Alibi e scusanti non mancherebbero, sia chiaro, ma l'andamento della
squadra in questo duemilatredici non può essere giustificato.
Stramaccioni dice che "nei nostri giudizi non possiamo non tener conto
della lunga serie di infortuni che quest'anno ha colpito la Squadra": in
parte ha ragione, ma una seria analisi dovrebbe andare oltre la
sfortuna. E questo, il nostro giovane allenatore, sembra non volerlo
capire.
Le innumerevoli critiche piovute addosso alla società, alla dirigenza, e
allo stesso Mr. Strama, devono essere suddivise in egual misura, non
ignorate.
Quando parliamo di "errata programmazione" (e lo facciamo ormai da un
paio d'anni) chi spesso e volentieri mette la faccia di fronte alle
telecamere (il tecnico) dovrebbe avere, quantomeno per rispetto verso i
milioni di tifosi che seguono la squadra, il buon gusto di spiegare come
stanno realmente le cose, di fugare facili speranze ed illusioni,
raccontandoci semplicemente la verità.
La partita di ieri contro il Napoli, nonostante le false retoriche dei
soliti addetti ai lavori che ieri ci hanno raccontato di una bella e
combattiva Inter (quasi con un accenno riverenza come si fa di fronte
ad un moribondo) soltanto perchè resisi conto, con 5-6 mesi di colpevole
ritardo, del "particolare momento della squadra", era persa in
partenza: possiamo star qui a disquisire sul rigore concesso (con troppa
facilità) ai partenopei, su qualche buona occasione creata dai
Nerazzurri, ma sarebbe soltanto l'ennesimo tentativo di ignorare la
realtà dei fatti, di prenderci in giro. La gara del San Paolo era già
segnata nell'epilogo, tutti lo sappiamo, inutile nascondersi dietro ad
un dito.
La società è ora chiamata a scelte coraggiose e definitive: tagliare di
netto col passato e guardare con progettualità diverse (e serie) al
futuro. Il calcio è cambiato, e lo ha fatto ad un ritmo talmente veloce
che in molti (inclusi Noi) si sono fatti trovare colpevolmente
impreparati.
Tutte queste parole, queste dissertazioni , questi continui appelli non
vengono fatti per criticare aprioristicamente l'operato della società,
bensì per cercare di allontanarla da un equivoco che altrimenti rischia
di tagliar fuori i Nerazzurri in modo irreparabile: il cambiamento è
adesso. È arrivato il momento di rivoluzionare. L'Inter, caro Presidente
Moratti, non può più attendere immobilismi , indecisioni, inutili
inerzie.
Restare fuori dalle coppe a qualcuno ha giovato.
Non mi sognerei mai di prendere quel "qualcuno" come esempio da seguire, ma di strade purtroppo non ve ne sono molte.
L'Inter del Triplete è acqua passata ormai, nessuno potrà mai
togliercela, ma dobbiamo tracciare una linea netta, senza che debiti di
riconoscenza o ricordi lontani possano più bloccare la strada del
domani. Anche se, a pensarci bene, l'Inter del Triplete questo
Campionato lo avrebbe vinto a mani basse.
Sempre con Voi...FORZA RAGAZZI!
.:: I Voti ::.
Handanovic 4
Jonathan 5
Ranocchia 5
Chivu (C) 4,5
Juan Jesus 5
Pereira 5,5
Kuzmanovic 4,5
Kovacic 6
Benassi 5
Guarin 6
Alvarez 5,5
Cambiasso 5
Schelotto 4
Pasa s.v.
All. Stramaccioni 5
1 commento:
Ci vuole uno sceicco!
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