mercoledì 2 giugno 2010

DOBBIAMO RIDIMENSIONARE IL POTERE DEI PROCURATORI!

Come volevasi dimostrare. Noi di "Interista nel Cuore" lo avevamo già denunciato qualche giorno fa (http://interistanelcuore.blogspot.com/2010/05/linspiegabile-voglia-di-andar-via.html) e adesso ecco svelato l'arcano: dietro alla inconsueta sparata del Principe al termine della Finale di Champions League di Madrid, quando l'argentino aveva messo in dubbio il suo futuro in Nerazzurro, c'è la mano del suo procuratore Fernando Hidalgo, il quale molto probabilmente deve aver spinto il suo assistito a batter cassa, anche e soprattutto per gonfiare le proprie tasche.
In data odierna arriva la perla: "Milito è disgustato dal comportamento della società Nerazzurra", firmato F. Hidalgo.
Qualcuno dovrebbe ricordare all'agente dell'attaccante che il suo assistito ha firmato un contratto di tre anni con l'Inter, e che il calciatore è obbligato a tenere un comportamento professionale proprio in virtù di quella firma.
Caro Hidalgo, i contratti vengono stipulati proprio per assicurarsi le prestazioni dei PROFESSIONISTI per tutta la durata dell'accordo, e se un calciatore, il cui cartellino appartiene ad una società, riceve offerte da altre squadre, non significa che la società proprietaria sia tenuta necessariamente ad aprire trattative. Oppure ad aumentare l'ingaggio del proprio tesserato per evitare il suo malcontento.
Quando un calciatore professionista (e tantopiù il suo procuratore) sottoscrive un accordo contrattuale, dovrebbe essere consapevole di quello che sta facendo: nel momento in cui firma infatti assicura le proprie prestazioni al servizio della società dalla quale viene retribuito.
E indipendentemente dai traguardi che verranno raggiunti, sia la società che il calciatore dovranno rispettare con professionalità l'accordo stipulato.
Il calcio deve tornare nelle mani delle società e dei calciatori, veri protagonisti di questa enorme macchina che sta divenendo sempre più business e sempre meno gioco.
La società Nerazzurra a mio avviso dovrebbe far valere i propri diritti e alzare la voce contro le parole di un procuratore che sta cercando soltanto di destabilizzare l'ambiente in modo da metter contro giocatore e società, e intascarsi la percentuale a seguito di un'eventuale cessione.
Credo comunque che il Presidente Moratti ed il suo staff sapranno affrontare nel migliore dei modi anche questa grana poco 'simpatica'.
Intanto però, a parer mio, dovrebbero essere introdotti regolamenti atti a ridimensionare il potere degli agenti procuratori sia nei confronti dei loro assistiti, sia nei confronti delle società, e norme che rendano i contratti sottoscritti maggiormente cautelativi.

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