Tra sparate e smentite, falsi ammiccamenti ed inutili
sotterfugi, il calciomercato è già entrato negli ultimi,
roventi, quindici giorni.
Tutte le trattative, gli obiettivi (reali o
meno), le scelte societarie, dovranno risolversi in questo ultimo ristretto
arco di tempo, nel quale indecisioni e tentennamenti
dovranno lasciare spazio a concretezza e tempestività.
Le recenti uscite dei Nerazzurri hanno palesato e
rimarcato l’assoluta necessità di interventi,
che dovranno essere mirati a rinforzare in particolar modo i reparti dicentrocampo ed attacco.
Negli ultimi giorni sono usciti da ‘radiomercato’ diverse
e disparate suggestioni: De Jong, Paulinho, Sandro, Jenas, Sahin,
M’Vila. Tutti nomi che in realtà sono dati in orbita
interista già da tempo, salvo poi puntualmente allontanarsi (si dice)
irrimediabilmente.
Tra tutti i nomi sopraelencati, il candidato più probabile a
vestire la maglia nerazzurra appare indubbiamente Nigel De Jong del Manchester City.
Già chiuso lo scorso anno dagli inamovibili Barry, Tourè e Milner, il recente
acquisto di Rodwell da parte dei citizens sembrerebbe un
chiaro indizio per la cessione del centrocampista olandese.
L’Inter è forte sul giocatore, da sempre sponsorizzato dal
compagno di nazionale Wesley Sneijder, e l’ultimo ostacolo sembrerebbe
rappresentato dall’alto ingaggio del mediano, che si aggira sui 3 mln di euro
annui.
Se fossero fondate le voci che danno i nerazzurri vicini
alla conclusione dell’affare, il non acquisto di De Jong sarebbe l’ennesima
dimostrazione di inefficacia ed incompetenza di una dirigenza che
anche quest’anno (a detta della stessa Società l’anno zero, quello della
‘rivoluzione’) si sta ritrovando ad arrancare, senza un minimo di
programmazione, negli ultimi giorni di un mercato nel quale ha speso malissimo le risorse a
disposizione, andando ad acquistare (senza apparente
urgenza) un portiere per 12 mln di euro e due giocatori (Mudingayi e Palacio)
ormai trentenni che non hanno, tra le altre cose, spostato minimamente gli
equilibri tecnico-tattici della squadra.
Lo dicevamo due mesi fa, ed ora lo ribadiamo: serve una scossa!
Nessun commento:
Posta un commento