sabato 22 dicembre 2012

INTER vs Genoa: 1-1

Termina con un pareggio il 2012 Nerazzurro, un altro mezzo passo falso che allontana speranze e accresce rimpianti. 
Sotto di un gol a S. Siro contro il Genoa, soltanto l'orgoglio stavolta ha evitato la sconfitta, in una partita che è stata evidentemente mal preparata e male impostata, con scelte a dir poco discutibili, a partire dalla riesumata difesa a quattro che aveva portato, peraltro soltanto una settimana fa, alla sconfitta romana contro la Lazio.
La condizione precaria di alcuni giocatori, le difficoltà portate dalla bravura dell'avversario di turno, rappresentano soltanto inutili scusanti: l'Inter attuale non può permettersi di regalare intere frazioni di gioco per poi cambiare a gara in corso. L'Inter attuale non dispone di individualità tanto decisive ed incisive da poter prescindere da idee di gioco e sviluppo corale della manovra.
La quadratura trovata con il 3-4-1-2 è stata incomprensibilmente smantellata per lasciare spazio ad opinabili vedute ed inopportune scelte tattiche.
La stagione avrebbe potuto prendere ben altra direzione con scelte diverse, questo possiamo affermarlo anche in mancanza di riprova: non è concepibile che l'assenza di un singolo calciatore (mi riferisco alla clamorosa vicenda relativa alla squalifica di Guarin, che meriterebbe un approfondimento a parte), seppur il più in forma del momento, possa condizionare in modo così considerevole gioco e rendimento di squadra.
La gara giocata oggi contro il Genoa purtroppo non ci racconta una sfortunata ed isolata contingenza (sulla quale in fin dei conti potremmo anche soprassedere), ma ci conferma una realtà che non possiamo più ignorare: l'Inter non riesce a far gioco, la regia delegata alle giocate di Cassano e quindi avanzata sul centro sinistra offensivo non riesce a sopperire all'evidente mancanza di qualità in mezzo.
Su 21 punti a disposizione, nelle ultime sette partite l'Inter è stata capace di raccoglierne soltanto 8: sta tutta in questi "mancati" tredici punti l'abissale distacco da una capolista che (pur meritatamente) sta guidando il Campionato per chiara mancanza di degne avversarie. E queste considerazioni non possono che far accrescere il rammarico per aver colpevolmente compromesso una stagione che come detto avrebbe potuto avere ben altri risvolti.
La sosta invernale arriva comunque al momento giusto e servirà per ricaricare le pile (oltre che per recuperare i numerosi acciaccati) ad una squadra sulla quale comunque permane l'assoluta necessità di intervenire con rinforzi qualitativamente all'altezza: un difensore, un centrocampista ed un attaccante (se non due) di livello consentirebbero infatti un salto di qualità importante. Se il lavoro della dirigenza è quello di rafforzare la squadra, non vedo perché in una Società importante come l'Inter debbano sempre uscir fuori insormontabili problematiche che bloccano i flussi in entrata. I Nerazzurri sono nati per lottare in alta classifica, e per farlo occorrerà intervenire sul mercato. Punto.
Nel calcio non si deve inventare niente: devono capirlo Società, giocatori, e soprattutto allenatore.
La mancata vittoria di oggi sarà destinata a pesare moltissimo nel prosieguo di un Campionato che, pur non  essendo arrivato ancora al giro di boa, appare incanalato verso un epilogo che comunque, per adesso, non ci va di raccontare.
Augurandoci tutti che questo Natale possa portare gli auspicati doni, adesso è tempo del meritato riposo.
Ci vediamo a Gennaio.

FORZA RAGAZZI!

.:: I Voti ::.

Handanovic 5,5
Zanetti (C) 5
Ranocchia 5,5
Samuel 6
Juan Jesus 6,5
Gargano 6
Cambiasso 6
Alvarez 5
Palacio 5
Cassano 6
Milito 5

Chivu 6
Pereira 6
Livaja 5

 All. Stramaccioni 5

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono sostanzialmente d'accordo con te, i cambiamenti tattici fatti dopo che si è tovato il giusto quadramento con guarin trequartista soono deleteri. La cosa che più spaventa è la mancanza di gioco, o meglio la difficoltà a creare un gioco fluido. Manca un regista e quello che abbiamo è confinato fuori rosa.. Rocchi può andare bene come vice punta ora però ci serve un bel regista.
Iacopo