Febbraio negli ultimi anni è sempre stato il mese più critico in casa Nerazzurra e le puntuali e premature uscite dalla Champions League ne sono la testimonianza più visibile. Ma non solo.
Nelle ultime tre stagioni l'Inter ha manifestato un evidente calo di condizione psico-fisica che ha portato, nei mesi di febbraio-marzo, ad un inevitabile appannamento anche nelle gare di campionato ed ai pericolosi riavvicinamenti prima di Roma e poi di Juve.
Negli anni passati però i primi sintomi, le prime avvisaglie di un probabile rallentamento della corazzata Nerazzurra si erano viste nell'immediato rientro dalla sosta invernale (indicata spesso dagli addetti ai lavori come possibile concausa, se non la maggiore, della scarsa verve della squadra, in conseguenza anche di ritiri poco sensati in località esotiche con conseguenti sbalzi di temperatura di 20-30 gradi, che certo non devono aver aiutato le sensibili fibre muscolari dei calciatori Interisti) quando la squadra, dopo le festività natalizie, non sembrava pimpante come 15 giorni prima.
Quest'anno invece, facendo tutti gli scongiuri del caso, mi è parso di notare una positiva inversione di tendenza, riscontrando nei calciatori una determinazione e una condizione atletica eccellenti, in special modo nell'ultimo periodo, nel quale i Nerazzurri sono stati capaci di asfaltare Milan e Juventus con il minimo sforzo.
Che dipenda da una diversa modalità nella preparazione fisica o semplicemente da una voglia e determinazione maggiori dei ragazzi non importa molto. Ciò che veramente conta è arrivare all'appuntamento del 24 Febbraio 2010 non spompati come nelle passate stagioni, ma pimpanti e decisi come adesso, per poter affrontare il Chelsea ad armi pari, di testa e di gambe.
Se l'intento sarà perseguito a dovere, i risultati a mio parere, sempre tenendo rigorosamente le dita incorciate, arriveranno.
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