venerdì 28 maggio 2010

L'inspiegabile voglia di andar via...

E' trascorsa ormai quasi una settimana dalla memorabile serata di Madrid, ma ho come la sensazione di non essermi goduto fino in fondo i successi che i Nostri Ragazzi hanno saputo regalarci, l'impresa che sono riusciti a compiere (mai riuscita a nessuno in Italia, ribadiamolo!).
Pienamente d'accordo col Presidente Moratti, che nei giorni scorsi aveva criticato il pessimo tempismo con cui Josè Mourinho si era allontanato dalla causa Nerazzurra per accasarsi al Real Madrid, sono stato molto infastidito anche dalle parole di Milito (che nell'immediato dopo partita aveva stupito tutti aprendo ad un suo possibile addio all'Inter) e Sneijder (il quale, ad inizio settimana, si era detto possibilista su un suo eventuale ritorno al Real) i quali, invece di lasciarsi andare e farsi coinvolgere dal clima festoso per la conquista del 'Triplete', hanno pensato subito alle proprie tasche ed alla via più veloce per ottenere un ritocchino al proprio ingaggio (quasi sicuramente su consiglio dei rispettivi procuratori).
Lungi da me esser polemico nei confronti dell'olandese e dell'argentino, che quest'anno ci hanno fatto vivere momenti indimenticabili e probabilmente irripetibili, devo però confidare che questi atteggiamenti mi hanno lasciato un po' di delusione e d'amaro in bocca.
In primo luogo perchè consideravo (e nonostante tutto considero ancora) entrambi 'uomini veri' in campo e soprattutto fuori, anche in relazione al loro attaccamento ai colori Nerazzurri manifestato più volte durante questa stagione, non ultimo il pianto di Milito in occasione della vittoria Scudetto a Siena. Ritenevo insomma che i due non avrebbero mai potuto soffrire del solito 'mal di pancia' che colpiva puntualmente Ibrahimovic ogni estate.
In seconda istanza perchè li reputo talmente intelligenti e sensibili da non cadere così facilmente nella sfacciataggine ed irriconoscenza che tempestano il mondo del pallone: il ragionamento sotto questo aspetto riguarda soprattutto El Principe.
Caro Diego, invece di toccare il cielo con un dito, di festeggiare con i tuoi compagni, dopo una doppietta nella finale di Champions League (tu che lo scorso anno eri al genoa), dopo aver regalato un sogno a te stesso ed ai milioni di tifosi Interisti che aspettavano la vittoria da quasi 50 anni, come puoi mettere in dubbio la tua permanenza in Nerazzurro? E tu Wesley, tu che avevi dichiarato di non voler mai più sentir parlare di real, tu che covavi la vendetta nei confronti dei blancos e che hai avuto il privilegio di trionfare proprio nel loro stadio, come puoi aver rilasciato simili dichiarazioni?
Se vi foste fermati un attimo a ragionare, sareste sicuramente arrivati alla conclusione più ovvia, ovvero che il Presidente Moratti il ritocchino all'ingaggio l'avrebbe fatto comunque, vista la gioia che avete saputo regalargli, senza il bisogno di quei meschini 'giochetti'.
Da segnalare che entrambi i calciatori hanno poi subito cercato di rimediare alle rispettive sparate, addolcendo i toni delle parole e riportando il tutto alla normalità (ovvero dichiarando che il loro futuro sarà all'Inter, come da contratto).
Portando il ragionamento ad un livello più generale, dobbiamo purtroppo constatare che nel calcio di oggi non c'è più spazio per riconoscenza e affetto, ma soltanto per soldi e pubbilicità (che porta altri soldi).
Vincere dove tutti avevano fallito negli ultimi quarantacinque anni dovrebbe rappresentare la realizzazione più grande per chiunque. Conquistare tre titoli in un anno dovrebbe rafforzare maggiormente il senso di appartenenza ad una squadra e stringere in modo ancor più netto il legame che ti lega a quei colori.
Mi sarei sicuramente aspettato manifestazioni d'amore verso i colori Nerazzurri da parte di tutti i giocatori, e anche dell'allenatore, ed invece il Presidente si è trovato nella scomoda posizione di dover tamponare subito un possibile ed inspiegabile esodo scatenato dalle inopportune e intempestive parole d'addio rilasciate da Mr. Mourinho subito dopo la conquista della Champions League.
Così, invece di gustarsi il successo che aspettava da tutta una vita, Massimo Moratti ha dovuto smettere i panni di tifoso, trasformare se stesso nuovamente in Presidente e pianificare il futuro societario per raggiungere quelle vittorie che tutti noi Tifosi gli richiediamo.
Per questo, ancora una volta GRAZIE PRESIDENTE!

2 commenti:

Ezio ha detto...

C'è SOLO 1 PRESIDENTE

GeorgeBest87 ha detto...

IO STO CON MORATTI