Non si può sempre vincere, è vero, ma nemmeno perdere così.
Niente drammi per carità, un'analisi approfondita della debàcle di stasera è però doverosa.
Ma partiamo dalla cronaca del match, che vedeva i Nerazzurri affrontare i colchoneros nel prestigioso teatro del Louis II di Montecarlo.
Mr. Benitez rivoluziona il modulo, rinfoltisce il centrocampo con Stankovic e schiera Milito unica punta, con un 4-3-2-1 formato da Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Chivu, Zanetti (C), Cambiasso, Stankovic, Sneijder, Eto'o e Milito.
L'Inter sembra iniziare la partita con il piglio giusto, e nei primissimi minuti del match riesce a rendersi anche pericolosa in avanti, dove però si intuisce sin da subito che Diego Milito è troppo solo e staccato dal resto della squadra.
Dopo una prima mezz'ora nella quale i Nerazzurri riescono sostanzialmente ad avere in mano il pallino del gioco, gli avversari iniziano a creare i primi grattacapi alla retroguardia Interista con il duo d'attacco Aguero-Forlan, ben supportati da un Reyes molto positivo.
Il primo tempo termina comunque sullo 0 a 0.
Nella seconda frazione l'Inter si ripresenta in campo lo stesso undici titolare, e forse è stato questo uno degli errori della serata. La squadra è apparsa infatti sin dai primi minuti molto stanca, e l'innesto di forze fresche avrebbe magari portato maggiore brillantezza, soprattutto in un centrocampo dove Capitan Zanetti e Dejan Stankovic sono apparsi visibilmente fuori condizione.
Gli avversari (che probabilmente avevano effettuato una preparazione specifica proprio per questo match) appaiono invece maggiormente pimpanti, e con le ripartenze in contropiede riescono a mettere in seria difficoltà la Nostra retroguardia.
Il primo gol arriva al 61', sugli sviluppi di un'azione di 'sfondamento' sull'asse Reyes-Aguero, che porta l'esterno spagnolo a concludere a rete da posizione ravvicinata.
L'allenatore Nerazzurro prova a cambiare, inserendo Pandev per Stankovic e tornando all'antico, ma la squadra di Sanchez Flores non concede sbocchi e comanda il gioco con una imbarazzante semplicità. A sette minuti dalla fine arriva il raddoppio, segnato da Aguero, che approfitta di un grossolano errore difensivo della retroguardia Nerazzurra.
Nei minuti finali entra anche il giovane Coutinho al posto di Sneijder, e proprio su un'azione iniziata dal brasiliano l'Inter riesce a trovare il rigore: Diego Milito è però in serata no, e sbaglia anche dagli undici metri.
Finisce 2 a 0 per gli spagnoli, onore agli avversari che hanno strameritato la vittoria.
Purtroppo per Moratti la bacheca societaria non si arricchirà dell'agognata Supercoppa Europea.
.:: I Voti ::.
Julio Cesar 6,5
Maicon 5
Samuel 6
Lucio 5,5
Chivu 5,5
Zanetti 5
Cambiasso 5,5
Stankovic 4,5
Sneijder 5,5
Eto'o 6
Milito 4
Pandev 6
Coutinho 6
All. Benitez 4
Dopo aver analizzato il match voglio però affrontare un discorso più generale sull'attuale situazione della Nostra Squadra.
A mio avviso ci sono infatti diversi fattori che dovrebbero destare preoccupazione, che però non riscontro nelle parole nè dell'allenatore, nè della società, nè dei giocatori.
L'arrivo di un nuovo tecnico, per gli equilibri di una squadra, è una cosa molto delicata.
L'Inter negli ultimi due anni (dopo il percorso iniziato sotto la gestione Mancini) era riuscita a trasformare le proprie frustrazioni (a seguito di un lunghissimo periodo di scarse vittorie) in energia positiva e convinzione nei propri mezzi, convinzione che aveva portato i Ragazzi ad esprimersi al massimo delle loro potenzialità.
Decisiva, in tal senso, era stata la sottile ed acuta psicologia di Josè Mourinho, che aveva portato ogni giocatore a sentirsi parte integrante di un gruppo necessariamente vincente: ogni singolo si era sentito un pezzo importante, anzi fondamentale, del puzzle.
Anche il nuovo modulo (il 4-2-3-1) si addiceva perfettamente alle caratteristiche degli effettivi in squadra, e ne esaltava al massimo le caratteristiche.
Come dicevo, l'Inter veniva da un lungo periodo di insuccessi (mi riferisco soprattutto all'Europa) e la vittoria dell'ultima Champions League aveva dato ai ragazzi un'incredibile carica di autostima (che ha portato ad esempio Wesley Sneijder ad esprimersi a livelli altissimi anche al Mondiale in Sudafrica).
Dopo le tante vittorie, dopo lo storico 'triplete', sono però arrivati i primi preoccupanti segnali: calciatori che volevano cambiare aria o semplicemente ottenere un adeguamento all'ingaggio (vedi Milito e Maicon), l'allenatore che se ne va, la scarsa voglia della società di investire sul mercato, che ha portato soltanto cessioni (clamorosa quella di Mario Balotelli) e niente acquisti.
Se poi ci mettiamo il normale senso di appagamento di una squadra che ha vinto praticamente tutto quanto c'era da vincere, l'età 'avanzata' di molti calciatori in rosa (che con i successi dell'anno passato hanno coronato un sogno inseguito per un'intera carriera), la scarsa verve di un'allenatore che sembra dare maggiore importanza alla tattica che alla psicologia (errore madornale in una squadra già esperta come quella Nerazzurra, che avrebbe bisogno soprattutto di motivazioni per esprimere il proprio potenziale, e Mr. Mou questo lo aveva capito benissimo), il succitato cambio di strategia societaria (in nome di un fair-play finanziario che sembra dover toccare soltanto la Nostra società, che paradossalmente è quella che sta meglio, visti anche gli importanti introiti a seguito delle vittorie dello scorso anno) che sta pensando soltanto a fare cassa e non sembra intenzionata a rinfoltire e ringiovanire il gruppo come la logica imporrebbe, ecco spiegate le mie preoccupazioni per la stagione che sta per iniziare (che è anzi, purtroppo, già iniziata).
Niente psicodrammi dopo una sconfitta come dicevo in apertura, per carità, ma ho tanta paura che se non cambia qualcosa la sconfitta di ieri non sarà un episodio isolato.
Nonostante questo però voglio ugualmente ringraziare i Nostri Ragazzi per le bellissime emozioni che ci hanno regalato sinora!
E ora sotto col Bologna, dove servirà necessariamente una vittoria!
FORZA RAGAZZI!
1 commento:
Ci vòle Fabregas..!!
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