lunedì 27 gennaio 2014

INTER vs Catania: 0-0

Un pareggio casalingo contro l'ultima della classe non ha certo bisogno di commenti. L'attuale situazione Interista, del resto, è sotto gli occhi di tutti, e pertanto anche i due punti persi ieri non stupiscono più di tanto.
L'anno di transizione si sta pian piano trasformando in annus horribilis e anche le solite dichiarazioni di Mr. Mazzarri nel post-partita iniziano ad essere fuori luogo.
Considerare l'attuale classifica dei Nerazzurri "non da buttare" significa aver perso il polso della situazione, e trincerarsi dietro il diktat 'lavoro, lavoro, e ancora lavoro' appare soltanto un inutile tentativo di sottovalutare la pericolosità del momento.
Dopo la sconfitta di Genova tutti ci aspettavamo un pronto riscatto, ed i 3 punti contro i siciliani apparivano dopotutto anche alla portata di questa Inter.
Il vero problema è che neanche Noi sappiamo più cosa sia diventata "questa Inter": una squadra impalpabile, senza gioco, senza brio, senza il minimo senso tattico. Una squadra che sembra lontana parente di quella che ad inizio anno era riuscita a giocare alla pari con le prime della classe, una squadra che sembra non recepire più i dettami del proprio mister, anch'egli adagiatosi sul letto della crisi che ha colpito tutto l'ambiente.
Trattative di mercato a parte, a parere del sottoscritto il mancato concretizzarsi della trattativa Guarin-Vucinic è stato peraltro un importante segnale della Società (che ha per una volta ascoltato il parere della piazza),  l'Inter di oggi non può essere difesa: è evidente che la qualità della rosa non consenta di primeggiare, come altrettanto evidente è però anche l'involuzione che l'Inter ha accusato nell'ultimo mese. Inspiegabilmente.
Gli errori arbitrali, la sfortuna, gli episodi non possono giustificare un cambio di rotta così drastico: la squadra è piombata di nuovo nel baratro. Purtroppo senza apparenti soluzioni (almeno nell'immediato).
Il mercato al risparmio (l'unico che la Società è attualmente in grado di sostenere) non servirà a niente: all'Inter manca la progettualità, e questo errore di programmazione è stato purtroppo riproposto anche quest'anno.
Analizzare il match di ieri appare per questo superfluo: è la situazione generale che dovrebbe essere affrontata e risolta. La mediocre stagione che sta riproponendosi è soltanto la naturale conseguenza delle scelte sbagliate della dirigenza. E noi lo andiamo dicendo da ormai tre anni.
Nonostante la Nostra profonda Fede Nerazzurra, oggi le parole non servono più. Vogliamo vedere fatti, vogliamo e pretendiamo concretezza, serietà.
Non importa di chi sia al timone, non ci importa come: è giunto il momento di agire, di tentare di rimediare agli errori del passato.
Vogliamo che l'Inter torni ad essere l'Inter, non chiediamo poi molto.
E intanto, continuiamo ad aspettare. Ed a sperare..

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 6
Campagnaro 5
Rolando 6
Juan Jesus 6
Jonathan 5
Kuzmanovic 5
Cambiasso (C) 4
Nagatomo 5
Alvarez 6
Palacio 5
Milito 5,5

Kovacic 5
Taider 6
Botta 6,5

All. Mazzarri 5

lunedì 20 gennaio 2014

Genoa vs INTER 1-0


Dalle stalle...alle stalle! L'Inter incassa la quarta sconfitta in Campionato, certificando una crisi che adesso inizia davvero a destare seria preoccupazione. Se la vittoria nel Derby pre-natalizio aveva contribuito ad allontanare i primi malumori dopo i troppi punti persi dalla squadra nel corso dell'inizio stagionale, il nuovo anno ha catapultato i Nerazzurri in una dimensione inaspettata, tanto era stato forte il vento del cambiamento sotto la gestione Mazzarri e le ritrovate ambizioni d'alta classifica portate dal promettente insediamento della nuova multimilionaria proprietà indonesiana.
Beh, dispiace dirlo, ma è stato soltanto fumo: aspettative troppo grandi finiscono spesso per travolgerti, ed all'Inter è accaduto proprio questo. Tutto l'ambiente, con l'eco di una tifoseria ancora inconsciamente adagiata sui grandi trionfi della Grande Inter del Triplete, si era autoconvinto di una realtà che, ahimè, non risponde minimamente al vero: i continui errori commessi da una dirigenza non all'altezza si sono susseguiti fino ad arrivare al punto di non ritorno, facendo ripiombare il Nerazzurro in una mediocrità che adesso più di prima esalta lo scherno delle antagoniste di sempre, direi a ragion veduta.
Con una scriteriata programmazione (inesistente direi), la società è stata in grado di smantellare una rosa tra le più Grandi della storia del calcio, mancando nella cosa più semplice: il ricambio generazionale. Con un patrimonio (qualitativamente e quindi economicamente) enorme tra le mani, l'area tecnica non ha saputo nè monetizzare, nè garantire un adeguato avvicendamento, gettando la Società in forte difficoltà finanziaria oltre che, ed è l'aspetto che più ci interessa, tecnica.
La sconfitta di ieri è servita soltanto ad evidenziare i grossi limiti di una squadra che sembra pericolosamente aver smarrito il proprio senso: un tempo era la "Pazza Inter", adesso non siamo nè pazzi, nè Inter. Eppure le occasioni ci sarebbero anche state, magari con un risultato positivo le considerazioni sarebbero state diverse, non so. È chiaro però che il Tifoso non può sentirsi rappresentato da una squadra, o meglio da una Società, che di fronte all'ennesima debacle pensa bene di concretizzare l'ennesimo errore di valutazione nel mercato: Guarin (tenuto colpevolente in panchina dall'allenatore per buona parte del match di ieri proprio a causa della trattativa in corso, risalente già ad una settimana fa) alla juventus in cambio di Vucinic (da sempre rinomato per la scarsa continuità ed acerrimo nemico del Nerazzurro prima con la maglia della roma e poi, appunto, con quella bianconera).
Il messaggio della Curva Nord è arrivato al momento giusto, anche se non credo influirà molto sulle decisioni ormai già prese dalla Società: le voci di Thohir convinto dal veto dei Tifosi sembra soltanto un inutile tatticismo imbonitore che poi non porterà a niente di concreto. O meglio, porterà purtroppo al concretizzarsi dell'ennesima boiata che finirà per avvantaggiare, ancora una volta, i bianconeri.
E non è soltanto una considerazione squisitamente tattica: operazioni del genere debbono necessariamente avvenire con ponderazione, con ragionamento. Se contestualizziamo i fatti possiamo renderci conto che veramente non c'è più un senso. In niente.
Una società che cambia la proprietà, prefigurando scenari rivoluzionari con nuovo stadio e nuovi grandi acquisti e sostanzialmente mantiene il solito assetto che l'aveva portata alla disfatta non può pretendere di riscuotere credibilità.
Una società che si nasconde da sempre dietro all'allenatore di turno, figura spesso lasciata in balìa degli eventi per poi divenire unico capro espiatorio, non merita credibilità.
Una società che non è capace (o non ha il coraggio) di spiegare ai propri sostenitori che la situazione reale è ben più grave di quanto si immagini e che gli obiettivi devono essere ridimensionati, non può avere credibilità.
Una società che negli ultimi 3 anni non è stata capace di ricostruire un'Inter competitiva quantomeno per l'approdo in Europa non è neanche degna di restare al timone dell'Inter.
Interessi personali, crisi finanziaria, errori di programmazione: adesso basta. Tirate fuori i coglioni e abbiate la decenza di dirci che l'Inter, per qualche anno, non potrà più essere l'Inter! Noi capiremmo, e avremmo già capito.
E invece continua il mistero, l'immobilismo, la supponenza di personaggi inutili che continuano a sbagliare.
Se è vero che l'Inter è dei Tifosi, adesso è giunto il momento di dimostrarlo con i fatti!

.:: I Voti ::.

Handanovic 5
Campagnaro 5
Rolando 5
Juan Jesus 6
Jonathan 5
Kuzmanovic 5
Cambiasso (C) 5
Nagatomo 5
Alvarez 5
Palacio 5,5
Milito 5,5

Kovacic 5
Guarin 5
Botta 6

All. Mazzarri 5



*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

mercoledì 15 gennaio 2014

INTER vs Chievo Verona 1-1

Abbiamo visto di peggio. Certo, un pareggio casalingo con il Chievo dopo la sconfitta di Roma della settimana scorsa e l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell'Udinese non può essere chiaramente considerato positivamente, ma chi ha avuto modo di vedere la partita non può non aver visto i passi avanti fatti dalla squadra, purtroppo penalizzata ancora una volta dai gravi errori individuali della retroguardia (Handanovic poteva e doveva certamente fare di più in occasione del vantaggio clivense) e da una direzione arbitrale scandalosa: all'Inter è stato annullato un gol validissimo (Nagatomo era tenuto in gioco di oltre un metro dall'avversario Dramè) nel primo tempo e negato un solare rigore sul finire di gara.

Certe situazioni non sono più tollerabili, l'accanimento verso il Nerazzurro da parte della classe arbitrale sta iniziando ad essere troppo evidente e perpetuante. Da appoggiare in toto quindi la forte presa di posizione della Società, che ha manifestato chiaramente il proprio malessere di fronte ad una serie di soprusi che ha portato ad una pesante penalizzazione anche e soprattutto in termini di classifica.
All'Inter mancano almeno 6-7 punti in Campionato, certo non sufficienti a colmare il gap con le prime posizioni, ma sicuramente un bottino rilevante per l'accesso all'Europa. Anche gli addetti ai lavori non hanno potuto che prendere atto dell'evidenza: i Nerazzurri reclamano giustizia, a pieno diritto. Il calo accusato dalla squadra nell'ultimo mese non deve essere ridotto soltanto a questo, sia chiaro, ma quando è troppo è troppo. A maggior ragione nel calcio di oggi, nel quale sono spesso proprio i singoli episodi a decidere le partite.
Scendendo in una disamina squisitamente tecnico-tattica del match, ci accorgiamo comunque che il vero punto debole della squadra è la mancanza di alternative valide: l'allenatore non ha a disposizione del materiale qualitativamente all'altezza, non possiamo non prenderne atto.
E se a centrocampo i buoni progressi di Kuzmanovic (che a parer mio rimane comunque una seconda linea) ed il timido risveglio di Alvarez lasciano ben sperare, non possiamo più nascondere l'inadeguatezza della retroguardia, tenuta a galla dal solo Juan Jesus, che sta crescendo di partita in partita.
In avanti, il calo di condizione di Palacio può rappresentare un problema: il rientro di Milito (naturalmente ancora non al meglio) e la lenta convalescenza di Icardi prossimo al recupero, potrebbero alla lunga non bastare.
Servirebbero investimenti corposi e mirati, ma dalla Società fanno capire che prima dovranno arrivare liquidità da eventuali cessioni.
Sento il dovere comunque di riaffermare un concetto: Walter Mazzarri sta facendo il possibile, il suo lavoro è stato evidente sin dai primi mesi, e il calo fisiologico della squadra non deve essere ricondotto a responsabilità dell'allenatore. L'Inter avrebbe bisogno di una rosa maggiormente competitiva, ma il progetto di rifondazione si preannuncia lento e complicato.
Nonostante tutto ciò, i Nerazzurri hanno soltanto 3 sconfitte all'attivo: ripartire da queste piccole certezze sarà importate per la seconda parte di stagione.
È un anno di transizione, dobbiamo soltanto tornare ad essere fiduciosi.
L'Inter si ama, sempre e comunque.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 4
Campagnaro 5
Rolando 5
Juan Jesus 6,5
Jonathan 6
Kuzmanovic 6,5
Cambiasso (C) 5
Alvarez 6,5
Nagatomo 7
Kovacic 6
Palacio 5

Milito 6
Taider 6
Botta 6

All. Mazzarri 6,5

martedì 7 gennaio 2014

Lazio vs INTER 1-0

Rientro nefasto per i Nerazzurri, che escono dal posticipo dell'Olimpico con le ossa rotte, al termine della peggiore prestazione stagionale. Gara inguardabile dal punto di vista tecnico, contro un avversario mediocre che ha però saputo crederci fino in fondo, probabilmente sotto i nuovi stimoli portati dal ritorno di Reja in panchina dopo l'esonero di Petkovic, trovando la rete della vittoria sul finire del match con un bel gol di Klose, a dirla tutta agevolato visibilmente dall'ennesima disattenzione di Ranocchia, ancora protagonista in negativo.
Un errore, quello del nr. 23 Nerazzurro, che è costato moltissimo all'Inter e che probabilmente (speriamo) influirà sensibilmente sulle prossime scelte difensive di Walter Mazzarri. Il tecnico livornese nel post partita ha cercato di minimizzare la sconfitta focalizzandosi sugli errori arbitrali che, pur evidenti, sono apparsi però ininfluenti di fronte alla scialba prestazione offerta dalla squadra: un'Inter insicura, appesantita ed a corto di idee, lenta e ripiegata su se stessa, non incisiva, che ha risentito palesemente dell'errata preparazione tattica del match.
Insistere con il modulo ad una sola punta può talvolta infatti risultare deleterio: è stato evidente lo sforzo di Palacio in solitaria contro tutta la difesa biancoceleste schierata, non coadiuvato a dovere dallo scarso appoggio di Guarin e dalla serata no di Ricky Alvarez, apparso non in perfette condizioni.
L'andatura compassata di Kuzmanovic (che pur non demeritando rimane sempre una seconda linea) e la poca mobilità di Cambiasso hanno poi privato il fulcro del gioco della consueta linearità, inibendo anche il gioco sugli esterni, quasi mai sfruttato a dovere.
L'unica conclusione a rete è arrivata soltanto dopo un'ora di gioco, quando una delle rare discese di Jonathan ha portato al cross per Nagatomo, che però stavolta ha concluso di testa tra le braccia del portiere avversario. Anche l'ingresso di Kovacic non ha sortito gli effetti sperati, dopotutto non si può sempre pretendere che il giovane croato riesca a cambiare gli equilibri a partita in corso, e per giunta in poco più di mezz'ora di gioco.
Il rientro del Principe Milito ha portato con se più dubbi che certezze (è davvero il caso di continuare a puntare su di lui? E lo dico con incondizionata stima verso chi ha portato l'Inter del passato alle vittorie più belle), mentre il cambio Ranocchia-Zanetti ha lasciato grosse perplessità in un frangente nel quale la squadra avrebbe avuto bisogno di maggior peso offensivo e non dell'ennesima passerella del rientrante Capitano (anche qui grande riconoscenza, ma l'analisi deve portare con se oggettività e critica costruttiva). L'avversario di turno, come detto, non è apparso certo irresistibile, ha perpetuato in uno stucchevole attendismo per poi riuscire a colpire sull'unico guizzo di una gara, ripetiamo, inguardabile.
Alla fine però i padroni di casa escono rivitalizzati dalla vittoria, mentre l'Inter dovrà ripartire, ancora una volta, come spesso è capitato negli ultimi tempi.
Anche le speranze di buone novelle dal mercato di Gennaio sembrano essere già svanite, con il neo Presidente indonesiano che non appare troppo convinto di investire, quantomeno senza prima aver incassato dalle cessioni. Certo, il bicchiere sembra sempre mezzo vuoto dopo una sconfitta, ma i presupposti per un futuro migliore sembrano ancora troppo lontani.
Sperando di chiudere il girone d'andata con una vittoria, vediamo di affrontare al meglio anche la gara di Coppa Italia in programma giovedì prossimo al Friuli contro l'Udinese. E come sempre, Forza Inter!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 5
Ranocchia 3
Rolando 6
Juan Jesus 6,5
Jonathan 6
Kuzmanovic 6
Cambiasso (C) 5
Alvarez 4,5
Nagatomo 6
Guarin 5
Palacio 5

Kovacic 5
Milito 5
Zanetti s.v.

All. Mazzarri 5