domenica 4 settembre 2011

Incomprensibile!

Ci risiamo.
Doveva essere una tranquilla settimana di relax e invece l'ennesima leggerezza di una dirigenza non all'altezza porta nuovamente i riflettori sui Nerazzurri.
Tutti pronti ad accusare, criticare, beffeggiare, stavolta devo dire a ragion veduta.
Non tanto per l'impossiblità di schierare Forlàn in Champions League per l'intera fase a gironi (che poi è l'unica vera problematica), bensì per la gestione della vicenda.
In molti si erano chiesti come fosse possibile utilizzare il calciatore uruguaiano in Champions avendo lo stesso già disputato una gara nei preliminari di Europa League con la maglia dell'Atletico Madrid, senza però ricevere risposta dagli addetti ai lavori, che si erano anzi prontamente prodigati a sottacere sulla questione.
Questo può farci capire quanta incompetenza, superficialità, imperizia pervada il mondo del pallone, anche ai massimi livelli: com'è possibile che una squadra tra le più importanti nella storia del calcio come l'Inter non sia in grado di concludere degnamente un affare del genere? Com'è stato possibile incorrere in questo errore così grossolano?
Probabilmente la disabitudine agli acquisti ha giocato un ruolo importante, anche se in un settore milionario, nel quale assistiamo continuamente a transazioni da milioni e milioni di euro, tutto ciò non dovrebbe accadere.
I calciatori sono (in special modo in Italia dove il business attorno al calcio non è ancora del tutto sviluppato come in Inghilterra) un patrimonio importante per le società, il loro ingaggio sposta i valori in bilancio e ne determina le strategie finanziarie: è per questo che prima dell'acquisto del prodotto (calciatore) l'acquirente (società) dovrebbe analizzarne caratteristiche e funzionalità al progetto, accertando gli aspetti positivi dell'affare.
Certamente l'approssimativo regolamento UEFA non aiuta gli operatori di mercato: che senso ha questo veto? Tra l'altro il divieto di schierare un calciatore in Europa se quest'ultimo avesse già disputato una gara internazionale con un'altra maglia nello stesso anno, alimenta le potenzialità speculative di società interessate soltanto al business e non alla crescita del sistema calcio.
In questo modo venditore/acquirente si trovano a dover discutere di un prodotto che può essere sfruttato soltanto a metà, con relativo danno per entrambe (anzi per la totalità) delle parti in gioco.
Detto questo, condannato il pacchiano errore di Branca e della cerchia di addetti al mercato che a lui fan capo, non credo che l'assenza del 'Chacha' possa rappresentare un grosso problema per i Nerazzurri ai fini del passaggio della fase a gironi.
Magari però una maggiore attenzione avrebbe evitato tante magagne...

1 commento:

Anonimo ha detto...

infatti, nessun problema, si va fuori belli spediti. Ridicoli.
Amba