Il Barça rallenta e la partita si dissolve fino al fischio finale.
Oltre ai 90 minuti in campo è però il dopo partita che ci deve far preoccupare: dall'allenatore al capitano tutti concordi nel dire che la squadra avversaria è stata superiore, che la scuola e la filosofia calcistica del Barcellona sono lontani anni luce dalla nostra, che gli uomini di Guardiola sono migliori dei Nerazzurri.
Se queste sono le reazioni dopo una sconfitta così umiliante credo che anche per quest'anno la coppa dalle grandi orecchie la vedremo nelle mani di qualcun altro.

.:: I Voti :..

Julio Cesar 4
Maicon 4
Lucio 6
Samuel 4,5
Chivu 4
Zanetti 5
Cambiasso 4
Thiago Motta 4
Stankovic 5
Eto'o 4
Milito 5

Muntari 6
Quaresma 6
Balotelli 4

All. Mourinho 3,5

lunedì 23 novembre 2009

Juve Style!

Lo "stile juventus" non tramonta mai ed anzi, ogni volta ci regala exploit sensazionali. Doping, calcio-scommesse, cupole, moggiopoli, risultati truccati, arbitri ricattati/ricattatori ed infine anche cori RAZZISTI! Una bella lezione di stile, non c'è che dire.
Dopo essermi vergognato ieri sera mentre stavo seguendo, in diretta, la partita Juventus-Udinese (il telecronista Caressa ha condannato, anche se troppo velatamente, l'atteggiamento dei tifosi) oggi mi sono sentito in dovere di denunciare il comportamento deplorevole sì dei tifosi juventini che durante la gara hanno intonato il motivetto "e se saltelli MUORE Balotelli", ma ancor più quello asettico e menefreghista di chi, in funzione del ruolo di opinionista televisivo che ricopre ed è quindi depositario di una responsabilità morale verso l'audience che da casa segue (e in special modo la domenica sera) programmi di intrattenimento calcistico (e mi riferisco sia a rai che mediaset), non ha avuto il coraggio di prendere una posizione netta contro una manifestazione di razzismo così esplcita, non ha avuto il coraggio di puntare il dito contro quei tifosi che per tutta la partita hanno inveito contro un ragazzo ITALIANO di appena 19 anni e che probabilmente al momento del fattaccio se ne stava tranquillo in albergo a Barcellona con la sua squadra.
Suddetti professionisti (giornalisti televisivi, opinionisti etc.) hanno anzi deciso di adottare il basso profilo per non reclamizzare troppo (a detta loro) le brutte gesta di "qualche bastardo".
Caro Mughini, caro Brandi, caro Galli e compagnia bella, non è col silenzio che si combatte l'ignoranza, l'inciviltà e la bastardaggine (come la chiamate voi) ma è solo condannandole che si può sperare in un cambiamento. La televisione, prima di tutto, dovrebbe svolgere una funzione educativa, civilizzante visto che è seguita da milioni di spettatori che talvolta vedono in chi la fa (la televisione) e nei suoi ragionamenti modelli da seguire.
Non basta attaccare l'atteggiamento dei tifosi di ieri con volgarità spicciole (tantopiù se la condanna arriva da un signore di nome Mughini che, da juventino doc, giustifica le azioni del suo amico Moggi e che ieri si è preoccupato sin da subito non del contenuto delle frasi che i suoi con-tifosi avevano pronunciato, bensì di prenderne le distanze, anche a nome della società, che tra l'altro non rappresenta ufficialmente in alcun modo, se non in quello di esserne come dicevamo tifoso): BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI CONDANNARE E DI ATTUARE IL REGOLAMENTO!
Se Calciopoli e il caso doping non ci hanno ancora insegnato niente, cominciamo a criticare quest'ultima manifestazione di juventinità senza farla passare in sordina, come sempre accade.

domenica 22 novembre 2009

Bologna vs INTER 1-3

Finalmente aria di pallone. Dopo due settimane di sosta per le amichevoli della nazionale (naziojuve) buone anche per qualche polemica di troppo (vedi caso Balotelli) ieri finalmente è ripreso il campionato.

Bologna-INTER è stato il primo anticipo del sabato ed i Nerazzurri sono arrivati al Dall'Ara concentratissimi, consapevoli di non poter commettere altri passi falsi per non far avvicinare troppo la juventus di Ferrara.

Mr. Mou, a cui piace prendere in giro la stampa, ha schierato dall'inizio Mario Balotelli, quello che secondo una parte dei giornalisti l'allenatore portoghese non avrebbe neanche convocato. Oltre alla giovane punta in campo sono scesi Julio Cesar, Maicon, Samuel, Lucio, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Thiago Motta, Stankovic e Milito.


E' proprio quest'ultimo che al '21 sblocca le marcature, finalizzando al meglio una bella sponda di Lucio che aveva raccolto un preciso calcio d'angolo di Maicon.


I Nerazzurri, gol a parte, dominano in lungo e in largo la squadra di Colomba (che, ad onor del vero, non fa niente per invertire la tendenza, ostinandosi a manterere un centrocampo a 3 che non è mai capace di coprire a dovere le fasce laterali) creando molte palle gol che però non riescono a concretizzare a dovere. Dopo neanche un minuto di gioco però i rossoblù pareggiano, con Zalayeta che trafigge una disattenta difesa ed insacca per l'1 a 1.

Si tratta però soltanto di una distattenzione, di una macchia in una partita sempre controllata dalla squadra di Mr. Mourinho, che trova il nuovo vantaggio con Balotelli che trafigge di testa Viviano ancora su angolo di Maicon, dopo essersi mangiato, pochi minuti prima, un gol davanti porta. I Nerazzurri erano andati vicino al raddoppio anche con Milito, che però non era stato fortunato nella conclusione.

Si va a riposo con l'Inter in vantaggio, e la ripresa inizia con Eto'o che sostituisce Balotelli (ammonito). Nerazzurri che amministrano e che trovano il terzo gol al '28, grazie ad una bellissima azione in contropiede finalizzata da Cambiasso che riceve un bel pallone dalla destra dal connazionale Milito.

Dopo il 3 a 1 la partita ha poco altro da dire ed il risultato si mantiene invariato sino alla fine.
Risultato e prestazione molto positivi in vista di martedì, dove dovremo essere bravi e anche un po' spietati: se vinciamo il Barça esce dalla Champions!Forza Ragazzi!!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 4,5
Maicon 5,5
Samuel 5,5
Lucio 6
Chivu 6,5
Zanetti 6
Cambiasso 7
Thiago Motta 7
Stankovic 6
Balotelli 6
Milito 7,5

Vieira 6
Mancini s.v.
Eto'o 6,5

All. Mourinho 8

lunedì 9 novembre 2009

INTER vs Roma 1-1

Partita scudetto fino ad un paio d'anni fa, Inter-Roma è da sempre sfida appassionante e piena di fascino.

Negli ultimi anni le due squadre si sono spesso affrontate a viso aperto e le gare che ne sono scaturite hanno fatto certamente felici tifosi, ma anche spettatori neutrali, viste le emozioni che i calciatori hanno saputo suscitare sul campo.

Il match di ieri sera è però giunto in un momento particolare per entrambe le compagini: quella Interista è arrivata alla partita svuotata mentalmente e fisicamente dalla vincente trasferta di Champions contro la Dinamo Kiev, quella giallorossa invece in situazione surreale, che a dire il vero accompagna la squadra capitolina da ormai qualche tempo, nella quale i suoi riconosciuti campioni non riescono più ad esprimersi come da loro ci si aspetterebbe e sono incapaci di dare continuità alle (poche) buone prestazioni che talvolta forniscono.

Ne è quindi risultata una partita noiosa, spezzettata da molti falli (soprattutto da molti, dubbi, interventi arbitrali) che han reso la gara a tratti inguardabile.

Mr. Mourinho, probabilmente conscio che lo sforzo psico-fisico di Kiev avrebbe influito negativamente sulla prestazione dei Nerazzurri, aveva provato a schierare un centrocampo con un paio di giocatori solitamente non titolari, ma ciò non è servito a dare stimolo al gioco Interista. Gli undici titolari così ieri erano: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti (C), Muntari, Vieira, Thiago Motta, Stankovic, Milito, Eto'o.


La gara inizia a ritmi lenti e compassati, ed entrambe le squadre sembrano attendere il momento buono per colpire in contropiede. Contropiede che la Roma trova con Vucinic al 3' minuto, ma il montenegrino si divora un gol già fatto facendosi recuperare da Lucio quando ormai era solo davanti al portiere Interista. L'attaccante romanista si rifà però 10' più tardi: lancio di Motta e colpo di testa della punta giallorossa, che anticipa il solito Lucio e trafigge un disattento Julio Cesar.

I Nerazzurri provano a riagguantare il pareggio prima con Maicon, poi con Milito, ma il portiere della Roma sembra in serata di grazia e chiude la porta in faccia agli attacchi interisti.
Prima frazione che si conclude quindi con la Roma in vantaggio di un gol.

Mr. Mou pensa bene di bissare la grande rimonta di mercoledì e prova a mandare in campo Sneijder e Balotelli al posto di Vieira e Muntari. In effetti i presupposti per rivivere un bel secondo tempo c'erano tutti, ed infatti al 3' minuto Eto'o porta al pareggio la squadra Nerazzurra con un bel sinistro da posizione ravvicinata.


Dopo l'1 a 1 però la partita non decolla, si incattivisce, i calciatori diventano molto fallosi e l'arbitro (forse impaurito dalla brutta piega che stava prendendo la gara) non fa nulla per rassenerare gli animi, fischia continuamente e il risultato si trascina immutato fino alla chiusura di gara. Non ci sono da segnalare azioni importanti negli ultimi quaranta minuti di partita.

Un punto che tiene a distanza di sicurezza Juventus e Milan ma che non soddisfa a livello di prestazione e di carattere.

Adesso cerchiamo di sfruttare al meglio la sosta per recuperare giocatori ancora non al meglio e di ripartire pronti contro il Bologna.

.:: I Voti :..

Julio Cesar 4
Maicon 5
Lucio 6
Samuel 6
Zanetti 6
Muntari 6
Vieira 6
Thiago Motta 6
Stankovic 5,5
Eto'o 5,5
Milito 5,5

Cambiasso 6
Sneijder 6
Balotelli 5,5

All. Mourinho 6

giovedì 5 novembre 2009

Grazie ANGELO!!

Cento anni fa.

È la Lombardia del 1909, quella in cui nasce Angelo Moratti, a Somma Lombardo, il 5 novembre. Diventerà una persona indimenticabile, come pochi sanno essere, lo sarà non solo per chi vive con lui gli anni della Grande Inter, anche per l'industria italiana, per Milano, per tutti.

Chi lo porta a tifare per l'Inter è sua moglie Erminia, una domenica in cui i nerazzurri si misurano con la Lazio. Anni dopo, la decisione di diventarne Presidente. Siamo già a metà degli anni cinquanta, l'Italia è uscita dalla guerra da soli dieci anni, ma ha fatto di tutto per lasciarsela alle spalle. L'Italia e soprattutto Milano, la città simbolo della ricostruzione, grazie anche a uomini come lui. Petroliere: ha creduto nel petrolio, che negli anni in cui è nato risultava ancora una lontana scoperta.

Nel 1955, l'anno in cui diventa Presidente, è concentrato su una raffineria in Sicilia e una centrale elettrica a lignite in Umbria. Apparentemente, un terzo impegno ci starebbe a fatica, nell'equilibrio generale, ma lui sa amministrare il senso del tempo e della propria energia senza avere mai la tentazione di tirarsi indietro. Dev'essere stata un'energia contagiosa.

Dopo, di lui, si racconterà che sapeva emanare una carica positiva su tutti, collaboratori e familiari. Sapeva far sentire importanti le persone.
Non vince subito, impara a vincere. Dirà poi, che ogni industriale dovrebbe aver provato a stare nel calcio, perché è una lezione potente di vita.

Con l'Inter, dopo, vince tutto. Ha imparato a scegliere, giocatori, dirigenti, allenatore. Quando arriva al confine di questo suo imparare, un giorno dice in famiglia 'da domani si fa sul serio'. E l'Inter vola sulla vetta del mondo, inanellando un palmares ineguagliabile con un ritmo di vittorie serratissimo.

Siamo a metà degli anni sessanta. Un milione è un milione di lire, tantissimo. Angelo Moratti è generoso, coinvolgente, deciso. I giocatori firmano in bianco i contratti, perhé c'è lui. Helenio Herrera è un grande condottiero, ma non è mai solo, il Presidente lo preserva dagli errori, la cessione di Mario Corso, per esempio. Lo fa evitandogliela, e negando di aver mai ricevuto offerte. Jair è una pantera, Suarez una fantastica intuizione diventata realtà , Mazzola un ragazzino che si fa uomo, Facchetti è l'alba di una leggenda che sarà nerazzurra per sempre.

Picchi è un vero capitano. Loro lo portano in trionfo, dopo le Coppe, ma è lui che ha saputo convincerli di essere dei campioni.
È un calcio diverso da oggi, è un calcio in cui le trasferte si fanno in macchina, anche da Presidente, affiancato sempre dai figli Gianmarco e Massimo. Oppure si va verso San Siro, sempre lo stesso percorso, la medesima frequenza radiofonica, guai a interrompere il rito.
Fuori, c'è la Milano dirompente di quegli anni, così familiare e al tempo stesso creativa. Adriano Celentano, tifoso nerazzurro, è un cantante vincente da poco, i Beatles sono l'eco inglese di un'arte nuova, la Scala ha le sue prime, Angelo Moratti vola su questi giorni storicamente irripetibili con assoluta eleganza e con decisione.
Il senso della famiglia si riflette nelle immagini fermate nel tempo di quegli anni. Lady Erminia, Gianmarco, Massimo, le sorelle, bellissime, Natalino. Ognuno poi avrà la sua storia, ma l'Inter riunisce tutti.

Quando annuncia il passaggio di proprietà, regalando a Ivanoe Fraizzoli un bene pesante, sia a livello di lignaggio sia di impegno, dirà che c'è un enorme rimpianto a lasciare qualcosa di così amato, non solo da lui, ma dalla gente, anzi, che il maggior rimpianto è lasciare il pubblico. La gente lo ha ispirato quel giorno del 1955 in cui ha deciso di prendersi sulle spalle anche l'Inter.
Milano è cambiata, e molto. Il calcio ha ritmi diversi, rispetto agli anni sessanta. E molte cose sono successe dopo. Ma il ricordo non è rimpianto, è una fonte di conoscenza. Se si dovessero riassumere i giorni di Angelo, la gente lo chiamava così, se lo incontrava per strada, con delle caratteristiche, si userebbero termini senza tempo.

Passione. Intelligenza. Coraggio. Integrità. E anche fantasia, la curiosità di non fermarsi davanti alle soluzioni più ovvie.

Cento anni sono passati dal quel 5 novembre 1909 che è all'origine di una storia meravigliosa.

Fonte: Inter.it

"IL PRESIDENTE"

mercoledì 4 novembre 2009

Dinamo Kiev vs INTER 1-2

Pazza INTER, amala!

In due minuti i Nerazzurri cambiano il volto di un'intera stagione, si lasciano dietro paure, dubbi, timori, debolezze e si prendono la testa della classifica nel girone di Champions andando a vincere una partita INCREDIBILE in una freddissima Kiev dall'atmosfera rovente.

Fino all'ottantacinquesimo minuto l'Inter stasera era infatti sotto di un gol, con la qualificazione che sembrava ormai un miraggio e con tutta la critica pronta a infierire, come accade ormai di consueto, e a sottolineare ancora una volta lo scarso feeling tra i Nerazzurri e l'Europa che conta.

E invece stavolta la squadra di Mr. Mourinho zittisce tutti, scaccia gli incubi che la tenevano frenata e si prende 3 punti che hanno tanto sapore di svolta. Svolta in classifica, come dicevo, ma anche cambio di mentalità, acquisizione di consapevolezza, affermazione di carattere, quello che da sempre contraddistingue le grandi squadre. E quest'anno l'Inter DEVE essere considerata una grande squadra, perchè le partite come quelle di stasera non si vincono per caso. Si vincono con voglia, coraggio, emozione, forza, concentrazione, tecnica e tanto, tanto CUORE.

Da amante del calcio in generale e, come avrete intuito, di INTER in particolare è con profonda gioia che sto scrivendo questo articolo, trascinato dall'adrenalina che ancora sento scorrere in me. Stasera quindi, più che il solito resoconto post-gara, sto tramutando le mie emozioni in parole, alle quali sto cercando con tutto me stesso di dare un senso logico che credo però di aver perso in quei PAZZESCHI due minuti, nei quali i Nerazzurri mi hanno mandato letteralmente fuori di senno.

Mr. Mourinho si è avvicinato alla gara di stasera con le incognite (causa infortunio) di 3-4 calciatori importanti (Muntari, Thiago Motta, Sneijder, Balotelli), ma alla fine ha deciso di schierare l'undici titolare, così composto: Julio Cesar in porta, Maicon, Lucio, Samuel e Chivu in difesa, Zanetti (C), Cambiasso, Stankovic a centrocampo, Sneijder dietro alle due punte Milito ed Eto'o.

I Nerazzurri in campo sembrano dar ragione al tecnico e appaiono sin dai primi minuti tonici e vogliosi. Al '21 arriva però la beffa: la bestia nera Shevchenko riceve un pallone all'altezza del vertice destro dell'area e con il mancino, grazie alla decisiva e sfortunata deviazione di Cambiasso, beffa il portiere interista con uno strano pallonetto.

L'Inter cerca di reagire, ma la Dinamo regge bene, grazie soprattutto ai due giovani centrali di difesa, autori di un primo tempo eccellente.

Nella seconda frazione Mr. Mou cambia modulo, toglie Chivu e Cambiasso e inserisce Thiago Motta e Balotelli: è 4-2-1-3. L'Inter è arrembante, costruisce una decina di palle gol, ma non riesce a segnare. Gli attacchi si infrangono contro il muro difensivo degli ucraini e contro la cattiva sorte che da sempre accompagna le partite dei Nerazzurri formato Champions.

All' '86 poi tutte le speranze Nerazzurre si materializzano nella rete di Milito, bravissimo e freddissimo nel controllare un tiro-cross di Sneijder e a spiazzare il portiere avversario con un bel tocco di sinistro.

Tre minuti più tardi è estasi allo stato puro: Sneijder segue una rocambolesca azione iniziata con una conclusione dalla sinistra di Muntari che Bogush non trattiene, sulla palla si avventa Milito che calcia addosso al portiere della Dinamo e l'olandesino insacca per il definitivo 1 a 2.

Che partita, che emozioni!

Sento, come dicevo in apertura, che questo potrebbe davvero essere il giusto crocevia per i Nerazzurri. Sento che le cose in Champions, d'ora in poi, gireranno per il verso giusto.

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 5
Lucio 10
Samuel 6,5
Chivu 6
Zanetti 7,5
Cambiasso 5,5
Stankovic 6,5
Sneijder 8,5
Eto'o 5
Milito 8

Thiago Motta 6
Balotelli 6
Muntari 6,5

All. Mourinho 9



- Sintesi della partita -


- La Gazzetta dello Sport -

domenica 1 novembre 2009

Livorno vs INTER 0-2

Dopo il k.o. interno dei bianconeri nell'anticipo serale di ieri contro il rinato Napoli del bravissimo Mazzarri, l'occasione oggi era ghiottissima per i Nerazzurri. E i Nerazzurri non se la sono fatta sfuggire, schiantando il Livorno con 2 reti a 0.

La partita è stata giocata in una strana atmosfera: sarà stato il turnover effettuato da Mr. Mourinho, sarà stato il pensiero che inevitabilmente era proiettato verso Kiev o l'assordante tifo amaranto, fatto sta che per tutta la prima frazione di gara l'Inter non sembrava essere in campo e non riusciva a produrre azioni degne di questo nome.


Lo Special One, come annunciato, ha lasciato riposare molti titolari schierando Julio Cesar in porta, Maicon, Cordoba, Lucio e Zanetti (C) in difesa, Khrin, Vieira, Muntari e Stankovic a centrocampo, Milito e Mancini in attacco.

Probabilmente l'inconcludenza e lo spaesamento patiti dai Nerazzurri nel primo tempo erano dovuti anche all'assenza di sbocchi offensivi, dato che il solo Milito (ancora evidentemente non al meglio) non è stato sufficiente a scardinare un'intera difesa e che il pur generoso Mancini neanche oggi ha offerto una prestazione che giustificasse la sua presenza in campo.


Nella seconda frazione di gioco infatti l'Inter cambia volto (e gioco) inserendo una punta (Eto'o) per uno spento Khrin (probabilmente condizionato dall'emozione in un campo "caldo" come quello livornese) e dopo pochi minuti, al 5', trova il gol, con il solito Diego Milito che sfrutta al meglio il servizio di Stankovic e trafigge con un bel destro angolato dal limite dell'area il portiere avversario.


Dopo l'1 a 0 la partita diventa piatta, a tratti noiosa, con i Nerazzurri padroni assoluti della palla che rallentano il gioco e non forzano più del dovuto. Il raddoppio infatti arriva al '36, grazie ad un contropiede ben orchestrato da un ottimo Vieira (autore oggi della sua miglior gara di quest'anno) e concluso da un'insolitamente addormentato (fino a quel momento) Maicon che, con una delle sue proverbiali discese sulla destra, taglia a fette la difesa del Livorno e insacca con un bel rasoterra mancino.


Per il resto (o tutto il resto) è noia, ma l'Inter è comunque in fuga, con la Juventus a -7 e il tanto osannato Milan addirittura a -9.

Mercoledì partita decisiva a Kiev, forza ragazzi!


.:: I Voti :..

Julio Cesar 7
Maicon 6,5
Lucio 5
Cordoba 6
Zanetti 6
Khrin 5,5
Vieira 7
Muntari 6
Stankovic 5,5
Mancini 5,5
Milito 7
Samuel 6
Cambiasso 6
Eto'o 5,5

All. Mourinho 7