martedì 5 giugno 2012

Mercato, serve una scossa!

Sfumato Lavezzi, Lucas pressochè irraggiungibile, la trattativa a rilento per Mattia Destro.
I proclami di rivoluzione e radicale rinnovamento del reparto avanzato nerazzurro stanno lasciando spazio alla dura realtà di un mercato ancora una volta pericolosamente votato “al risparmio”.
L’acquisto di Palacio , considerato avventatamente (e speranzosamente) apripista importante per stuzzicanti (e necessarie) future trattative, rappresenta ad oggi l’unico e misero colpo del calciomercato interista.
Proprio ieri il Presidente Massimo Moratti aveva rassicurato il popolo nerazzurro, promettendo un roseo futuro fatto di acquisti importanti, sbilanciandosi addirittura sul progetto del nuovo stadio di proprietà.
Le parole del numero uno interista non lasciano mai indifferenti, non può essere altrimenti, anche se le scottature delle recenti avare sessioni di mercato dovrebbero aver insegnato qualcosa.

In un mondo nel quale l’economia sta andando a rotoli è necessario trovare  sistemi alternativi per smuovere l’immobilismo finanziario.
Il ‘pianeta calcio’ purtroppo non fa eccezione, anche se in questo caso trovare alternative è ancora più complicato: la forza economica delle società, soprattutto in Italia, è rappresentata dai liquidi (che scarseggiano) e dalla forza lavoro (i calciatori), divenuti ormai piccole imprese all’interno delle rispettive società di appartenenza.
Termini quali “comproprietà”, “prestito”, “diritto di riscatto”, “scambio” sono entrati di diritto nel vocabolario calcistico contemporaneo e rappresentano proprio quelle inevitabili opzioni dalle quali ormai i Presidenti non possono più prescindere.

Il problema del mercato nerazzurro è però rappresentato dalla intollerabile lentezza delle trattative: il materiale a disposizione non mancherebbe, ci sarebbero molti possibili “scambi” da proporre, sui quali discutere e grazie ai quali gettare le basi per future trattative.
Non perdere di vista l’obiettivo, non perdere terreno nei confronti delle (accanite) concorrenti, cercando di battere queste ultime sul tempo, dovrebbe rappresentare la strategia primaria di ogni operatore (di mercato).
Il caso-Lavezzi deve pur aver insegnato qualcosa. A dire il vero, non più di tanto.
E intanto il problema attaccanti rimane...



*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.

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