lunedì 9 settembre 2013

INTER-Juventus, la sfida infinita.


Della rivalità tra Inter e Juventus è stato già detto tutto ed il contrario di tutto. 
La sfida contro i bianconeri è indubbiamente l'appuntamento più atteso, più sentito, più importante dell'anno.
Il tifoso nerazzurro (così come quello juventino) vive da sempre la vigilia della gara in modo particolare, inutile negarlo: Inter-Juventus non può essere considerata una partita come tutte le altre, non lo è mai stata, non potrà mai esserlo.
Storia, tradizione, trofei, sono lì a ricordarne il prestigio, anno dopo anno, stagione dopo stagione.
Due modi diametralmente opposti di intendere il calcio, due filosofie agli antipodi, due mondi così vicini ma talmente distanti da risultare quasi estranei uno all'altro: entrambi però spesso vincenti (con modalità molto diverse, è bene ribadirlo), e pertanto inevitabilmente destinati al conflitto (sportivo).
Da ormai quasi cinquant'anni (era il lontano 1967 quando l'indimenticato Gianni Brera coniò l'espressione "Derby d'Italia") le due compagini lottano una contro l'altra (annate sfortunate a parte) per affermare il proprio primato nazionale, e se i bianconeri possono vantare ben 29 scudetti (e qui il discorso meriterebbe approfondimenti che però non è il caso di affrontare), i nerazzurri possono controbattere con il primato di essere l'unica squadra a non aver mai assaggiato gli "inferi" della serie cadetta.
Quest'anno la sfida arriva probabilmente troppo presto, la stagione è appena iniziata, i punti in palio sono pesanti ma naturalmente non decisivi. Guai però a sottovalutare l'importanza psicologica di un match che i due allenatori (Mazzarri e Conte ndr, anch'essi divisi da una cronica ed evidente antipatia) stanno preparando maniacalmente (con l'incognita ed il disagio di non poter lavorare con i nazionali in giro per il mondo) nei dettagli. Il prosieguo della stagione passa anche, e soprattutto, dalla sfida di Sabato prossimo.
Con una partita quasi perfetta l'Inter fu capace lo scorso anno di espugnare lo Juventus Stadium dopo una lunghissima serie positiva dei padroni di casa, salvo poi essere castigata nella gara di ritorno con le reti di Quagliarella e Matri, sconfitta che decretò il fallimento del progetto Stramaccioni. 
La nuova Inter di Mazzarri, per quanto mostrato sinora, appare concreta e determinata, due caratteristiche che sembravano ormai perdute da qualche anno. L'ultima Inter vincente a S. Siro è stata quella del Triplete, quella che per molti è considerata quasi inarrivabile.
Non scordiamoci però chi avremo di fronte Sabato pomeriggio, un avversario che ha provocato negli ultimi anni sin troppa "passione", un avversario che, per quanto possa essere dato per favorito, non dovremo commettere l'errore di considerare imbattibile. Arbitraggio e solite insidie permettendo.

1 commento:

Ezio ha detto...

Asfaltiamo questi goBBi di merda! FORZA RAGAZZI