Otto gol subiti in due partite, 3 sconfitte nelle ultime quattro, per un girone di ritorno iniziato addirittura in modo peggiore rispetto a quello già disastroso dell'andata.
L'Inter del duemiladodici, dopo le illusorie vittorie su milan e lazio (oltre ai sei punti arrivati con genoa e parma) è questa, inutile girarci attorno: le responsabilità, come sempre, sono da suddividere tra squadra, allenatore e società, anche se la lunga striscia positiva aveva per un paio di mesi messo a tacere critiche e malumori.
Una sconfitta come quella patita oggi a Roma sarà difficile da metabolizzare, non tanto per la classifica (anche il gruppetto di testa ha rallentato), quanto per le modalità con cui la disfatta si è consumata: squadra scarica (soprattutto mentalmente), scelte del Mister prive di senso logico, neanche il minimo cenno di orgoglio.
I Ragazzi non sono scesi in campo, e stavolta c'entra poco anche il modulo (tirato in ballo da Ranieri alla vigilia quale maggiore causa delle cattive prestazioni offerte dalla squadra in quest'ultimo periodo).
E' stata un'altra occasione persa: con gli 8 punti lasciati per strada nelle ultime 3 partite i Nerazzurri sarebbero adesso al secondo posto, a -1 dalla capolista juventus, nonostante il disastroso inizio.
E invece ci troviamo nuovamente a guardare con rammarico (e rabbia) una classifica che poteva e doveva essere diversa, a veder lottare per il titolo squadre non degne e certamente non superiori (qualitativamente) alla nostra. Tutto ciò perchè la Società ha commesso il banale (ma decisivo) errore di non voler programmare il futuro del post-Triplete. Perchè l'errore a monte è stato proprio quello: l'incapacità (o molto più verosimilmente la scarsa volontà) di "rinfrescare" la rosa con acquisti mirati, che avrebbero risparmiato spese folli (che serviranno nel futuro prossimo se l'Inter vorrà tornare a primeggiare) e figuracce.
Tornando al match di oggi, Mr. Ranieri aveva mandato in campo un undici formato da: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti (C), Cambiasso, Palombo, Obi, Pazzini e Milito.
L'amarezza più grande è stata proprio quella di vedere una squadra formata per 7/11 da "triplettisti" andare alla deriva senza un benchè minimo cenno di risveglio: oggi l'Inter ha meritato il pesante passivo contro una modestissima roma, brava a capitalizzare al meglio quattro regali della nostra difesa.
Fabio Borini (doppietta), Juan e Bojan sono riusciti a segnare con il minimo sforzo, perforando la difesa Nerazzurra prima su un innocuo calcio d'angolo, poi con due lanci dalla retroguardia e una conclusione arrivata quasi per caso. Con questo non voglio certo sminuire il buon lavoro del tecnico giallorosso Luis Enrique, che al suo primo anno in Italia è riuscito (per usare parole sue) a dare un'impronta evidente alla propria squadra, con un gioco basato sull'estenuante possesso palla a linee orizzontali, che spesso ha incontrato difficoltà ma che oggi è valso un roboante quattro a zero.
Quanto detto per sottolineare con ancor più forza le criticità della squadra, le responsabilità di un allenatore, Ranieri, che oggi (ma del resto era capitato spesso in quest'ultimo periodo) ha sbagliato praticamente tutto: dall'inserimento di Obi nell'undici titolare ai cambi nell'intervallo, dall'ostinazione nel volersi affidare ancora una volta ad un centrocampo con Cambiasso e Zanetti evidentemente spompati alla testardaggine nel proseguire con un modulo (il 4-4-2) che indebolisce chiaramente la potenza offensiva della squadra isolando gli attaccanti negli ultimi trenta metri, lasciati soli a combattere contro le difese avversarie schierate.
Con le assenze di Sneijder e Alvarez la linea a quattro in mediana (ora orfana anche di Thiago Motta) è improponibile: manca qualità, mancano geometrie, mancano gli inserimenti.
Per non parlare della fase difensiva, resa ancora più critica dal cattivo stato di forma di Lucio e soprattutto di Julio Cesar, che sembrano esser diventati spettatori non paganti degli attacchi avversari.
Su Maicon poi non voglio neanche pronunciarmi: se vuol cambiare aria, che se ne vada pure!
Meglio puntare allora su una squadra giovane e desiderosa di mettersi in mostra che andare alla deriva con giocatori arrivati ormai al capolinea, capaci soltanto di creare false aspettative con 4-5 partite di livello in un'intera stagione.
Eppure, nonostante tutto, siamo ancora lì, ad un passo da quel terzo posto che significherebbe Champions League anche il prossimo anno.
E questo la dice lunga sulla mediocrità dell'attuale Campionato di Serie A (otto sconfitte in 22 partite sono un'enormità), aumentando ulteriormente il cruccio per il distruttivo autolesionismo che ci ha portati all'attuale, infelice, situazione.
Domenica arriva il Novara, vediamo di non ripetere la figuretta dell'andata.
FORZA RAGAZZI!
.:: I Voti ::.
Julio Cesar 4
Maicon 3
Lucio 4
Samuel 4,5
Nagatomo 5
Zanetti (C) 4
Cambiasso 4
Palombo 4
Obi 4
Pazzini 5
Milito 6
Cordoba 4,5
Poli 5,5
Faraoni s.v.
All. Ranieri 3
*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.
*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.
2 commenti:
L'arabo? Ottimista si... ma queste son figurette ridicole... Lo scorso anno s'andò fuori con lo shalke... 5 a 1 in casa.
Mi dispiace un casino.. ma Zanetti e Cambiasso, Lucio e Maicon, devono cominciare a farsi da parte... per il bene della squadra, non per altro.
Edo
Mi sembrava di rivede l'Inter di dieci anni fa, senza orgoglio, senza forze..hai proprio ragione, qualche giocatore dovrebbe capire da solo che è arrivato il momento di farsi da parte, perchè non deve esse semplice per un allenatore mettere fuori tutti i veterani insieme, poi lo spogliatoio si spacca e si fa peggio, forse.
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