Amici Nerazzurri,
torno a scrivere su questo blog a quasi 9 mesi di distanza dal mio ultimo post. Da allora sono cambiate molte cose, molte cose stanno cambiando mentre sto digitando queste parole, e molte sono destinate a cambiare. In quel lontano 4 a 0 sulla Roma dello scorso anno si era vista forse la migliore Inter della stagione, l'allenatore Mourinho stava iniziando a plasmare la sua squadra riuscendo a tenerla motivata dopo 3 scudetti consecutivi, e noi tifosi speravamo (invano) di tornare nella capitale per la finale di Champions.
Oggi gli Scudetti sono 17, quattro consecutivi, e lo Special One lavora già da un anno con la squadra. Molte cose sono accadute, dicevamo, ci sono stati esordi importanti (quello del "bambino" Santon), gradite conferme (quella di Balotelli), inevitabili adii (Adriano se n'è andato in Brasile dopo le note vicende personali). Il tema dell'addio è quello che tiene banco in queste ore, e una clamorosa (anche se annunciata ormai da mesi) partenza sembra essersi concretizzata: Zlatan Ibrahimovic, il capocannoniere dell'ultimo campionato con 25 reti, il genio che a 28 anni non ha ancora trovato la maglia che gli calza a pennello, verrà ceduto al Barcellona di Guardiola per quasi 50 mln di Euro + il cartellino di Samuel Eto'o + il prestito di Hleb.
Come tutti gli addii, anche questo non sarà indolore. Per noi interisti sono state poche le partenze che ci hanno lasciato indifferenti, complice il nostro completo ed incondizionato affetto per i colori nerazzurri e, di riflesso, per chi li indossa. Questa volta però voglio provare ad analizzare il fatto con un minimo di razionalità: è vero che se ne va un grandissimo giocatore, capace di reggere il peso dell'attacco da solo, capace di esibirsi in numeri che ci hanno lasciato a bocca aperta, ma è anche vero che in cambio ci arrivano molti mln di Euro, un attaccante che ha segnato in 5 anni 130 gol con i blaugrana, ha vinto 3 campionati e due Coppe dei Campioni (segnando in entrambe le finali) ed è considerato uno dei migliori giocatori al mondo, oltre naturalmente al prestito del già citato Hleb sul quale però non abbiamo molti elementi per esprimerci.
L'Inter senza Ibra dovrà cambiare modo di giocare, è vero, però forse non è un male; invece di adottare lo schema "palla a Ibra e vediamo", magari quest'anno riusciremo a vedere anche del bel gioco. Per far questo, credo sia indispensabile investire sul mercato e trovare un centrocampista dai piedi buoni in grado di innescare le punte.
Comunque io non la vedo così male..voi che ne pensate?
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