lunedì 19 marzo 2012

INTER vs Atalanta: 0-0

La reazione tanto attesa non c'è stata. Purtroppo lo scotto subito con l'eliminazione dalla Champions League si sta facendo sentire, e non sarà così semplice da superare.
Tante volte l'orgoglio non basta, tantopiù in una squadra che sta sopportando a stento le delusioni di un'intera stagione, la prima senza trofei dopo sette anni.
I cicli vincenti finiscono sempre con modalità spietate ed inaspettate: sembra essersene accorta la squadra, sembra averlo capito finalmente anche la Società.
Come andiamo dicendo ormai da mesi sarà necessaria una rifondazione ponderata e programmata, che non lasci spazio all'improvvisazione degli ultimi due anni.
 
Occorrerà cambiare molto, anche e soprattutto nella sostanza: il mutamento strutturale è imposto dall'attualità, da una impietosa realtà nella quale non avremo mai voluto (e mai immaginato) trovarci.
E' doveroso farlo per il rispetto della tradizione vincente dei Nerazzurri, per onorare il nome di una famiglia, quella dei Moratti, che da sola ha fatto le più grandi fortune (calcistiche) della storia Interista, per non tradire una tifoseria che non merita di tornare irrisa e beffeggiata come negli anni del lungo oblio.
Noi Interisti lo chiediamo, lo pretendiamo, lo vogliamo fortissimamente.
 
Il tifo della squadra non si esaurisce a quello della Curva (Nord), da sempre motore inesauribile dei supporters Nerezzurri, troppo spesso preso di mira ed accusato di scarso attaccamento alla squadra, canzonato dalle tifoserie avverse che si autoprofessano"superiori". Non voglio entrare in questioni che non mi competono, le tifoserie organizzate molto spesso vivono infatti di vita propria, e portano avanti idee proprie.
 
L'aspetto importante da rimarcare è che l'ampio seguito (che non si esaurisce ai 90.000 delle migliori serate al Meazza) Nerazzurro si aspetta adesso risposte e decisioni concrete da parte di una Società, di un Presidente, che sino ad un paio d'anni fa (ci) lo ha fatto gioire come mai nessun altro era riuscito a fare.
Le vittorie non arrivano mai per caso, e neanche le sconfitte. Questo deve essere ben chiaro.
 
Gli errori sono stati molti, troppi, ed è giusto che a pagare sia chi ha talmente male operato da far sprofondare la squadra in questa improponibile e critica situazione.
Il capro espiatorio è spesso l'allenatore (che a dire il vero ci ha messo del suo con scelte dissennate e dannatamente criticabili), che probabilmente sarà anche in questo caso l'unico a pagare.
 
Stavolta però non basterà un semplice avvicendamento in panchina a far risorgere l'Inter: il rinnovamento dovrà partire dai vertici, magari già da adesso. Il tempo dei tentennamenti e delle indecisioni è finito, è arrivato il momento di agire.
 
Quasi sicuramente la guida tecnica della squadra il prossimo anno non sarà più Mr. Ranieri, che anche ieri  ha ripresentato un impresentabile Esteban Cambiasso in mediana, privando la squadra di velocità, palleggio, gioco, e facilitando la gara dell'Atalanta arrivata a S. Siro soprattutto per difendere lo 0 a 0.
Il 4-4-2 con Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Poli, Obi, Pazzini, Milito avrebbe avuto la sua logica in condizioni normali, non attualmente.
 
Purtroppo le alternative non erano molte, ma l'ostinazione nella scelta di mandare in campo sempre e comunque veterani "storicamente" affidabili sta diventando sin troppo evidentemente controproducente.
Con il pareggio di ieri il terzo posto si è incredibilmente avvicinato (grazie alla sconfitta della Lazio ed al pareggio tra Udinese e Napoli), ma la squadra vista in campo è apparsa demotivata, svuotata, stanca, desiderosa di chiudere una stagione cupa e deprimente.
 
L'orgoglio, dicevamo, ha lasciato spazio alla disillusione: le forze sono venute meno, l'interesse di chiudere degnamente svanito.
Non sappiamo se una "scossa" in questo momento potrebbe far bene, siamo sicuri comunque che le cose non peggiorerebbero.
 
Certo è che quando l'unico motivo di interesse è rappresentato dal battibecco scolaresco tra il d.t. Branca e l'ex dirgente Lele Oriali il quadro non può che essere deprimente.
Nonostante tutto, l'obiettivo (terzo posto) è ancora raggiungibile.
Domenica andremo ad affrontare la juventus a Torino, sarebbe bello tornare a gioire in una serata così.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Julio Cesar 6
Maicon 5,5
Lucio 6
Samuel 6
Nagatomo 5,5
Zanetti (C) 6
Cambiasso 4,5
Poli 6
Obi 6,5
Pazzini 4
Milito 4

Zarate 4
Castaignos 4
Faraoni 5,5

All. Ranieri 5,5



*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

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