lunedì 4 febbraio 2013

Siena vs INTER 3-1

Lacrime o non lacrime, ieri abbiamo assistito ad un'altra 'svista' (chiamiamola così) tattica dell'allenatore, che ha portato l'ennesima figuraccia e la settima sconfitta in Campionato.

Il modesto Siena, ultima della classe, ha saputo rosicchiare ai Nerazzurri 6 punti su 6 in stagione: se all'andata il risultato era stato bugiardo, ieri i toscani hanno meritato la vittoria con gioco e ritmo (e con qualche aiutino arbitrale sul quale però è giusto in fin dei conti soprassedere).
Le numerose assenze certamente non aiutano in un momento di difficoltà come quello attuale, l'inesperienza dell'allenatore nemmeno. Nelle ultime due gare (contro Torino e Siena appunto) è stata evidente la mancanza di idee e la scarsa capacità di lettura del match da parte del mister, incapace di proporre contromosse adeguate contro due compagini non certamente irresistibili a livello di interpreti.
L'Inter camaleontica di inizio anno, la squadra capace di adattarsi alla tipologia di gioco dell'avversario, sta lasciando pian piano spazio ad una squadra in balìa degli eventi, praticamente inerme ed incapace di contrastare l'opponente di turno. Quella che poteva essere una importante qualità sta rivelandosi in realtà una pericolosa arma a doppio taglio: alla lunga infatti l'incapacità di scegliere un'impostazione tattica base ha portato probabilmente ad una mancanza di sicurezza che la squadra sta pagando a caro prezzo. In special modo contro avversari chiaramente più deboli l'Inter dovrebbe imporre, e non subire, certezze, questo un elemento importante (fondamentale) anche dal punto di vista psicologico.
La trasferta senese si è invece trasformata in una disfatta che avrà sicuramente pericolose ripercussioni all'interno del Gruppo.
Anche la decisione di schierare dal primo minuto i due nuovi acquisti Schelotto e Kuzmanivic (quest'ultimo comunque positivo e propositivo, a differenza dell'ex atalantino apparso visibilmente fuori condizione) non è stata una decisione convincente, tantopiù su un campo complicato come quello del Franchi.
Il mercato è stato chiaramente importante, sono arrivate pedine necessarie per rinforzare un reparto (il centrocampo) che aveva bisogno di nuova linfa.

 È proprio per questo che dovremmo chiederci se valga ancora la pena insistere nel privilegiare il gioco sulle fasce quando in mezzo al campo sono adesso disponibili elementi importanti (anche da un punto di vista numerico). In tal senso un ritorno alla difesa a quattro, con Zanetti (o Schelotto) a destra, Nagatomo (o Pereira) a sinistra, Ranocchia e Juan Jesus centrali, potrebbe lasciare spazio ad una linea mediana più folta e compatta (magari a tre, con Cambiasso in mezzo a Kuzmanovic e Kovacic), con la possibilità di lasciare Guarin trequartista alle spalle della coppia di attacco. La copertura difensiva sarebbe certamente maggiore visti i problemi che la squadra sta incontrando sulle linee esterne, senza peraltro sbilanciare lo schieramento e garantendo comunque (speriamo) buona incisività in avanti.
Le idee camminano con le gambe degli uomini, disse un vecchio saggio, speriamo che all'Inter gli uomini tornino anche a correre. Sarebbe già un bel passo in avanti, con o senza idee.
Adesso sotto con la partita di domenica contro il Chievo,
sarà vietato sbagliare.
FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 6
Ranocchia 5
Chivu 4,5
Juan Jesus 6
Schelotto 4,5
Zanetti (C) 5
Kuzmanovic 6
Nagatomo 6
Guarin 5
Cassano 5,5
Palacio 5

Kovacic 6
Rocchi 5
Gargano 5,5

All. Stamaccioni 4

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