lunedì 26 marzo 2012

Andrea Stramaccioni è il nuovo allenatore dell'Inter!


Benvenuto Mr. Stramaccioni!

Domani, alle ore 17:00, il nuovo allenatore dell'INTER  sarà presentato al Centro Sportivo 'Angelo Moratti' di Appiano Gentile.

Juventus vs INTER: 2-0

L'Inter e la cronica incapacità di essere "normale". 
E' proprio questa l'essenza Nerazzurra, Noi Tifosi lo sappiamo bene, anche se sconfitte come quella di ieri a Torino non possono lasciare indifferenti.
Per quasi un'ora di gioco i Nerazzurri hanno imbrigliato una juventus corsara ma inconcludente poi, alla prima disattenzione, i bianconeri hanno colpito con Caceres e la partita è finita. 
Il gol del terzino uruguaiano ha sbloccato il risultato di una gara che l'Inter avrebbe meritato di condurre, almeno per quanto visto nel primo tempo.
La formazione iniziale scelta da Mr. Ranieri e schierata col 4-4-2 era apparsa stavolta azzeccata: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Stankovic, Poli, Obi, Forlan e Milito sono entrati in campo motivati e volitivi, impressionando sin dai primi minuti per ritmo e ripartenze.
E' stata senza dubbio una delle migliori prime frazioni offerte quest'anno dai Nerazzurri, che hanno trovato il giusto bilanciamento tra i reparti grazie a due giovani come Poli e Obi, sempre pronti ad accorciare e ripartire.
Il centrocampista italiano è stato schierato in marcatura a uomo su Pirlo (che nel primo tempo è stato pressochè inesistente), il giovane nigeriano ha saputo limitare le discese avversarie sulla fascia di competenza, riuscendo anche a rendersi pericoloso in un paio di occasioni.
Le conclusioni di Milito (2 volte), Forlan, lo stesso Obi e Stankovic, tutte molto pericolose, hanno messo in mostra un ritrovato Buffon, che ha saputo tenere a galla la propria squadra nei momenti di maggiore sofferenza.
Probabilmente sta proprio qui la differenza: l'Inter al primo errore viene spesso e volentieri colpita, le avversarie riescono invece a soffrire mantenendo la propria porta inviolata.
Il marchio di fabbrica delle passate (trionfali) stagioni Nerazzurre si è trasformato quest'anno nella nostra più grande debolezza: sono trentotto le reti subite in Campionato, senza dubbio molte, troppe.
Le responsabilità sono da attribuirsi alla squadra tutta, certamente, ma il reparto difensivo va rivisto sotto tutti gli aspetti, dagli interpreti alla preparazione tattica: non è concepibile che la squadra vada in sofferenza su ogni calcio piazzato, o venga presa d'infilata a difesa schierata (vedi gol di Del Piero o inserimento di Chiellini palla al piede).
Le energie psicofisiche spese per i primi 57 minuti hanno pesato enormemente dopo l'1 a 0, quando la squadra si è sentita svuotata ed inerme di fronte alla spietata brutalità di un fato che quest'anno sembra  veramente aver voltato le spalle ai colori Nerazzurri.
Sicuramente anche ieri sera gli errori in corsa dell'allenatore hanno pesato molto: le sostituzioni dei migliori in campo (Poli ed Obi) hanno consentito alla juventus di avere vita facile e di trovare il raddoppio senza grandi sforzi. La manovra avversaria è infatti stata enormemente agevolata da questa doppia uscita, con Caceres libero di sfruttare la fascia di destra in tutta tranquillità ed il regista Andrea Pirlo di smistare palloni per tutto il campo.
Invece di migliorare, anche stavolta i cambi hanno insomma peggiorato una situazione già di per sè molto complicata.
La dodicesima sconfitta in Campionato non è servita però a smuovere i paralizzati vertici societari: si va avanti con Ranieri sino a fine stagione.
Sinceramente nessuno riesce a spiegarsi il perchè di questa scelta, che purtroppo va accettata e supportata per il bene della squadra.
E pensare che nel pomeriggio l'Inter dei giovani aveva saputo far gioire nuovamente il Presidente Moratti con la conquista della Next Generation Series, la Champions League delle squadre Primavera per intendersi.
I ragazzi guidati da Mr. Stramaccioni si sono imposti in Finale contro la più quotata Ajax, per giunta in dieci uomini: Massimo Moratti, presente al Brisbane Road di Londra assieme al figlio, ha probabilmente voluto dare un messaggio importante ieri.
Le sue scelte non sono infatti mai dettate dalla casualità, e la sua presenza al seguito della squadra Primavera nel giorno del Derby d'Italia racchiude da sola tutti i malumori e le speranze di questa anomala annata.
Si, perchè nonostante il goffo tentativo della stampa sportiva italiana (purtroppo personaggi che si autoproclamano intenditori di calcio come l'opinionista Cruciani?? di Controcampo sono soltanto controproducenti ed inutili)  di sminuire il successo della Baby-INTER, la conquista di ieri deve essere considerata una vera e propria impresa per tutto il movimento calcio nazionale: in tempi di crisi finanziaria, di FFP, la vittoria di una competizione così importante da parte dei nostri "canterani" deve costituire un punto fermo dal quale ripartire, con la certezza che i giovani (vincenti) di oggi saranno senza dubbio i campioni del domani, con la consapevolezza che una programmazione costante, ramificata, e stratificata nei settori giovanili potrà far riemergere l'Inter e tutto il calcio italiano dalla crisi.
E allora grazie ancora (giovane) INTER, grazie per esser riuscita a farci gioire anche in una giornata finita male.
La contraddizione è purtroppo evidente: nonostante la Primavera più forte d'Europa, quella dell'Inter quest'anno era la rosa più anziana Champions League.
Il Barcellona ha saputo costruire anni di trionfi con i giovani promossi dal vivaio, l'Inter continua a puntare su calciatori ultratrentenni.
E pensare che la cantera blaugrana è stata eliminata proprio da quell'Ajax che ieri si è arreso sotto i colpi dei Nostri Grandi Longo, Bessa e Crisetig...dove sta l'errore?

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6,5
Maicon 6
Lucio 5
Samuel 5,5
Nagatomo 5
Zanetti (C) 6,5
Stankovic 5,5
Poli 7
Obi 7,5
Forlan 5
Milito 6

Faraoni 5,5
Pazzini 5,5

All. Ranieri 3


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lunedì 19 marzo 2012

INTER vs Atalanta: 0-0

La reazione tanto attesa non c'è stata. Purtroppo lo scotto subito con l'eliminazione dalla Champions League si sta facendo sentire, e non sarà così semplice da superare.
Tante volte l'orgoglio non basta, tantopiù in una squadra che sta sopportando a stento le delusioni di un'intera stagione, la prima senza trofei dopo sette anni.
I cicli vincenti finiscono sempre con modalità spietate ed inaspettate: sembra essersene accorta la squadra, sembra averlo capito finalmente anche la Società.
Come andiamo dicendo ormai da mesi sarà necessaria una rifondazione ponderata e programmata, che non lasci spazio all'improvvisazione degli ultimi due anni.
 
Occorrerà cambiare molto, anche e soprattutto nella sostanza: il mutamento strutturale è imposto dall'attualità, da una impietosa realtà nella quale non avremo mai voluto (e mai immaginato) trovarci.
E' doveroso farlo per il rispetto della tradizione vincente dei Nerazzurri, per onorare il nome di una famiglia, quella dei Moratti, che da sola ha fatto le più grandi fortune (calcistiche) della storia Interista, per non tradire una tifoseria che non merita di tornare irrisa e beffeggiata come negli anni del lungo oblio.
Noi Interisti lo chiediamo, lo pretendiamo, lo vogliamo fortissimamente.
 
Il tifo della squadra non si esaurisce a quello della Curva (Nord), da sempre motore inesauribile dei supporters Nerezzurri, troppo spesso preso di mira ed accusato di scarso attaccamento alla squadra, canzonato dalle tifoserie avverse che si autoprofessano"superiori". Non voglio entrare in questioni che non mi competono, le tifoserie organizzate molto spesso vivono infatti di vita propria, e portano avanti idee proprie.
 
L'aspetto importante da rimarcare è che l'ampio seguito (che non si esaurisce ai 90.000 delle migliori serate al Meazza) Nerazzurro si aspetta adesso risposte e decisioni concrete da parte di una Società, di un Presidente, che sino ad un paio d'anni fa (ci) lo ha fatto gioire come mai nessun altro era riuscito a fare.
Le vittorie non arrivano mai per caso, e neanche le sconfitte. Questo deve essere ben chiaro.
 
Gli errori sono stati molti, troppi, ed è giusto che a pagare sia chi ha talmente male operato da far sprofondare la squadra in questa improponibile e critica situazione.
Il capro espiatorio è spesso l'allenatore (che a dire il vero ci ha messo del suo con scelte dissennate e dannatamente criticabili), che probabilmente sarà anche in questo caso l'unico a pagare.
 
Stavolta però non basterà un semplice avvicendamento in panchina a far risorgere l'Inter: il rinnovamento dovrà partire dai vertici, magari già da adesso. Il tempo dei tentennamenti e delle indecisioni è finito, è arrivato il momento di agire.
 
Quasi sicuramente la guida tecnica della squadra il prossimo anno non sarà più Mr. Ranieri, che anche ieri  ha ripresentato un impresentabile Esteban Cambiasso in mediana, privando la squadra di velocità, palleggio, gioco, e facilitando la gara dell'Atalanta arrivata a S. Siro soprattutto per difendere lo 0 a 0.
Il 4-4-2 con Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Poli, Obi, Pazzini, Milito avrebbe avuto la sua logica in condizioni normali, non attualmente.
 
Purtroppo le alternative non erano molte, ma l'ostinazione nella scelta di mandare in campo sempre e comunque veterani "storicamente" affidabili sta diventando sin troppo evidentemente controproducente.
Con il pareggio di ieri il terzo posto si è incredibilmente avvicinato (grazie alla sconfitta della Lazio ed al pareggio tra Udinese e Napoli), ma la squadra vista in campo è apparsa demotivata, svuotata, stanca, desiderosa di chiudere una stagione cupa e deprimente.
 
L'orgoglio, dicevamo, ha lasciato spazio alla disillusione: le forze sono venute meno, l'interesse di chiudere degnamente svanito.
Non sappiamo se una "scossa" in questo momento potrebbe far bene, siamo sicuri comunque che le cose non peggiorerebbero.
 
Certo è che quando l'unico motivo di interesse è rappresentato dal battibecco scolaresco tra il d.t. Branca e l'ex dirgente Lele Oriali il quadro non può che essere deprimente.
Nonostante tutto, l'obiettivo (terzo posto) è ancora raggiungibile.
Domenica andremo ad affrontare la juventus a Torino, sarebbe bello tornare a gioire in una serata così.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 5,5
Lucio 6
Samuel 6
Nagatomo 5,5
Zanetti (C) 6
Cambiasso 4,5
Poli 6
Obi 6,5
Pazzini 4
Milito 4

Zarate 4
Castaignos 4
Faraoni 5,5

All. Ranieri 5,5



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mercoledì 14 marzo 2012

INTER vs Olympique Marsiglia: 2-1

Siamo sempre con voi, non vi lasceremo MAI!
Recita così uno dei tanti cori della Curva Nord, che ieri insieme a tutto il resto dello stadio (erano in 70.000 a S. Siro) ha cercato di spingere i Nerazzurri verso il compimento di una rimonta che si è purtroppo concluso con l'epilogo più amaro.
 
Come all'andata infatti i francesi di Deschamps sono stati bravi a crederci sino in fondo ed hanno trovato il gol a tempo scaduto, nei minuti di recupero.
Ma ieri tutti Noi Tifosi questa INTER ce la siamo goduta sino in fondo. Probabilmente per l'ultima volta (prima della ormai inevitabile rifondazione).
 
E' stato fatto tutto quello che si poteva, lo hanno ricordato Moratti e Ranieri nel post-partita, e lo abbiamo visto anche noi: ieri i Nostri Ragazzi hanno giocato col cuore, e per questo non finiremo mai di ringraziarli.
 
Ancora una volta. Perchè dopo sei anni di trionfi, di trofei, di vittorie è doloroso ammetterlo, forse anche irrispettoso verso chi ci ha fatto tanto gioire, ma dobbiamo prendere atto della fine di questo stupendo ciclo. 
Uno dei più belli, forse il più bello di sempre, ma con l'eliminazione di ieri è giunto il momento di mettere un punto, e ripartire, come d'altronde abbiamo sempre fatto.
 
 
L'immagine di Stankovic e Capitan Zanetti in mezzo al campo a prendersi gli applausi di tutto S. Siro dopo un'eliminazione agli Ottavi di Champions League racchiude perfettamente il tutto: quello era il giusto tributo dei tifosi verso due fantastici giocatori, sempre generosi, che hanno sempre dato tutto per questa maglia.
Era un ringraziamento sincero per tutti i trofei che hanno contribuito a portare in bacheca. 
A quell'applauso dello Stadio voglio aggiungere anche il mio, forse meno roboante, ma sicuramente altrettanto sincero.
 
 
Il gol di Diego Milito aveva alimentato le ultime speranze, ci aveva fatto credere che l'avventura Europea potesse continuare, potesse rimandare ancora per un po' l'inevitabile presa di coscienza che oggi purtroppo ci amareggia. Ma possiamo soltanto ringraziare. Abbiamo il dovere di farlo, soprattutto dopo una prestazione come quella di ieri, che solo la sfortuna di un'annata da dimenticare ha trasformato in negativa, con un'eliminazione immeritata, ingiusta, dolorosa.
 
Anche Mr. Ranieri aveva stavolta azzeccato tutte le mosse, dall'undici titolare con Julio Cesar, Maicon, Samuel, Lucio, Nagatomo, Zanetti (C), Stankovic, Poli, Sneijder, Forlan e Milito schierato con un ben bilanciato 4-3-1-2, ai cambi effettuati nella ripresa (Obi e Pazzini hanno dato brio e spinta offensiva ad una squadra che aveva l'obbligo di segnare).
 
Unica imperfezione, la scelta di lasciare Nagatomo ad affrontare gli attacchi dei francesi sulla fascia sinistra (il giapponese ha manifestato tutti i propri limiti nella fase difensiva, in special modo nel primo tempo) dove magari avrebbe avuto maggiore sensatezza schierare Capitan Zanetti, con l'inserimento in mediana del giovane Obi dal primo minuto.
 
Anche Wesley Sneijder non ha certo brillato finchè è stato in campo, e Forlan ha fallito l'ennesima occasione concessagli (con l'entrata in campo di Pazzini l'attacco è risultato sicuramente più pericoloso). Ma col senno di poi siamo bravi tutti, e non ci sentiamo quindi stavolta di addossare troppe colpe sull'allenatore.
 
 
In occasione del gol subito c'è stata poi una evidente disattenzione dei centrali di difesa Lucio e Samuel, che si sono fatti sorprendere da un lancio di sessanta metri del portiere avversario, consentendo alla punta Brandao di controllare e battere Julio Cesar. Al minuto novantadue.
 
Un'indecisione grave, una beffa incredibilmente dolente, un errore probabilmente dettato dalla stanchezza, dalla tensione emotiva che dopo novanta minuti di costante attenzione è calata nel momento meno opportuno.
 
 
Il rigore conquistato e trasformato da Pazzini allo scadere è servito poi soltanto ad aumentare il rammarico per quanto poteva esser fatto e non siamo riusciti a fare.
Evidentemente doveva andare così: in 180 minuti è stata sicuramente l'Inter a meritare la qualificazione, su questo non ci sono dubbi.
Adesso occorrerà ripartire, occorrerà spendere tutte le forze rimaste per perseguire l'unico obiettivo stagionale rimasto, quel terzo posto che consentirebbe ai Nerazzurri di qualificarsi alla prossima Champions League. Noi ci crediamo, vogliamo e dobbiamo crederci.
L'orgoglio dei Nostri Ragazzi dovrà fare la differenza: mancano undici partite, dovremo cercare di vincerle tutte. Con questa squadra possiamo farcela. Per l'ultima volta, prima del cambiamento.
E Noi Tifosi dovremo sostenere la squadra, sino alla fine.
Perchè Noi siamo Interisti, INTERISTI NEL CUORE!

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 6,5
Samuel 6
Lucio 5,5
Nagatomo 5,5
Zanetti (C) 8
Stankovic 7
Poli 6,5
Sneijder 4
Forlan 4
Milito 7

Obi 7
Pazzini 7
Cambiasso 6

All. Ranieri 6,5


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sabato 10 marzo 2012

Chievo vs INTER: 0-2

Il regalo più bello per festeggiare i 104 anni di storia i Nerazzurri se lo sono fatto da soli: la vittoria sul Chievo di ieri infatti vale molto più dei tre punti conquistati.
La squadra ha lottato su ogni pallone, tenendo gli avversari chiusi nella propria metà campo per quasi tutta la partita. L'inserimento di Poli a centrocampo e la ritrovata voglia di Wesley Sneijder hanno consentito alla squadra maggior pressing e una migliore costruzione del gioco.
Tutte le critiche piovute addosso ai Nerazzurri in queste settimane devono aver contribuito a dare una scossa decisiva all'ambiente. 
Il momento buio non è sicuramente passato, le difficoltà permangono ed una vittoria contro il Chievo non può certo scacciare una crisi lunga ormai quasi due mesi, ma chi segue le vicende Nerazzurre con attenzione si sarà accorto che i Nostri Ragazzi ieri sono tornati a giocare da squadra, che i reparti sono rimasti corti aiutandosi l'un l'altro, che la voglia di vincere ha prevalso per tutti i novanta minuti sull'amarezza per una stagione fino a questo momento disastrosa.
La vittoria di ieri può e deve rappresentare il primo passo del "risveglio Nerazzurro" che dovrà portare l'Inter a lottare sino al termine della stagione per l'unico traguardo ormai rimasto, quel terzo posto che significherebbe Champions League anche per il prossimo anno.
Il momento delicato aveva spinto i vertici societari a seguire la squadra nella trasferta di Verona: la presenza in tribuna del Presidente Moratti è stato un segnale forte, la sua vicinanza ad una squadra abbacchiata dalle numerose (e comprensibili) critiche degli ultimi tempi è stata molto importante per stimolare l'orgoglio di giocatori abituati da sempre a primeggiare.
Mr. Ranieri lo aveva ricordato alla vigilia della gara contro i clivensi: "in questa squadra ci sono giocatori che stanno soffrendo tremendamente il periodo negativo, non essendo avvezzi a queste situazioni particolari".
Effettivamente una striscia di risultati così negativi non era mai capitata, ed i reduci dal Triplete di due anni fa, vero nucleo portante anche della attuale squadra, si sono trovati ad affrontare una realtà nuova e difficile. 
Quando i risultati non arrivano diventa tutto più difficile, le convinzioni (anche nei singoli) pian piano si affievoliscono ed il riscatto diventa sempre più complicato.
L'allenatore aveva mandato in campo un undici titolare formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Stankovic, Poli, Sneijder, Forlan e Milito. Fuori dunque Esteban Cambiasso per lasciare spazio al pimpante Andrea Poli, che ieri è stato sicuramente uno dei migliori in campo, e che ha contribuito a cambiare il volto di una squadra che non poteva più permettersi di continuare sulla pericolosa strada delle ultime sconfitte.
In momenti critici e delicati è sempre molto difficile prendere decisioni nette ed impopolari. Talvolta però diventa inevitabile: è bastato infatti inserire forze fresche in mediana per far tornare a girare i meccanismi che ormai si erano bruscamente inceppati senza apparente soluzione.
E se entrambi i gol (il primo di Samuel sugli sviluppi di un corner ben calciato da Wesley Sneijder, il secondo di Milito bravo e tempestivo a raccogliere un bel cross di Capitan Zanetti) sono stati tutti di marca "triplettista", non possiamo esimerci dal sottolineare la grande prova offerta appunto da Poli, un centrocampista moderno, un ragazzo su cui l'Inter dovrà necessariamente puntare anche per il futuro.
L'esperienza nel calcio è importante, ma in quello attuale contano molto, moltissimo, forza fisica e velocità, due caratteristiche che purtroppo i veterani Nerazzurri non sono più in grado di garantire.
Se ad esempio prendiamo in esame la prestazione di Dejan Stankovic ci accorgiamo che la grande qualità e personalità offerte dal serbo sono andate perdendosi dopo appena mezz'ora di gioco, e purtroppo l'Inter oggi non può permettersi di fare a meno di forze importanti in mediana per 2/3 di partita.
Un mix di giovani e calciatori esperti sarebbe l'ideale: in tale direzione dovrà muoversi la Società nel prossimo mercato, che dovrebbe già iniziare da adesso a pianificare.
Ci sono quattro giorni per preparare al meglio il ritorno degli Ottavi di Champions League contro il Marsiglia, e per goderci il piacevolissimo regalo che i Nostri Ragazzi hanno fatto a tutti Noi Tifosi con la vittoria di ieri.
Anche Mr. Ranieri, che a stento è riuscito a trattenere una lacrimuccia di commozione in occasione del secondo gol segnato da Milito (l'argentino aveva anche fallito un rigore nel primo tempo, contribuendo ad aumentare la tensione attorno alla squadra per un gol che sembrava non voler arrivare mai), deve essere soddisfatto del proprio lavoro: dopo settimane difficili, le voci di esonero, le numerose critiche, questa vittoria è anche sua.
E nonostante il sottoscritto sia stato uno dei primi a caldeggiarne la sostituzione, quell'immagine, quell'istantanea, mi hanno fatto davvero un'enorme tenerezza: significa che l'allenatore si sente parte della squadra, che il suo attaccamento ai colori Nerazzurri è molto forte. Non può essere soltanto una questione economica, non può esser stata solo la paura di un esonero (con un pareggio ieri sarebbe stato molto probabile). E siamo sicuri che S. Siro martedì sarà pronto a soffiare dietro alla squadra, siamo sicuri che i Tifosi spingeranno e sosterranno i Nerazzurri per una rimonta più che possibile.
Dopotutto Noi siamo così, ci basta poco per cambiare idea, per far passare rabbia e delusione.
A questo punto mi aspetto che martedì possa essere ancora un "senatore" a regalarci la qualificazione. Magari toccherà proprio a Cambiasso, chissà.
Orgogliosi comunque vada di tifare per questi colori. 104 anni di gloriosa storia e di fantastiche emozioni non potranno mai essere scalfiti da niente e da nessuno. Mai. 

FORZA INTER e FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 5
Lucio 5,5
Samuel 7
Nagatomo 6
Zanetti (C) 6
Stankovic 6
Poli 7,5
Sneijder 6,5
Forlan 5
Milito 6

Pazzini 5,5
Cambiasso 5,5

All. Ranieri 7


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venerdì 9 marzo 2012

Buon Compleanno Inter!

I Neruzzurri oggi compiono 104 anni. Più di un secolo di gloriosa Storia vissuta insieme a tutti Noi.
FORZA INTER


lunedì 5 marzo 2012

INTER vs Catania: 2-2

Trovarsi a commentare un pareggio anzichè una sconfitta, come era accaduto all'indomani delle ultime gare disputate dai Nerazzurri, non può che essere una magra consolazione.
Il momento è tremendamente complicato: oltre alle evidenti fatiche fisiche che stanno obbligando ormai da mesi a giocare solo e soltanto di rimessa, a partite d'attesa prive di qualsiasi tentativo di pressing, la squadra è attanagliata da una crisi psicologica senza precedenti, che la porta spesso (sempre) ad approcciare la gara in modo errato ed a disunirsi di fronte alla prima complicazione.
E' in questi casi che dovrebbe farsi apprezzare la mano dell'allenatore, che dovrebbe venir fuori la mentalità trasmessa ai giocatori in campo.
Anche ieri invece Mr. Ranieri ha voluto metterci del suo, mandando in campo un undici che, seppur accettabile negli effettivi, era palesemente insensato nella sua disposizione tattica: un 4-4-2 con Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Zanetti (C), Faraoni, Cambiasso, Palombo, Forlan, Pazzini e Milito.
Passi per l'evidente errore di affidare la marcatura di Gomez (il giocatore avversario più in forma) a Nagatomo (che tutti ammiriamo per generosità ma non certo per capacità difensiva) anzichè a Capitan Zanetti, che senso ha schierare Forlan in fascia? E soprattutto perchè insistere, ancora una vota, con Cambiasso in mediana?
Dispiace vedere in lacrime  'El Cuchu' a fine partita, ma dovrebbe anche lui stesso rendersi conto che la sua presenza tra i titolari, in questo momento, non può che danneggiare la squadra: l'argentino gioca ormai in venti metri di campo, arrivando sempre in ritardo nella marcatura, non si inserisce, rallenta la manovra, perde l'uomo e  non è in grado di far pressing. Esteban Cambiasso non deve dimostrare niente a nessuno, tantomeno a se stesso. Qualcuno dovrebbe capirlo. Come dovrebbe comprendere che un giovane potenzialmente molto forte come Andrea Poli non può ricoprire, in particolare in questa Inter, un ruolo da comprimario, da panchinaro perennemente in attesa dell'occasione giusta.
Col suo ingresso ieri i Nerazzurri hanno ritrovato il dinamismo che era tanto mancato, sono riusciti a spostare il baricentro qualche metro più avanti, mettendo in difficoltà il Catania in fase di costruzione e trovando, guarda caso, la via del gol per due volte.
Non tutti i meriti vanno assegnati al giovane centrocampista italiano, è vero, ma il cambio di atteggiamento della squadra è stato talmente evidente da non poter essere sottaciuto. 
Come lapalissiana è stata la maggiore incisività dell'attacco una volta che Forlan è stato schierato da seconda punta.
Si dice spesso che in Italia siamo tutti bravi a criticare, che ci piace troppo giocare a fare l'allenatore: tutto il mondo aveva visto che continuare con Zanetti-Cambiasso in mediana non era più possibile, perchè  Claudio Ranieri no?
E' inutile ostinarsi a difendere l'allenatore quando le sue responsabilità sono più che evidenti!
La partita di ieri (anche se non avremo mai la riprova) sarebbe potuta andare molto diversamente se le scelte iniziali non fossero state toppate per l'ennesima volta.
L'Inter ha bisogno di una ventata di freschezza, i senatori devono rendersi conto in prima persona che è giunto per loro il momento di farsi da parte. L'Inter deve essere dei giovani, ora più che mai!
E' emblematico l'episodio raccontato oggi dai maggiori organi di informazione: a dare la carica alla squadra nello spogliatoio all'intervallo è stato Julio Cesar, un portiere che ultimamente sta attraversando il periodo più buio della carriera. A cosa serve allora l'allenatore? Sbaglia le scelte, non carica la squadra, non legge la partita.
Continuare con Ranieri non ha senso. Punto.
Una squadra come l'Inter non può essere contenta di aver ottenuto un pareggio in casa con il Catania, è una contraddizione, un'offesa bella e buona alla storia Nerazzurra.
E un Presidente come Massimo Moratti, che della gloriosa storia Interista è stato uno dei maggiori fautori, non può permetterlo.
Tutti comprendiamo molto bene che in questo momento scelte drastiche andrebbero a minare il già precario e pericolosamente instabile equilibrio di squadra, ma attendere oltre equivarrebbe soltanto a prolungare un'agonia ormai insopportabile.
La squadra di Montella ieri avrebbe potuto vincere comodamente 3/4 a 0, e per il gioco espresso l'avrebbe anche meritato. Soltanto una indecisione di Carrizo (colossale papera su conclusione di Forlan) ha spianato all'Inter la via del pareggio.
Possibile che il trio Bergessio-Gomez-Barrientos possa risultare più pericoloso del Nerazzurro Forlan-Pazzini-Milito? A mio parere no. Lascio comunque a voi lettori le conclusioni.
Venerdì avremo un'altra gara ostica, storicamente difficile: contro il Chievo, in trasferta, serviranno tanta corsa e ritmo. Le soluzioni ci sarebbero, basterebbe saper scegliere.

FORZA RAGAZZI!


.:: I Voti ::.

Julio Cesar 5
Zanetti (C) 5
Lucio 5,5
Samuel 5,5
Nagatomo 5
Faraoni 5
Cambiasso 4
Palombo 5,5
Forlan 6,5
Pazzini 4
Milito 6

Sneijder 5,5
Poli 7
Obi 6,5

All. Ranieri 3


*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.