Era il lontano 1961 e con quella ormai celeberrima frase il radiocronista Sandro Ciotti è entrato di diritto nell'enciclopedia del calcio italiano.
L'espressione "clamoroso al Cibali" è infatti entrata a far parte del nostro vocabolario calcistico e viene oggi usata per segnalare risultati eclatanti ed inaspettati.
Quel 4 giugno di cinquant'anni fa le reti dei catanesi Castellazzi e Calvanese costarono lo Scudetto alla Grande Inter di Helenio Herrera, consentendo tra l'altro all'odiata Juventus di laurearsi Campione d'Italia.
Era però un altro calcio, altri tempi, altri interpreti: l'Inter attuale si presenta al "Massimino" in cerca di riscatto dopo i soprusi subiti nella sconfitta casalinga contro il Napoli.
Per un parallelismo più appropriato e pertinente non è necessario fare grossi salti mortali con la memoria. E' però ancora una sconfitta, ancora una Grande Inter -la seconda, quella del Triplete-, ancora un "clamoroso" risultato a ricordarci quanto sia delicato l'impegno di Sabato contro la squadra di Montella.
Era il Campionato 2009/2010 ed i nerazzurri venivano da una deludente striscia di quattro pareggi nelle precedenti cinque gare che avevano consentito alla Roma -guidata da Claudio Ranieri- di rifarsi pericolosamente sotto.
Quella sera, nonostante il vantaggio, l'Inter uscì dal campo con una pesante sconfitta per 3 a 1, con reti di Maxi Lopez, Mascara e Martinez. Probabilmente la testa di molti giocatori era già altrove, a Londra, dove tre giorni dopo sarebbero andati in scena gli Ottavi di Finale di Champions League contro il Chelsea. Sappiamo poi tutti come andò a finire.
Anche in quell'occasione però la sconfitta avrebbe potuto avere conseguenze più nefaste.
Sabato dovrà invece essere la partita della svolta: una vittoria per ripartire, una vittoria per cercare di riscrivere la storia di questa stagione.
*Il presente articolo può essere consultato anche sul portale "Canale Inter" cliccando qui.
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