lunedì 6 maggio 2013

Napoli vs INTER 3-1

Quattordici sconfitte sono tante, troppe.
Alibi e scusanti non mancherebbero, sia chiaro, ma l'andamento della squadra in questo duemilatredici non può essere giustificato.
Stramaccioni dice che "nei nostri giudizi non possiamo non tener conto della lunga serie di infortuni che quest'anno ha colpito la Squadra": in parte ha ragione, ma una seria analisi dovrebbe andare oltre la sfortuna. E questo, il nostro giovane allenatore, sembra non volerlo capire.
Le innumerevoli critiche piovute addosso alla società, alla dirigenza, e allo stesso Mr. Strama, devono essere suddivise in egual misura, non ignorate.
Quando parliamo di "errata programmazione" (e lo facciamo ormai da un paio d'anni) chi spesso e volentieri mette la faccia di fronte alle telecamere (il tecnico) dovrebbe avere, quantomeno per rispetto verso i milioni di tifosi che seguono la squadra, il buon gusto di spiegare come stanno realmente le cose, di fugare facili speranze ed illusioni, raccontandoci semplicemente la verità.
La partita di ieri contro il Napoli, nonostante le false retoriche dei soliti addetti ai lavori che ieri ci hanno raccontato di una bella e combattiva Inter (quasi con un accenno riverenza come si fa di fronte ad un moribondo) soltanto perchè resisi conto, con 5-6 mesi di colpevole ritardo, del "particolare momento della squadra", era persa in partenza: possiamo star qui a disquisire sul rigore concesso (con troppa facilità) ai partenopei, su qualche buona occasione creata dai Nerazzurri, ma sarebbe soltanto l'ennesimo tentativo di ignorare la realtà dei fatti, di prenderci in giro. La gara del San Paolo era già segnata nell'epilogo, tutti lo sappiamo, inutile nascondersi dietro ad un dito.
La società è ora chiamata a scelte coraggiose e definitive: tagliare di netto col passato e guardare con progettualità diverse (e serie) al futuro. Il calcio è cambiato, e lo ha fatto ad un ritmo talmente veloce che  in molti (inclusi Noi) si sono fatti trovare colpevolmente impreparati.
Tutte queste parole, queste dissertazioni , questi continui appelli non vengono fatti per criticare aprioristicamente l'operato della società, bensì per cercare di allontanarla da un equivoco che altrimenti rischia di tagliar fuori i Nerazzurri in modo irreparabile: il cambiamento è adesso. È arrivato il momento di rivoluzionare. L'Inter, caro Presidente Moratti, non può più attendere immobilismi , indecisioni, inutili inerzie.
Restare fuori dalle coppe a qualcuno ha giovato.
Non mi sognerei mai di prendere quel "qualcuno" come esempio da seguire, ma di strade purtroppo non ve ne sono molte.
L'Inter del Triplete è acqua passata ormai, nessuno potrà mai togliercela, ma dobbiamo tracciare una linea netta, senza che debiti di riconoscenza o ricordi lontani possano più bloccare la strada del domani. Anche se, a pensarci bene, l'Inter del Triplete questo Campionato lo avrebbe vinto a mani basse.
Sempre con Voi...FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 4
Jonathan 5
Ranocchia 5
Chivu (C) 4,5
Juan Jesus 5
Pereira 5,5
Kuzmanovic 4,5
Kovacic 6
Benassi 5
Guarin 6
Alvarez 5,5

Cambiasso 5
Schelotto 4
Pasa s.v.

All. Stramaccioni 5

1 commento:

Ezio ha detto...

Ci vuole uno sceicco!