L'aziendalismo inevitabile, fastidioso
elemento limitante di un mercato già in salita.
Il consueto immobilismo, almeno da un
paio di stagioni ad oggi, che contraddistingue il mercato Nerazzurro ha già
provocato (e siamo soltanto a metà Giugno) una diffusa sensazione di
malcontento che difficilmente troverà l'indulgenza della Tifoseria Interista.
La crisi economica planetaria, le
attenuanti rappresentate dalle severe regole imposte dal fantomatico Financial
Fair Play, i proclami di un mercato volto al ringiovanimento strutturale della
rosa ed al contenimento dei costi, hanno sinora alimentato soltanto tante voci,
ma nessuna sostanza.
Un solo colpo, rappresentato
dall'acquisto dell'attaccante Rodrigo Palacio, un calciatore senza dubbio
interessante, ma già trentenne e con un passato non certo da fuoriclasse
(escludendo l'exploit dell'ultima stagione al Genoa).
E se è vero che l'era del Moratti
"spendaccione" è ormai finita da un pezzo, non possiamo però fare a
meno di chiederci quali siano le reali intenzioni di una dirigenza che continua
a farsi soffiare calciatori sotto il naso (vd. Lavezzi, Isla, Asamoah), capace
poi soltanto di giustificarsi con ipocrite smentite ed antipatiche scappatoie.
Dopo i recenti trionfi, dopo la
riaffermazione della vincente e trasparente gloriosa tradizione nerazzurra, una
gestione sin troppo 'imprenditoriale' sta pericolosamente portando la squadra
verso un baratro dal quale sarà poi molto difficile riemergere.
E stavolta il marciume della disonestà,
fortunatamente o sciaguratamente, non c'entra nulla.
1 commento:
ma scusa tutto questo mercato in uscita(che poi si riesce a fare praticamente solo con rescissioni o poco più) e poi si compra Palacio che è ormai un vecchio, e forse silvestre a 10 milioni per uno.. Ma se si faceva giocare coutinho? a proposito che fine farà? Poi altra cosa clamorosa è il portiere: pare si voglia dare via Julio Cesar e fai carte false per Handanovic? Ma se Viviano è nostro perché non fare giocare lui invece di darlo via (Fiorentina o chi altro..).
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