Sfumato Lavezzi, Lucas pressochè
irraggiungibile, la trattativa a rilento per Mattia Destro.
I proclami di rivoluzione e radicale
rinnovamento del reparto avanzato nerazzurro stanno lasciando spazio alla
dura realtà di un mercato ancora una volta pericolosamente votato “al
risparmio”.
L’acquisto di Palacio , considerato
avventatamente (e speranzosamente) apripista importante per stuzzicanti (e
necessarie) future trattative, rappresenta ad oggi l’unico e misero colpo
del calciomercato interista.
Proprio ieri il Presidente Massimo
Moratti aveva rassicurato il popolo nerazzurro, promettendo un roseo futuro
fatto di acquisti importanti, sbilanciandosi addirittura sul progetto del nuovo
stadio di proprietà.
Le parole del numero uno interista non
lasciano mai indifferenti, non può essere altrimenti, anche se le scottature
delle recenti avare sessioni di mercato dovrebbero aver insegnato qualcosa.
In un mondo nel quale l’economia sta
andando a rotoli è necessario trovare sistemi alternativi per
smuovere l’immobilismo finanziario.
Il ‘pianeta calcio’ purtroppo non fa
eccezione, anche se in questo caso trovare alternative è ancora più
complicato: la forza economica delle società, soprattutto in Italia, è
rappresentata dai liquidi (che scarseggiano) e dalla forza lavoro (i
calciatori), divenuti ormai piccole imprese all’interno delle rispettive
società di appartenenza.
Termini quali “comproprietà”,
“prestito”, “diritto di riscatto”, “scambio” sono entrati di diritto nel
vocabolario calcistico contemporaneo e rappresentano proprio quelle inevitabili
opzioni dalle quali ormai i Presidenti non possono più prescindere.
Il problema del mercato nerazzurro è però
rappresentato dalla intollerabile lentezza delle trattative: il materiale a
disposizione non mancherebbe, ci sarebbero molti possibili “scambi” da
proporre, sui quali discutere e grazie ai quali gettare le basi per future
trattative.
Non perdere di vista l’obiettivo, non
perdere terreno nei confronti delle (accanite) concorrenti, cercando di battere
queste ultime sul tempo, dovrebbe rappresentare la strategia primaria di ogni
operatore (di mercato).
Il caso-Lavezzi deve pur aver insegnato
qualcosa. A dire il vero, non più di tanto.
E intanto il problema attaccanti rimane...
*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.
Nessun commento:
Posta un commento