Intanto ieri è arrivata
l'aritmetica certezza della qualificazione al prossimo turno di Europa League
(le prossime due gare serviranno soltanto per decretare la vincitrice del
girone, con Inter e Rubin Kazan appaiate al momento in testa a quota 10 punti),
con una prestazione impeccabile che rende merito alla eccellente preparazione
della gara da parte del giovane allenatore Stramaccioni.
Con Ranocchia e Samuel fermi
per infortunio e la cronica indisponibilità del rumeno Chivu, Mr.
Strama ha infatti dovuto reinventare il reparto arretrato, con un
ritorno allo schieramento a quattro: la scelta (obbligata) è caduta sull'ormai
inamovibile Juan Jesus schierato al fianco di Matias Silvestre. Il difensore
argentino, dopo qualche titubanza nella prima frazione di gioco, è riuscito a
scrollarsi di dosso la tensione e nella seconda frazione è stato protagonista
di un'ottima prestazione. A completare il reparto Jonathan (discreto stavolta)
e Nagatomo (uscito all'intervallo per lasciare spazio all'eroe di giornata Rodrigo
Palacio).
Mr. Strama aveva optato per un
4-5-1 iniziale, preferendo una maggiore copertura della trequarti difensiva
rispetto al maggior peso specifico in avanti: ancora una volta ha avuto ragione
lui. Il Partizan non è riuscito a giocare tra le linee, finendo spesso per
sbattere contro il muro difensivo eretto dai Nerazzurri. Neanche la stellina
Markovic ha brillato come tutti potevamo aspettarci.
L'infortunio occorso a Gaby
Mudingayi dopo appena quindici minuti di gioco ha favorito l'inserimento in
mediana di Walter Gargano, elemento ormai imprescindibile nello scacchiere Nerazzurro.
Con Cambiasso direttore
d'orchestra e gli infaticabili Capitan Zanetti e Pereira (quest'ultimo meglio
nella seconda frazione) sugli esterni, l'unica punta Livaja è così apparsa meno
sola. L'Inter ha dunque puntato su un gioco attendista, pronta a ripartire non
appena fosse capitata l'occasione giusta.
Nel primo tempo i padroni di
casa sono riusciti comunque a rendersi pericolosi in un paio di occasioni,
entrambe prontamente sventate da uno strepitoso Samir Handanovic, sempre più
numero uno.
Ad inizio secondo tempo, come
detto, arriva la svolta della gara: fuori Nagatomo, dentro Palacio.
L'attaccante argentino segna prima un gol semplicissimo splendidamente
assistito da Guarin, poi raddoppia con un perfetto destro ad incrociare che va
ad infilarsi nell'angolino basso alle spalle del portiere (altro assist di
Guarin). Il top player che non t'aspetti.
Per il terzo gol dobbiamo
attendere il minuto ottantasette, quando Guarin (uno dei migliori) trova
meritatamente la rete grazie alla solita invenzione di Antonio Cassano (a dire
il vero entrato in campo un po' svogliato).
La segnatura avversaria,
arrivata qualche minuto dopo, serve soltanto per le statistiche.
Allo Stadio FK Partizan di
Belgrado l'Inter ha confermato di essere squadra vera, a prescindere da modulo
ed interpreti.
Lo spirito e le idee sono
quelli giusti, continuiamo su questa strada.
FORZA RAGAZZI!
Handanovic 8
Jonathan 6,5
Silvestre 6,5
Juan Jesus 7
Nagatomo 6,5
Zanetti (C) 6,5
Mudingayi 6
Cambiasso 7
Guarin 7,5
Pereira 7
Livaja 6,5
Jonathan 6,5
Silvestre 6,5
Juan Jesus 7
Nagatomo 6,5
Zanetti (C) 6,5
Mudingayi 6
Cambiasso 7
Guarin 7,5
Pereira 7
Livaja 6,5
Gargano 7
Palacio 8,5
Cassano 6
Palacio 8,5
Cassano 6
All.
Stramaccioni 8
Nessun commento:
Posta un commento