Passi per i tuoi atteggiamenti un po' "naif" (come definiti eufemisticamente da Mr. Mou), passi per il tuo cuore rossonero, ma stavolta hai toccato il fondo.
Ora che eravamo riusciti a toglierci di mezzo il pizzaiolo-procuratore più ricco e intramone del calcio europeo, tu ce lo riporti indietro, mettendo da parte buoni sentimenti e propositi (quelli di tuo fratello, fino ad ieri anche tuo procuratore) per affidarti a chi di professione fa lo "spilla-soldi".
La settimana era iniziata molto male, con le dichiarazioni dell'allenatore portoghese in netta controtendenza rispetto a quelle societarie: nella giornata di martedì 09/02 infatti Josè Mourinho aveva categoricamente smentito le parole di Branca (che nel post-partita di domenica aveva attribuito la scarsa verve agonistica di Balotelli in Inter-Genoa ad un attacco gastro-intestinale), diffidando tutti dal credere alla storia del Balotelli influenzato (e, come era trapelato, con 38 di febbre).
La tesi dell'allenatore è quella che mi ha convinto di più: ricordate quando la società faceva passare le sbronze di Adriano per risentimenti muscolari? Ecco, questa storia, a parer mio, gli somiglia molto.
Perchè tutti noi attenti osservatori non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa indolenza che il campioncino italiano ha manifestato durante l'ultima partita dei Nerazzurri, indolenza che se fosse stata causata da reali problemi fisici (fossero stati essi muscolari, influenzali o altro) l'allenatore (in quel caso Baresi istruito da Mourinho, in tribuna) avrebbe dovuto provvedere immediatamente a rimediare (sostituendo il povero Mario). Gli incitamenti dei compagni a beneficio dell'azzurrino (plateale quello di Eto'o) ci hanno fatto capire (almeno a me) che i problemi in realtà fossero di natura psicologica: Balotelli semplicemente non era entrato in partita, e non aveva nessuna intenzione di farlo perchè..."naif".
Ora che il nuovo procuratore Raiola, tra l'altro esperto di mal di pancia, è tornato alla carica non vorrei che queste finte influenze si manifestassero anche fuori stagione e contribuissero a minare dall'interno un ambiente che deve restare tranquillo e sereno alla vigilia di una settimana DECISIVA.
Quindi, caro Mario, adesso pensiamo a vincere queste tre partite, poi penseremo a te.
1 commento:
Il giocatore singolo viene sempre dopo la squadra.
Se Mario sta male nell'Inter, non ci son problemi. Arriva a giugno e chiede la cessione.
Ora però conta meno di zero il suo presunto mal di pancia.
Mi auguro da interista, e amante del calcio che il ragazzo si riprenda a pieno e rientri in carreggiata. C'è bisogno di tutti per portare a termine questa difficile stagione. Lui è un patrimonio del calcio italiano e della società e spero davvero che dimostri in nerazzurro tutto il suo valore.
Edo
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